“Un pasto giusto” nelle mense: la sfida di Piacenti, neo presidente di Anir

La ristorazione collettiva verso una nuova stagione nel servizio pubblico ma con maggiore attenzione delle istituzioni. Per il neo presidente: «il cibo pubblico è qualità, cultura, inclusione e sostanzialità anche sociale»

13 luglio 2023 | 12:05
di Mariella Morosi

Anir Confindustria, l’associazione nazionale delle imprese della ristorazione collettiva, ha festeggiato a Roma, nei giardini del Circolo degli Esteri, il suo terzo anno di attività dedicando una giornata alla ristorazione collettiva per un momento di approfondimento e di riflessione sul futuro del settore. Lo ha fatto, alla presenza del suo presidente Massimo Piacenti, appena eletto dall'assemblea dei soci, con una tavola rotonda sul tema “Italia, storie (im)mense. La nuova stagione del cibo pubblico” moderata dal direttore della comunicazione Antonello Barone a cui hanno partecipato Lucia Albano, sottosegretario del ministero dell’Economia e finanze, Lorenzo Mattioli, presidente Confindustria Servizi Hcfs, Francesca Moccia, vice presidenza di Cittadinanza Attiva, Luigi Scordamaglia dell'Area Mercati Coldiretti e ad di Filiera Italia.

Il dibattito ha affermato l'importanza del ruolo delle aziende che forniscono pasti a scuole, ospedali e a tanti lavoratori in un momento di grande crisi post pandemica aggravata dalla crisi energetica e dai prezzi ormai incontrollabili delle materie prime, con aumenti insostenibili.

Mense in Italia: un miliardo di pasti l'anno

«Il problema - ha detto Massimo Piacenti- è aggravato per le aziende dal mancato adeguamento economico dei prezzi. Siamo di fronte ad una soglia del 5% che di fatto si vanifica perché il nostro settore si regge su grandi numeri, ha una marginalità bassa e deve rispettare i capitolati d'appalto. Ma noi vogliano essere un'eccellenza nella ristorazione collettiva che fornisce un miliardo di pasti l'anno e che ha una funzione sociale, culturale e di inclusività. Abbiamo la responsabilità di fornire il pasto giusto e sano soprattutto nelle scuole, considerando che il 40% dei nostri bambini è sovrappeso o obeso. Collaboriamo con Coldiretti e con Cittadinanza Attiva, sulla formazione e sulla comunicazione: Niko Romito, ad esempio, ha aperto una scuola nazionale per i cuochi che operano nella ristorazione collettiva.

Siamo in contatto anche con i Nas anche se a volte il settore intero vien messo in cattiva luce per qualcuno. Talvolta abbiamo problemi anche con i sindacati. Il rinnovo del contratto è un sacrosanto diritto ma il nostro particolare settore ha logiche proprie e richiederebbe un contratto specifico. A novembre era già stata fatta una giornata di mobilitazione con la Fipe, ma a settembre - è stato annunciato - la discussione dovrà essere accelerata per far uscire dall'ombra questo settore che comprende 1.500 aziende con un fatturato di 6 milioni di euro e che occupa 100 mila addetti».

Mense tra cibo giusto e pasto pubblico

Cibo pubblico e pasto giusto diventano così il programma su cui costruire politiche e intese valide per tutta la filiera dal produttore al consumatore, in un’ottica sempre più competitiva ma anche responsabile sulle tematiche della sostenibilità non solo ambientale e sull’innovazione di sistema.

Mense italiane alle prese con il caro prezzi

Per il sottosegretario Lucia Albano il tema del caro prezzi che tanto incide sulle aziende associate all'Anir è all'attenzione del Governo anche se non è stato ancora deciso un intervento immediato. «È auspicabile - ha detto- una vera rivoluzione del settore partendo dalla cultura popolare gastronomica italiana e dalla trasformazione del cibo perchè la qualità è salute».

Le mense ruolo fondamentale contro il food social gap

Sul tema del food social gap, ossia come il cibo possa evidenziare le disuguaglianze sociali, si è soffermato Luigi Scordamaglia. «A causa dell'inflazione che erode il potere d'acquisto delle famiglie - ha detto- i consumi sono stati ridotti. A maggior ragione il "cibo pubblico" uguale per tutti può compensare queste differenze. Fondamentale è sempre la qualità perché ciò che viene risparmiato si ritrova nella spesa del servizio sanitario nazionale. Inoltre, bisogna smettere di pensare al prezzo più basso perché quello che conta è il prezzo giusto».

Mense: serve più sostegno dal Governo

Le imprese dell'Anir, è stato auspicato, vanno sostenute ma con una nuova prospettiva per la loro importanza pubblica in servizi cruciali per il Paese come le scuole e gli ospedali e per il grande sostegno che ogni giorno effettuano nei confronti della collettività, e delle imprese di tutta la filiera agroalimentare. «Questa giornata è un’occasione importante - ha sottolineato Lorenzo Mattioli - per confermarlo. Ed è ora che questo venga riconosciuto anche attraverso dei provvedimenti legislativi adeguati».

Nell'occasione è stata presentata una ricerca a cura di Riccardo Grassi, di Swg Spa e del segretario generale di Anir Confindustria, Paolo Valente, che spazza via tanti luoghi comuni sulla ristorazione collettiva e che conferma come sia uno dei servizi più vicini alla popolazione italiana. 7 cittadini su 10 infatti hanno usufruito almeno una volta nella loro vita della mensa.

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Alberto Lupini


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