I giovani vogliono lavorare nell’Horeca ma non sono disposti al sacrificio
Ristoratori e albergatori lamentano la difficoltà di trovare personale qualificato da assumere in cucina, in sala, alla reception. Molti sono i “diplomati”, ma pochi hanno veramente imparato il mestiere e lo amano
12 ottobre 2018 | 08:11
di Roberto Vitali
Il fatto è che il settore “tira”, spinto anche da tante trasmissioni televisive, ma - ecco la triste verità - la lamentela più frequente, il grido di aiuto che sentiamo dagli amici ristoratori e albergatori è proprio riferito all’enorme difficoltà di trovare personale qualificato da assumere in cucina, in sala, alla reception. Molti “diplomati”, ma pochi che veramente hanno imparato il mestiere e lo amano. Visto in tv può sembrare un lavoro facile, ma ai primi colloqui con il potenziale datore di lavoro il mito del grande cuoco o del grande cameriere-sommelier cade impietosamente. Una parte dei giovani diplomati, sentiti gli orari e il compenso iniziale, lasciano subito perdere. In alcuni casi sono gli stessi genitori a intervenire: «Come? Il mio bambino lavorerebbe anche il sabato e la domenica? Tutte queste ore?». Molti provano per pochi giorni e poi non si fanno più vedere.
Non sarò io il primo a scriverlo, ma è certo che in molta gioventù lo spirito di sacrificio, quello che ha fatto rinascere l’Italia nel dopoguerra, non esiste più. Un problema non da poco per una società che vuole migliorare e ricerca il benessere dei suoi cittadini.
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini