I bambini e la dieta sana Dai genitori l’esempio è importante
Tra i problemi dei bambini ci sono quelli legati al cibo. Per uno studio pubblicato su Journal of Nutrigenetics and Nutrigenomics, la causa è nei geni, che predispongono un individuo ad accettare o meno alcuni piatti
17 marzo 2020 | 09:59
Come insegnare ai bambini ad avere un buon rapporto con il cibo. Ne parla Marco Nuara, pediatra di Humanitas San Pio X in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente
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Lo studio
Durante l’infanzia è normale per i bambini attraversare varie fasi. Da curiosi e sperimentatori, i bambini possono improvvisamente diventare difficilissimi da accontentare in cucina. Lo studio di Cleveland Clinic ha esaminato 153 bambini in età prescolare e ha scoperto che molti fattori possono giocare un ruolo in questo comportamento a tavola, ma che i geni legati alle risposte sensoriali di un bambino potrebbero essere uno dei fattori più importanti.
Come rimediare ai palati difficili?
Secondo gli scienziati è necessario che i genitori si impegnino particolarmente per porre rimedio a questa caratteristica che, potenzialmente, può impedire una dieta varia e salutare in un’età dello sviluppo molto importante. Innanzitutto non bisogna mai smettere di esporre i bambini a nuovi cibi e che lo stesso cibo va riproposto anche più di 10 volte, prima che il bambino decida di provarlo.
Accettare un “no” va bene, ma è bene cercare di convincere il bambino ad aver dato almeno un morso a quello che ha nel piatto, nella speranza che un’esposizione continua, con il tempo, porti a sviluppare il gusto per gli alimenti. «É importante proporre sempre al bambino alimenti di forme, colori e sapori diversi. Il bambino è curioso per natura e si annoia facilmente. Va sfruttata la sua voglia di sperimentare e non costretto. La coercizione induce frustrazione ed avversione, invece mangiare deve essere vissuto come un momento di piacere e di convivialitá».
Altrettanto importante è cucinare gli stessi cibi per tutti, senza eccezioni, facendo vedere al piccolo che gli altri commensali più adulti non hanno problemi a finire quello che hanno nel piatto. I bambini imparano imitando i grandi. Educare ad una alimentazione varia e sana vuol dire dare il buon esempio. D’altronde in ogni famiglia del mondo, i bambini mangiano come mangiano i genitori. Il compito di mamma e papà è quello di imparare a mangiare sano e insegnarlo ai propri figli. Lasceranno loro una preziosa eredità.
Il genitore deve essere coerente e non desistere. Al tempo stesso deve proporsi serenamente nei confronti del mangiare. Va bene proporre e far assaggiare tutto, ma bisogna anche rispettare le preferenze del bambino e accettare che un alimento possa essere gradito per mesi e poi non piacere più. E viceversa.
Se un bambino ha problemi di masticazione o di deglutizione o mostra una forte ansietà nel provare nuovi cibi, invece, il consiglio è quello di parlarne con il proprio pediatra curante. Il bambino infatti potrebbe aver bisogno di un programma di alimentazione multidisciplinare.
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Lo studio
Durante l’infanzia è normale per i bambini attraversare varie fasi. Da curiosi e sperimentatori, i bambini possono improvvisamente diventare difficilissimi da accontentare in cucina. Lo studio di Cleveland Clinic ha esaminato 153 bambini in età prescolare e ha scoperto che molti fattori possono giocare un ruolo in questo comportamento a tavola, ma che i geni legati alle risposte sensoriali di un bambino potrebbero essere uno dei fattori più importanti.
Come rimediare ai palati difficili?
Secondo gli scienziati è necessario che i genitori si impegnino particolarmente per porre rimedio a questa caratteristica che, potenzialmente, può impedire una dieta varia e salutare in un’età dello sviluppo molto importante. Innanzitutto non bisogna mai smettere di esporre i bambini a nuovi cibi e che lo stesso cibo va riproposto anche più di 10 volte, prima che il bambino decida di provarlo.
Accettare un “no” va bene, ma è bene cercare di convincere il bambino ad aver dato almeno un morso a quello che ha nel piatto, nella speranza che un’esposizione continua, con il tempo, porti a sviluppare il gusto per gli alimenti. «É importante proporre sempre al bambino alimenti di forme, colori e sapori diversi. Il bambino è curioso per natura e si annoia facilmente. Va sfruttata la sua voglia di sperimentare e non costretto. La coercizione induce frustrazione ed avversione, invece mangiare deve essere vissuto come un momento di piacere e di convivialitá».
Altrettanto importante è cucinare gli stessi cibi per tutti, senza eccezioni, facendo vedere al piccolo che gli altri commensali più adulti non hanno problemi a finire quello che hanno nel piatto. I bambini imparano imitando i grandi. Educare ad una alimentazione varia e sana vuol dire dare il buon esempio. D’altronde in ogni famiglia del mondo, i bambini mangiano come mangiano i genitori. Il compito di mamma e papà è quello di imparare a mangiare sano e insegnarlo ai propri figli. Lasceranno loro una preziosa eredità.
Il genitore deve essere coerente e non desistere. Al tempo stesso deve proporsi serenamente nei confronti del mangiare. Va bene proporre e far assaggiare tutto, ma bisogna anche rispettare le preferenze del bambino e accettare che un alimento possa essere gradito per mesi e poi non piacere più. E viceversa.
Se un bambino ha problemi di masticazione o di deglutizione o mostra una forte ansietà nel provare nuovi cibi, invece, il consiglio è quello di parlarne con il proprio pediatra curante. Il bambino infatti potrebbe aver bisogno di un programma di alimentazione multidisciplinare.
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