Successo per l'assemblea nazionale Fic Pozzulo: «Siamo più forti che mai!»

06 aprile 2016 | 15:01
di Marco Di Giovanni
Un grande successo per l’Assemblea nazionale della Federazione italiana cuochi a Treviso, una due giorni di intensi lavori al Bhr Treviso Hotel che ha coinvolto presidenti regionali e provinciali, cuochi da quasi tutte le regioni d’Italia, per quello che è stato un vero e proprio punto della situazione, una situazione decisamente rosea, un momento di grande soddisfazione per la Fic, dalle soddisfazioni del 2015 ad un bilancio che è positivo, se confrontato ai proficui investimenti fatti, fino alle tante iniziative che si distribuiranno durante il 2016.


Nella foto, da sinistra: Daniele Caldarulo, Seby Sorbello, Rocco Pozzulo e Riccardo Carnevali

Il “contorno” di questi momenti di aggiornamento, guidati dalla presidenza, ormai giunta ad un anno dall’inizio del mandato, di Rocco Pozzulo, ha visto protagonista l’abilità dei cuochi partecipanti, dai cooking show con nomi quali Davide Scabin, Seby Sorbello e Daniele Caldarulo ai pranzi e cene con i piatti tipici della tradizione per ogni regione del Belpaese fino alla cena di Gala, capace di regalare momenti di convivialità e gusto a tavola senza precedenti.

Una due giorni che è servita a confermare il ruolo sempre più preponderante della Fic nel panorama della cucina italiana, e durante i quali Eugenio Medagliani è stato nominato presidente onorario, per il contributo dato negli anni alla Federazione. Da tanti anni è infatti al fianco delle berrette bianche della Federazione con le sue forniture alberghiere a Milano; oltre ad essere il direttore della rivista sociale Fic Il Cuoco!

La Federazione italiana cuochi, 16mila tesserati, “presenti” in un certo senso grazie ai loro rappresentanti provinciali e regionali all’assemblea nazionale nella splendida cornice del Bhr Hotel; una commissione per i lavori, guidata da Rocco Pozzulo, giunto allo scadere del primo anno di mandato; una panoramica di ieri-oggi-domani per la federazione. I lavori sono cominciati già dalla mattina presto: al primo piano dell’hotel, in una stanza appositamente adibita, quattro cooking show, uno di seguito all’altro, senza interruzioni, hanno deliziato i presenti non solo con piatti di esclusiva bellezza e - ne siamo certi - gusto perfettamente equilibrato, quanto anche con lezioni e appunti sulle ultime novità di ricerca in cucina.



I nomi e i temi? A iniziare è stato Davide Scabin (Combal Zero), che ha sottolineato l’importanza del sale e la necessità del controllo in cucina; a seguire Nicola Dinato del Feva ristorante, che ha lasciato poi spazio all’equazione del gusto nel piatto di Seby Sorbello (ristorante Parco dei Principi) e alla meticolosa esperienza di Daniele Caldarulo, team manager della Nazionale italiana cuochi. Parallelamente si è svolto l’incontro tra la dirigenza Fic e i presidenti provinciali, durante il quale sono stati affrontati aspetti tecnici e generali, ripresi poi dopo pranzo di fronte a tutti i partecipanti all’assemblea.

È stato il Buffet delle regioni a fare da spartiacque tra mattino e pomeriggio. Una lunga tavolata, dalla Sicilia al Trentino, dalla Calabria alle tipicità toscane hanno deliziato cuochi e ospiti con la loro freschezza, la loro originalità e la tradizione che gli pertiene da decenni. Ma poco c’era da perdersi in questi momenti, seppur il sentore di convivialità fosse papabile nell’aria - nessun posto era prestabilito, tutti conversavano con tutti, proprio come una grande famiglia, raccontandosi esperienze ed impressioni comuni, come colleghi, come amici.


Nella foto, in primo piano: Daniele Caldarulo

I momenti salienti - il motivo che ha trascinato cuochi da tutta Italia a Treviso - sono arrivati dopo, tra il pomeriggio e la mattina successiva. Il punto della situazione è stato fatto: la Fic di ieri, di oggi e di domani. Cominciamo dal 2015 e ricapitoliamo in numeri. A farlo sono stati prima il tesoriere Carmelo Fabbricatore e, dopo di lui, Guido Gaeta, dottore commercialista e consulente dell’associazione. In breve, i tesserati sono vertiginosamente aumentati tra il 2014 e il 2015, e, per quanto riguarda i conti in tasca alla Fic, «1.500 euro di perdita nel bilancio - ha detto Guido Gaeta - non devono essere visti nella maniera sbagliata, il patrimonio netto della federazione è di 900mila euro, senza considerare che l’attività commerciale della Fic Promotion è aumentata tra il 2014 e il 2015 dal 13% al 23%. La Federazione italiana cuochi a livello economico, può dirsi un’azienda perfettamente sana».


