La Cucina italiana di Niko Romito nei Bulgari di Pechino, Dubai e Shangai
28 luglio 2017 | 15:04
Niko Romito, uno dei più celebrati chef al mondo, tre stelle Michelin per il suo Ristorante Reale in Abruzzo, 43° tra i World’s 50 Best Restaurants, curerà la cucina dei Bulgari Hotels & Resorts di Pechino, Dubai e Shanghai in apertura il prossimo autunno. Per Bulgari Hotels & Resorts Romito ha realizzato ad hoc un nuovo concept che, pur mantenendo intatta la filosofia di base di una proposta - improntata alla semplicità, alla sintesi e alla ricerca di una quintessenza del sapore - che ha reso celebre nel mondo il suo ristorante, contiene anche elementi fortemente originali.
L’obiettivo è dar vita a un vero e proprio “codice” della cucina italiana contemporanea, esprimendo al massimo livello la cultura, l’eleganza e lo spirito vitale del Made in Italy. «Il gusto vero è un valore assoluto - spiega Niko Romito - e come tale può parlare a tutti: la sfida è distillarlo, esportarlo e far sì che tutto il mondo impari a riconoscerlo».
Lavorando a Casadonna, l’ex monastero che ospita il ristorante Reale e i suoi laboratori, e applicando il metodo di ricerca dal quale sono scaturiti gli altri format del suo sistema imprenditoriale (Spazio, Bomba e Intelligenza Nutrizionale), Romito porterà sulle tavole dei ristoranti delle nuove strutture Bulgari di Pechino, Dubai e Shanghai un menu frutto di quasi due anni di studio.
«Ho immaginato una cucina che non è né quella del Reale né quella di Spazio. Abbiamo lavorato a un’antologia di "standard": grandi classici - non solo ingredienti, non solo ricette, ma anche concetti legati alla presentazione e al servizio - della nostra tradizione, di cui dare un’interpretazione filologicamente corretta ma aggiornata, concisa e necessaria, e in più replicabile senza sbavature. È la cucina che mi piacerebbe mangiare lontano da casa, è il mio "ideale" di Cucina italiana».
Insieme ai cuochi che lo affiancheranno nei nuovi progetti di hôtellerie Bulgari, Romito ha identificato un nucleo di piatti e concetti gastronomici in cui è sintetizzata l’essenza del bel mangiare italiano, trattati con le tecniche e i principi che da sempre caratterizzano il metodo del Reale - alleggerimento, lavoro sulle strutture, potenziamento dei sapori, equilibrio, piacevolezza. Il team ha poi elaborato precisi protocolli così da rendere il nuovo menù assolutamente replicabile dalle brigate e da poter garantire lo stesso livello di qualità, il medesimo linguaggio, e un’esperienza ugualmente forte ed esclusiva in tutte le location, indipendentemente dai limiti imposti dalla geografia. Salvo poche eccezioni, i menu saranno gli stessi ovunque.
Il nuovo percorso gastronomico utilizza materie prime italiane ricercate, rese ancor più preziose da un uso che punta sempre alla semplicità, così come ingredienti umili nobilitati dalla tecnica. Un brodo purissimo per iniziare, un originale antipasto in cui è sintetizzato un grand tour delle regioni d’Italia, accompagnati da versioni ricodificate della tagliatella al ragù, della cotoletta alla milanese, della pasta spezzata con polpo e patata, del tonno sott’olio, del tiramisù.
Con il pane sempre protagonista al centro della tavola in quanto elemento-cardine della filosofia di Romito, nonché asse portante della cultura alimentare popolare. Grande attenzione sarà riservata all’intero spettro dei condimenti e “fondi” all’italiana, come cacciatora, puttanesca, carpione, scapece, pizzaiola, putacchio, e alla finitura al tavolo «quella fatta di piccoli tocchi come la grattugiata di parmigiano (il gesto antico e familiare dei grandi ristoranti della domenica), il filo di olio a crudo versato sul minestrone o la gocciolatura di aceto balsamico».
Conclude lo chef abruzzese: «L’unica via per far conoscere il nostro modo di stare a tavola è farlo provare. Solo così chi si trova molto distante da noi potrà acquisire un proprio codice del gusto italiano. Il cibo naturalmente è esperienza totale, e va ben oltre a ciò che si trova nel piatto. È una questione di atmosfere, di attenzione, anche di ricercatezza, e soprattutto di benessere. Chi va all’Hotel Bulgari e mangia al Ristorante Niko Romito, in Cina, a Dubai o in qualunque altra parte del mondo, potrà uscire con la sensazione di aver visitato il nostro paese, anche se non c’è stato mai. Questo è il mio sogno».
Dichiara Silvio Ursini, vice presidente esecutivo di Bulgari: «Abbiamo seguito il percorso di Niko Romito con attenzione e oggi riteniamo che il suo progetto di interpretazione della Cucina italiana, e di formazione di nuovi talenti sia perfetto per poter garantire un’esperienza unica nei nostri nuovi hotels».
