Alle proteste dei cuochi, la
Guida Michelin è abituata da anni: chef a cui non è stata attribuita una stella, o a cui è stata tolta dopo un anno, o dopo una vita… Ma finora non era mai capitato che un cuoco prendesse carta e penna per rivalersi ufficialmente nei confronti della Rossa, “colpevole” di avergli attribuito un riconoscimento che in tanti vorrebbero e non riescono ad ottenere. Lo ha fatto quando la stella gli è stata tolta, cioè quest’anno, ma a onor del vero, lui a protestare ha iniziato in tempi non sospetti, perché quella stella non l'ha mai digerita, neppure quando l'aveva.
Eo Yun-gwon
Protagonista della vicenda è
Eo Yun-gwon, chef coreano formatosi in Italia e poi rientrato in patria, che nelle scorse settimane ha iniziato una battaglia legale per far togliere, dopo la stella, anche la citazione del suo locale sulla Guida.«Ho chiesto chiaramente di non esserci - ha detto al quotidiano il cuoco al quotidiano La Nazione - ma loro lo hanno fatto lo stesso a loro piacimento».
Da tempo la Guida Michelin aveva messo gli occhi sulla cucina di Eo Yun-gwon: inserito tre anni fa nelle guida, nel 2017 gli era stata assegnata la prima stella, confermata l'anno successivo. Poi, quest'anno, il passo indietro: lo chef perde il riconoscimento.
La presentazione della guida coreana
Già un paio d’anni fa Eo aveva cercato di rifiutare il prestigioso riconoscimento: «Molti ristoratori sprecano soldi, anima e tempo per perseguire il miraggio di una stella, ma la Guida è accecata dal denaro, manca di una filosofia e inserisce forzatamente i locali contro la loro volontà, qui ci sono migliaia di ristoranti dello stesso livello o migliori e più onesti, ed è curioso che solo 170 rappresentino Seul».
E così si alimenta
la lista di coloro che, tra semplici minacce e vere e proprie azioni legali, hanno reagito alle decisioni, per la verità non sempre limpide, della Guida Michelin, contro la quale negli anni si sono schierati, tra gli altri, il nostro
Gualtiero Marchesi,
Sebastien Bras e Oliver Roellinger. L’ultimo in ordine di tempo è stato il francese
Marc Veyrat, cui la Rossa chiede ora un risarcimento di 30mila euro, che ha intentato una causa dopo che
il suo ristorante in Savoia aveva perso una delle tre stelle.