Nella foto: Guido Gaeta

Una federazione quindi con i piedi ben saldi a terra e senza dubbio il viso che guarda all’orizzonte, grazie anche al sostegno delle aziende partner che la sostengono nel suo cammino, da Bayernland, «fiera di rappresentare i suoi prodotti attraverso la Fic nel vasto oceano della cucina italiana, uno dei migliori biglietti da visita per potersi presentare nel panorama commerciale italiano», o Metro Italia, cresciuta in quanto «abbiamo fatto la differenza, ci siamo trasformati per venire incontro alle esigenze dei ristoratori. Una crescita che è andata a pari passo con la modernizzazione, grazie alla quale, in linea con quello che rappresenta la Federazione italiana cuochi, possiamo considerarci i fornitori 3.0 dell’Horeca»; o ancora Galletto Vallespluga, che «per rilanciare - ha spiegato in apertura Seby Sorbello - il galletto come icona nazionale a tavola ha scelto la nostra famiglia».

Per descrivere la Fic di oggi chi meglio potrebbe farlo se non lo stesso presidente Rocco Pozzulo? «L’anno scorso avevamo un programma chiaro in mente e ad oggi abbiamo già raggiunto diversi traguardi grazie al supporto istituzionale dei presidenti regionali e dei nostri partner, offrendo sempre più servizi ai nostri soci. Quello che ci manca è renderci conto del valore che abbiamo, della visibilità che ci viene data grazie a questo valore, in fiere e manifestazioni come Expo Riva Hotel, durante il quale ci siamo dimostrati un organismo non statico, ma mobile, e quindi propositivo. Guardiamo anche il successo di Cuoco 3.0, il piacere della regione Toscana nell’accoglierci e ospitarci, facendoci sentire come a casa; guardiamo la sinergia con svariati cuochi stellati che presto entreranno a fare parte della nostra grande famiglia».


Nella foto: Seby Sorbello

«Tutti questi successi - continua il presidente Fic - sono dovuti all'adempimento del compito che ci siamo assunti nei confronti di tutti i soci Fic: non solo trasferire saperi e sapori della cucina italiana, quanto occuparci anche del mondo e dell’individualità dei cuochi. Voglio ricordare a questo proposito i Campionati Fic: non solo una competizione per vincere una medaglia, ma anche un evento per raccontare come i nostri cuochi lavorano nel quotidiano: dall’attenzione alla pulizia, alle tecniche tra i fornelli fino alla mise en place, queste sono tutte parti costituenti del lavoro che i nostri associati fanno giorno per giorno nei loro ristoranti, e i Campionati sono stati l’occasioni per ricordarlo».

Un'altra piccola parentesi citata dal presidente: «Dobbiamo riprendere anche la questione certificazione dei cuochi: difficilmente otterremo un vero e proprio albo per la nostra professione, ma possiamo almeno pretendere che in ogni cucina di ogni ristorante almeno un cuoco sia certificato, che non si affidi più una cucina ad un avventore! indipendentemente dalla sua nazionalità. Qui sto parlando non in relazione a noi come Fic, ma a noi come cuochi che garantiamo serietà e qualità nel nostro lavoro, e quindi meritiamo anche di riceverne, senza essere svalorizzati da queste figure che non hanno professionalità in ciò che fanno!».



La Federazione insomma come una vera e propria famiglia. A ricordarlo è stato Pier Paolo Ottoni, padre spirituale Fic. «Questo appuntamento è molto importante: non è solo incontrarci per prendere decisioni, ma ribadire il compito primo del cuoco, che ci è stato insegnato da San Francesco Caracciolo, patrono dei cuochi da 20 anni: donare, regalare emozioni e mettersi al servizio anche con la cucina di coloro che cercano benessere e si affidano a voi cuochi per averlo».

Tante insomma le celebrazioni, ma quali sono invece le prospettive per la Federazione oggi? Decisamente non poche, anzi, sono proprio gli investimenti e l’attività instancabile sul territorio a rendere la Fic unica nel panorama nazionale. Tra gli appuntamenti, dalle Olimpiadi in Germania al prossimo appuntamento Host, i piedi vengono puntati però intorno a quelle iniziative interne alla federazione, che puntano ad una maggiore visibilità della Fic come organizzazione che davvero vuole ergersi ad ambasciatrice prima delle nostre tradizioni a tavola e della qualità della nostra enogastronomia e delle sue tecniche di trasformazione.


Nella foto, da sinistra: Riccardo Carnevali e Rocco Pozzulo

Prima tra tutte, la nuova applicazione. A parlarne è Riccardo Carnevali, addetto social network Fic: «Si tratta di un’applicazione basilare, disponibile sia per I-Phone che per Android, all'interno ogni socio potrà avere un proprio profilo con fotografia e informazioni, al quale è possibile accedere tramite i dati del tesseramento. L'ultilità di questa app è ricevere i vari aggiornamenti e prendere visione di tutte le novità della Federazione in maniera completamente gratuita, anche dall'estero, per le nostre delegazioni ad esempio in Brasile, Giappone, Australia, Belgio, Francia, Germania, Canada, Regno Unito e Svizzera». Insomma, un adeguarsi ai tempi per la Fic, anche per restare in contatto costantemente con tutti i soci, coerentemente con l'identità di fondo dell'associazione: essere prima di tutto una grande famiglia.