Per informazioni:
www.nikoromito.com
www.bulgarihotels.com
Niko Romito e Silvio Ursini
L’obiettivo è dar vita a un vero e proprio “codice” della cucina italiana contemporanea, esprimendo al massimo livello la cultura, l’eleganza e lo spirito vitale del Made in Italy. «Il gusto vero è un valore assoluto - spiega Niko Romito - e come tale può parlare a tutti: la sfida è distillarlo, esportarlo e far sì che tutto il mondo impari a riconoscerlo».
Antipasto all'italiana
Lavorando a Casadonna, l’ex monastero che ospita il ristorante Reale e i suoi laboratori, e applicando il metodo di ricerca dal quale sono scaturiti gli altri format del suo sistema imprenditoriale (Spazio, Bomba e Intelligenza Nutrizionale), Romito porterà sulle tavole dei ristoranti delle nuove strutture Bulgari di Pechino, Dubai e Shanghai un menu frutto di quasi due anni di studio.
Babà al rhum (foto: Bulgari)
«Ho immaginato una cucina che non è né quella del Reale né quella di Spazio. Abbiamo lavorato a un’antologia di "standard": grandi classici - non solo ingredienti, non solo ricette, ma anche concetti legati alla presentazione e al servizio - della nostra tradizione, di cui dare un’interpretazione filologicamente corretta ma aggiornata, concisa e necessaria, e in più replicabile senza sbavature. È la cucina che mi piacerebbe mangiare lontano da casa, è il mio "ideale" di Cucina italiana».
Capocollo di maiale, fichi e aceto balsamico (foto: Bulgari)
Insieme ai cuochi che lo affiancheranno nei nuovi progetti di hôtellerie Bulgari, Romito ha identificato un nucleo di piatti e concetti gastronomici in cui è sintetizzata l’essenza del bel mangiare italiano, trattati con le tecniche e i principi che da sempre caratterizzano il metodo del Reale - alleggerimento, lavoro sulle strutture, potenziamento dei sapori, equilibrio, piacevolezza. Il team ha poi elaborato precisi protocolli così da rendere il nuovo menù assolutamente replicabile dalle brigate e da poter garantire lo stesso livello di qualità, il medesimo linguaggio, e un’esperienza ugualmente forte ed esclusiva in tutte le location, indipendentemente dai limiti imposti dalla geografia. Salvo poche eccezioni, i menu saranno gli stessi ovunque.
Costoletta di vitello alla milanese (foto: Bulgari)
Il nuovo percorso gastronomico utilizza materie prime italiane ricercate, rese ancor più preziose da un uso che punta sempre alla semplicità, così come ingredienti umili nobilitati dalla tecnica. Un brodo purissimo per iniziare, un originale antipasto in cui è sintetizzato un grand tour delle regioni d’Italia, accompagnati da versioni ricodificate della tagliatella al ragù, della cotoletta alla milanese, della pasta spezzata con polpo e patata, del tonno sott’olio, del tiramisù.
Fettuccelle al ragù di carne e pomodoro (foto: Bulgari)
Con il pane sempre protagonista al centro della tavola in quanto elemento-cardine della filosofia di Romito, nonché asse portante della cultura alimentare popolare. Grande attenzione sarà riservata all’intero spettro dei condimenti e “fondi” all’italiana, come cacciatora, puttanesca, carpione, scapece, pizzaiola, putacchio, e alla finitura al tavolo «quella fatta di piccoli tocchi come la grattugiata di parmigiano (il gesto antico e familiare dei grandi ristoranti della domenica), il filo di olio a crudo versato sul minestrone o la gocciolatura di aceto balsamico».
Ravioli con ricotta e spinaci e acqua di pomodoro (foto: Bulgari)
Conclude lo chef abruzzese: «L’unica via per far conoscere il nostro modo di stare a tavola è farlo provare. Solo così chi si trova molto distante da noi potrà acquisire un proprio codice del gusto italiano. Il cibo naturalmente è esperienza totale, e va ben oltre a ciò che si trova nel piatto. È una questione di atmosfere, di attenzione, anche di ricercatezza, e soprattutto di benessere. Chi va all’Hotel Bulgari e mangia al Ristorante Niko Romito, in Cina, a Dubai o in qualunque altra parte del mondo, potrà uscire con la sensazione di aver visitato il nostro paese, anche se non c’è stato mai. Questo è il mio sogno».
Dichiara Silvio Ursini, vice presidente esecutivo di Bulgari: «Abbiamo seguito il percorso di Niko Romito con attenzione e oggi riteniamo che il suo progetto di interpretazione della Cucina italiana, e di formazione di nuovi talenti sia perfetto per poter garantire un’esperienza unica nei nostri nuovi hotels».
Per informazioni:
www.nikoromito.com
www.bulgarihotels.com
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Alberto Lupini
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