Il suo è un colosso vinicolo che da molti è stato messo sul banco degli imputati per aver promosso una sorta di “restaurazione”. Un ritorno all’antico, questo almeno quanto sostenuto dalle 14 cantine, con alla testa Torrevilla,
promotrici dello strappo tra cui ci sono la Monsupello, Forlino e persino La Costaiola di Casteggio, dell’ormai ex presidente del Consorzio Michele Rossetti.
Andrea Giorgi
«Sono un po’ sorpreso - spiega senza giri di parole il presidente
Andrea Giorgi - di quanto è stato detto. Ho molto rammarico nei confronti di colleghi, amici e del presidente Barbieri di Torrevilla. Io mi sento offeso per quello che ho sentito a nome mio e di tutti i nostri soci. L’unico vero cambiamento che c’è stato in
Oltrepò negli ultimi anni è stato quello portato avanti da
Terre d’Oltrepò e lo ha dimostrato con i fatti. Noi siamo sempre considerati un gigante cattivo nonostante in questi due ultimi anni ha dimostrato di ascoltare davvero tutti. Mi dispiace per i consiglieri cosiddetti giovani, nuovi alla vita del consorzio, che oggi si
vedono inseriti in questo turbinio di cui mi dispiace molto e per questo chiedo loro scusa anche se non dovrei essere io a farlo».
Giorgi, nonostante con queste parole abbia già ampiamente chiarito la sua posizione ed espresso il suo rammarico, va oltre: «Nonostante questo non serbo rancore - spiega - andiamo avanti come abbiamo sempre fatto, consci che quello che stiamo facendo è un duro lavoro. Noi continueremo a portare avanti con coerenza e trasparenza le nostre politiche consapevoli che dobbiamo fare squadra in un territorio che probabilmente non ci vuole».
In base a quanto riferito da alcune cantine che sono uscite dal Consorzio, le politiche che potrebbero essere portate avanti da questo nuovo consiglio di amministrazione, senza i rappresentanti che sono stati richiesti, non sarebbero adeguate agli obiettivi di qualità che si dovrebbe dare il territorio. Il presidente Giorgi risponde senza giri di parole: «Prima di tutto a questo consiglio non è stata data assolutamente la possibilità di esprimere le proprie idee - ha osservato - violando secondo me il primo principio della democrazia tanto decantato che è quello del contradditorio. Detto questo, lasciamo da parte polemiche che non fanno bene al territorio e guardiamo oltre. Per questo come Terre d’Oltrepò ci stiamo impegnando per aumentare il prezzo delle uve per i nostri soci, avremo prezzi delle uve più alti per il 2017 ma anche per il 2018 e per il 2019. Questo, ritengo sia già un segnale positivo».