Una seconda iniziativa, la spiega il presidente Rocco Pozzulo, il cui desiderio primo - lo si capisce sempre di più - è trasformare la Fic in un vero riferimento per chiunque ricerchi, studi o semplicemente si appassioni alla cucina. «Si vedono tante ricette sul web e persone che parlano di cucina… ed io mi sono chiesto perché mai non potessi farlo anche io in qualità di Fic. Considerando la nostra federazione un’istituzione abbiamo il diritto di raccontare le ricette della tradizione a nostro nome. Ecco perché vorremmo costruire un laboratorio interno alla nostra sede, con videocamere, microfoni e tutta la strumentazione necessaria, fornita dai nostri partner, nella quale i nostri cuochi avranno la possibilità di portare i piatti del loro territorio e mostrarli all’Italia intera attraverso la garanzia che da sempre la Federazione porta con sè».


Non si ferma mai la Federazione italiana cuochi, pronta ad avviare un ulteriore progetto nelle scuole alberghiere, le quali potranno prendere visione delle ricette inserite dalla Fic per un anno intero ad un prezzo davvero vantaggioso. «Sono ricette basilari - dice Fabio Tacchella, consulente enogastronomico e socio Fic - per la maggior parte, con annessi dettagli su intolleranze e allergie, alle quali potranno rifarsi anche gli insegnanti per lezioni sull’alimentazione o su traduzioni del gergo food in lingue straniere. Un'occasione unica per gli studenti, che davvero potranno avvicinarsi ad una cucina garantita da un'istituzione come la nostra, che vuole ergersi a modello di riferimento».



Un’atmosfera piena di voglia di fare, che lascia lo spazio, tra un impegno e l'altro, alla convivialità e alla buona cucina che prima di tutto sono le colonne portanti di questa organizzazione nazionale. Questo è lo spirito che ha regnato sovrano, prima durante un informale (per l'atmosfera, non per l'abbigliamento) aperitivo, poi alla cena di gala. Luci alte, musica allegra, risate e amicizie ritrovate da lontano, seduti a tavola di fronte ad un menu originale e raffinato, accompagnato dai vini di Villa Sandi e Bosco del Merlo.


Tra un piatto e l'altro la parola a coloro che nella Fic quest'anno si sono distinti: dai “grandi” - Pozzulo, Carnevali, Sorbello e Caldaruli - ai più piccoli - Francesca Plebani, di Bergamo, premiata Giovane dell'anno Fic - fino agli ambasciatori della cucina italiana per eccellenza, primo Alessandro Circiello, alle Lady Chef e all'Unione cuochi Veneto, che ha reso possibile questa ben riuscita rappresentazione dell'ospitalità e della buona cucina a tavola.



Il menu
Trancio di baccalà con pane croccante al pomodoro e arancia, crema di cipolla e patate
Sformatino di zucchine ed il suo fiore con baccalà mantecato
Trota salmonata marinata con insalatine, germogli ed emulsione al rafano


Trancio di baccalà con pane croccante al pomodoro e arancia, crema di cipolla e patate; Sformatino di zucchine ed il suo fiore con baccalà mantecato; Trota salmonata marinata con insalatine, germogli ed emulsione al rafano

Vialone nano “Ferron” mantecato alle erbette spontanee

Filetto di vitello in manto di porcini e guanciale affumicato, Tempura di animelle, Tortino di asparagi bianchi, Patata fondente e Radicchio in agrodolce

Sorbetto alle pere in guazzetto di pinoli e grappa maschio con rapanello croccante e granella di zucchero candito

Mousse al cioccolato bianco gruè di cacao e zenzero su biscotto al muscovado
Bavarese al blu 81 “Carpenedo” su rondella di kiwi e salsa al sangue Morlacco e mirtilli
Cake al miele dei frati e olio evo dei colli Euganei su zabaione al cardamomo.


Filetto di vitello in manto di porcini e guanciale affumicato, Tempura di animelle, Tortino di asparagi bianchi, Patata fondente e Radicchio in agrodolce

I vini
Starter: Opere Trevigiane Riserva di Villa Sandi
Primo: Sauvignon Blanc Turraino di Bosco del Merlo
Main Course: Merlot Campo Camino Doc Lison Pramaggiore di Bosco del Merlo
Dessert: Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Cuvée Oris Dry di Villa Sandi

Concludere l'assemblea nazionale Fic è stato un piacere, raccoglierne i frutti un dovere immancabile, e il modo migliore per farlo è citando le parole del suo presidente, Rocco Pozzulo: «Noi come Federazione abbiamo fatto molti sforzi, ne facciamo e ne faremo, ma senza voi cuochi non possiamo andare avanti. Il mio invito quindi è: state al fianco della Federazione! Io posso credere nel nostro futuro solo se anche voi fate lo stesso».

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Alberto Lupini


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