Assoenologi, no alla nuova etichetta e al vino senza alcol
Un'etichetta che suscita più d'una perplessità e critica si rischiano di buttare al macero milioni etichette già stampate e altrettante bottiglie. Obiettivo anche la difesa della qualità contro i rischi della dealcolizzazione
No alla nuova etichetta Nutriscore così come proposta dall'Ue (in particolare sui vini spumanti), e difesa della qualità contro i rischi della dealcolizzazione. Questi, fra i tanti, i temi al centro dell'assemblea di Assoenologi che si è tenuta a Brescia. Al 76° Congresso nazionale hanno partecipato 600 enologi provenienti da tutta Italia. Si è discusso di come dare valore al vino e ai territori promuovendo una politica unitaria livello nazionale ed europeo.
Assoenologi, No alla nuova etichetta nutrizionale per il vino
A sostenerla sono stati, da destra e da sinistra, tanto il ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, quanto Paolo De Castro membro della commissione agricoltura del Parlamento Europeo e i rappresentanti delle varie istituzioni. Anzitutto, decisa contrarietà del Governo alla nuova etichetta europea nutrizionale per il vino che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 8 dicembre. Un'etichetta che suscita più d'una perplessità e critica perché dovrebbe contenere una serie di dati sui con valori nutrizionali e gli ingredienti con varie informazioni tradotte in più lingue, con un apposito (novità dell'ultima ora) Qr Code. In questo modo si rischiano di buttare al macero milioni di - vecchie - etichette già stampate e altrettante bottiglie immesse sul mercato che risulterebbero fuori legge.
Etichetta vino, Lollobrigida: Chiederemo all’Ue di rivederla
«Il nostro impegno - ha rimarcato Lollobrigida - è di sostenere le nostre eccellenze, tra cui sicuramente vi è il vino, parte della nostra alimentazione da millenni. Siamo un popolo che vive a lungo e quindi dire che il vino non sia un prodotto di qualità è un errore. E bisogna avere anche la forza di affermare che il vino italiano è fatto con cura, rispetto per l'ambiente, ed è il frutto del lavoro, della ricerca e dell'innovazione di migliaia di persone e centinaia di aziende. Non abbiamo nulla da nascondere la chiarezza non ci fa paura e non ci spaventa. Raccontare quello che fanno i nostri agricoltori e gli enologi, è garanzia di successo per i nostri prodotti. Chiederemo all'Ue di riveder le nuove disposizioni. Vanno bene etichette sempre più chiare ma non condizionati come il Nutriscore che cerca di eliminare alcuni prodotti a vantaggio di altri».
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Assoenologi, no anche al vino senza alcol
Sul vino senza alcol, sempre più diffuso negli Stati Uniti, decisa la presa di posizione di Assoenologi e del loro presidente Riccardo Cotarella. «Gli enologi continueranno con forza - ha rimarcato - ad essere sempre più paladini del vino di qualità restando in prima fila nei vigneti e in cantina per fronteggiare le difficoltà del meteo e pronti a contrastare tesi e affermazioni di coloro che non vogliono bene al nostro mondo». E sulla dealcolizzazione (ricordiamolo, ''vino'' con meno di 8 gradi) parziale o totale, con nuove pratiche enologiche: «Si presenta un grosso un rischio e un precedente pericoloso - è stato detto al Congresso - permettendo di chiamare ancora vino un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di trattamenti invasivi che intervengo nel secolare processo di trasformazione dell'uva in mosto, quindi in vino». È in gioco il futuro dell'intera filiera vitivinicola.
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Alberto Lupini