Sempre più persone scelgono il fuori casa per festeggiare il Natale, pranzando o cenando su tavole imbandite e decorate ad hoc al fine di catturare la magia del Natale e conquistare, oltre al palato, anche la vista degli avventori. Ma quali sono le tendenze del 2023 per la perfetta mise en place di Natale?
Le conosce bene Giacomo Pini, consulente, esperto di marketing della ristorazione e fondatore di GpStudios. L'autore dei volumi "Risto Boom. Crea il successo del tuo locale", "L’Arte del Breakfast" e "Il marketing territoriale dell'Italia che non ti aspetti. Come vendere i luoghi magici fuori dai circuiti turistici commerciali", ha fornito una serie di utili consigli per allestire una tavola perfetta.
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Natale al ristorante, una tendenza sempre più in voga
Secondo il fondatore di GpStudios ormai i locali di ristorazione si ritrovano a gestire le prime richieste di prenotazione già dai primi di novembre.
«Questo fenomeno accade perché i ritmi sono sempre più frenetici, l’agenda sempre più fitta di impegni - ha spiegato Giacomo Pini - Di conseguenza le persone sono portate a optare per un pasto già preparato da qualcun altro, con un menu già pensato e un ambiente decorato a puntino per rendere l’atmosfera accogliente e famigliare, adatta al periodo di festa».
Studio di una mise en place: quanto conta nell'esperienza conviviale
Ma quanto conta saper allestire una convincente mise en place nella particolare esperienza conviviale di un pranzo o di una cena al ristorante durante le festività natalizie?
«Di norma, possiamo senza dubbio affermare che senza un set up adeguato e coordinato, anche la miglior ricetta perde di valore a livello di percezione - ha ripreso l'esperto di marketing di ristorazione - A maggior ragione durante un’occasione come quella del pranzo di Natale o la cena di Capodanno, ci si aspetta un qualche accorgimento in più a livello di allestimento. I ristoratori possono quindi giocare su elementi della tavola o di arredo per creare la giusta atmosfera negli spazi e rendere ancora più piacevole il pranzo di Natale».
Studio di una mise en place di Natale
Per quanto riguarda nello specifico l'allestimento della vera e propria tavola natalizia, per Pini la mise en place «deve comprendere ovviamente la presenza e il giusto posizionamento di biancheria, stoviglie, posateria, bicchieri e calici, ma anche altri accessori, come il cestino per il pane, i centri tavola e un'oliera - ha spiegato - La regola vuole che la mise en place di un menu prestabilito, come può essere quello pensato per il pranzo di Natale, preveda posate già tutte disposte rispetto al centro del piatto o del sottopiatto nell’ordine inverso, ovvero da quelle per l’ultima portata più vicine al piatto lasciando le altre verso le estremità. Lo stesso per i calici: da valutare se si prevede una degustazione in pairing con ciascuna portata il servizio dei vari calici per evitare che questi rimangano ad occupare troppo spazio tra i commensali durante il pasto».
Studio di una mise en place di Natale: le regole
Esistono delle regole da rispettare quando si pensa alla mise en place per il pranzo di Natale?
Secondo il fondatore di GpStudios «... normalmente a seconda del tipo di locale e di proposta di menu, si potrà scegliere se utilizzare un tovagliato importante, un semplice runner, o se invece optare per una tovaglietta simpatica e colorata, magari personalizzata e da utilizzare come strumento di comunicazione interna su cui raccontare la storia del proprio locale o delle materie prime utilizzate. In alternativa, c’è chi durante il resto dell’anno predilige il nude look, che non prevede l’utilizzo del tovagliato ma che lascia il tavolo a vista, soluzione perfetta quando parliamo di pezzi unici, di design o molto particolari.
Tuttavia, per un’occasione come il pranzo di Natale potrebbe essere opportuno rivedere in qualche modo l’assetto del proprio allestimento, senza però stravolgere totalmente l’immagine della sala nel suo complesso. Se si tratta di un locale molto friendly e giovanile, che solitamente usa la tovaglietta personalizzata, potrebbe essere troppo rischioso allestire una tavola con lunghe tovaglie di lino bianco. D’altronde, se il cliente ha scelto un certo tipo di locale, probabilmente è perché è affezionato al tipo di comfort, di location e di proposta che questo locale offre. La mise en place, infatti, non dovrebbe essere pensata come fine a se stessa, ma correlata tanto alla brand identity e all’immagine complessiva del locale quanto alla tipologia di cucina e alla carta proposta, rispondendo alla funzionalità di utilizzo e al contempo all’apprezzamento estetico. In questo modo è possibile privilegiare il connubio perfetto tra praticità, efficienza, eleganza e creatività».
Mise en place di Natale, le tendenze del 2023
Ma quali sono le tendenze per le mise en place delle festività di Natale 2023? «Se vogliamo discutere di tendenze, troviamo lo "sdoganamento" delle soluzioni di stile e colore più classiche - ha ripreso l'esperto di marketing della ristorazione - Certo, l’oro e il rosso sono i più tradizionali e fanno subito “atmosfera natalizia”, tuttavia anche nuances più naturali come il bronzo e il verde salvia oppure tonalità più vibranti come il viola e il blu sanno ricreare la giusta atmosfera se i dettagli vengono adeguatamente curati».
«La scelta dei colori può influire su alcuni elementi specifici: decorazioni sulle pareti, ma anche piatti, posate e centritavola. Per creare una decorazione particolare senza troppo esagerare e appesantire la tavola con elementi di troppo, anche un tovagliolo piegato in maniera originale può fare la sua figura, soprattutto se posizionato al centro di un sottopiatto colorato».
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Per Pini un’idea interessante potrebbe essere quella di «personalizzare ulteriormente la tavola inserendo un biglietto di auguri o una frase differente per ogni coperto di uno stesso tavolo. Potrebbe anche essere l’occasione per inserire un QR code che rimanda a un video di auguri preparato da tutto lo staff, oppure a un cadeau lasciato all’ospite da utilizzare per il nuovo anno. Modalità che intrattengono, che lasciano un sorriso in più e soprattutto che fidelizzano, dando un tocco in più non solo alla tavola ma anche al locale in se e per se nella mente del cliente».
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Alberto Lupini
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