Innamorata, realizzata, felice Valentina Santanicchio si racconta
Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Valentina Santanicchio del ristorante Capitano del Popolo a Orvieto (Tr) che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo
18 novembre 2018 | 12:57
di Carla Latini
Il suo spirito da esploratrice l’ha portata nei primi anni dopo la scuola a mettersi alla prova. Ha viaggiato e sperimentato la vita delle grandi città, ha fatto vari lavori, e ha scoperto due cose fondamentali: la prima è che chi come lei cresce nella natura ha l’enorme privilegio di avere un legame particolare con la terra; la seconda è che doveva cucinare.
Le è sempre riuscito facile cucinare. Può farlo per 16 ore consecutive senza stancarsi e con tanta passione. Adora gli odori, i sapori, i colori, i fumi, il rumore delle padelle e il sorriso di un amico che dice che gli è piaciuto tutto e tanto. Adora cucinare per i suoi familiari e per il suo compagno, per gli amici e per gli sconosciuti. È una soddisfazione per lei preparare un incredibile piatto di spaghetti al pomodoro all’americano di passaggio che non si immagina nemmeno quanto buona possa essere la semplicità. La cucina la fa sentire realizzata. Vive in una città bellissima, Orvieto, ricca di storia, arte e cultura, che le permette di essere al centro del mondo e parlare tante lingue diverse. Ha amici di ogni continente che incontra spesso davanti ad un piatto di pasta. Si ritiene fortunata perché ama quello che fa e perché ha persone meravigliose intorno a sé.
Da bambino cosa sognavi di diventare?
Una veterinaria, sono nata e cresciuta in fattoria
Il primo sapore che ti ricordi.
Le ciliegie sull’albero e le torte al formaggio con la nonna
Qual è il senso più importante?
Il gusto
Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
Per me cucinare è una sfida continua, ma non ho mai trovato difficoltà
Come hai speso il primo stipendio?
Vestiti, inutili perché per la maggior parte della mia vita indosso la divisa da chef
Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Spaghetti alla carbonara, una panzanella fatta bene, prosciutto e pane appena sfornato
Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
È sempre vuoto, visto che lavoro 15 ore al giorno
Qual è il tuo cibo consolatorio?
Pappa al pomodoro con tanto parmigiano
Che rapporto hai con le tecnologie?
Ottimo, amo imparare sempre
All’inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Il tiramisù
Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Il mio compagno e il mio cane (sono fortunata)
Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
“Impressione, sole nascente” di Claude Monet
Se la tua cucina fosse una canzone?
“Piazza grande” di Lucio Dalla
Per informazioni: www.capitanodelpopolo.com
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