Via libera della Commissione italiana Unesco all'iscrizione della pizza nella lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La Commissione nazionale italiana per l'Unesco, presieduta da Giovanni Puglisi - al quale erano state consegnate 300mila
firme raccolte da parte della Coldiretti insieme all'
Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde dell'ex ministro dell'Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio a sostegno della campagna lanciata sulla piattaforma
Change.org - ha deliberato di candidare "L'arte dei pizzaiuoli napoletani" nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità dell'Unesco per il ciclo 2015/2016.
Si tratta dell'unica candidatura italiana per questo periodo. Il riconoscimento dà valore ad una tradizione sostenibile, attenta alla naturalità, che parla di materie prime povere e d’ingegnosità umana, di genialità di donne e uomini che volevano trovare modi gustosi e sostanziosi per nutrire le proprie famiglie e la propria comunità.
«La decisione della Commissione nazionale Unesco ci riempie di gioia - ha dichiarato il Ministro
Maurizio Martina - soprattutto perché arriva a pochi giorni dall'inaugurazione dell'Esposizione universale, a Milano, dedicato ai temi della nutrizione. La scelta del governo italiano di presentare a Parigi, quale unica candidatura nazionale, quella dell'arte dei pizzaiuoli napoletani, rappresenta il modo migliore per riaffermare l'importanza che il patrimonio culturale agroalimentare ha per l'Italia. È una decisione rilevante anche per contrastare quei fenomeni di imitazione di questa antica arte italiana e rilanciare le
tecniche tradizionali di produzione, tramandate di generazione in generazione».
«Nell'anno in cui l'Italia, e l'Europa, ospitano l'
Expo - ha concluso il Ministro Martina - candidare come patrimonio dell'umanità uno dei simboli più rilevanti del made in Italy è una scelta che rafforza le politiche del governo di contrasto delle contraffazioni ma anche di promozione nel mondo delle nostre tradizioni agroalimentari. Sono convinto che riusciremo a convincere l'Unesco che si tratti di un patrimonio da salvaguardare e da valorizzare in tutto il mondo».
«Il riconoscimento dell’Unesco ha un valore straordinario per l'Italia che è il Paese dove più radicata è la cultura alimentare e la pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale - ha affermato il presidente della Coldiretti
Roberto Moncalvo nel sottolineare che - quando un prodotto diventa globalizzato il rischio è che se ne perda l'origine ed è proprio il caso dell’arte della pizza».
Il dossier sarà materialmente consegnato alla sede dell'Unesco il prossimo 30 marzo. Da quel momento inizierà un lungo e complesso negoziato internazionale che coinvolgerà oltre 150 Stati. Per conto dell'Italia il negoziato sarà condotto da Pier Luigi Petrillo che recentemente ha fatto ottenere il prestigioso riconoscimento dell'Unesco alla pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria.