Pranzo di Pasqua a casa? Gli italiani spenderanno 75 euro a famiglia

In media i saranno 6 persone a tavola e gli italiani passeranno 2,1 ore ai fornelli. Nel 43% delle case degli italiani i dolci saranno a km zero e fai da te [...]

30 marzo 2024 | 12:10

Al Pranzo di Pasqua non si rinuncia. Ma quanto si spenderà per “sfamare” familiari, parenti e amici? Per il pranzo di Pasqua gli italiani spenderanno quest’anni una media di 75 euro a famiglia, sostanzialmente in linea con lo scorso anno, con la stragrande maggioranza che lo trascorrerà in casa propria o di parenti e amici. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè “La Pasqua 2024 degli italiani a tavola” che fotografa le abitudini dei consumatori in occasione della prima mostra dei el dolci regionali della festività al mercato di Campagna Amica al Circo Massimo. In media i saranno 6 persone a tavola e gli italiani passeranno 2,1 ore ai fornelli. Nel 43% delle case degli italiani i dolci saranno a km zero e fai da te.

Il 60% dei cittadini trascorrerà il pranzo tra le mura domestiche, mentre un altro 26% lo passerà da parenti e amici. Ma c’è anche un 9% che ha deciso di andare in un ristorante o in un agriturismo mentre un 3% farà un picnic all’aria aperta e un rimanente 2% sarà altrove, secondo Coldiretti/Ixe’. In media, come detto, saranno sei le persone su ogni tavola con una situazione abbastanza simile a quella dello scorso anno. Per preparare il pranzo di Pasqua si impiegheranno mediamente 2,1 ore, con una netta tendenza a privilegiare i menu della tradizione. Tra coloro  che cucineranno, una maggioranza del 55% conterrà le operazioni in cucina tra i 30 minuti e le 2 ore, un 26% si spingerà a 3 ore, un 11% arriverà a 5 ore e un 5% oltre. Solo un 3% si limiterà ad appena mezz’ora.

L’alimento più rappresentativo della tradizione pasquale per la maggioranza degli italiani resta la carne d’agnello che viene servita in una tavola su 3 (33%) nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi, ma non mancano le uova. Ne vengono consumate circa trecentomila durante la settimana santa.

A vincere sono soprattutto le ricette della tradizione che da nord a sud caratterizzano l’intero Paese come, ad esempio, gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio. Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise è l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia il principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello.

Capitolo dolci. In più di quattro famiglie su 10 (43%) si preparano quest’anno in casa i dolci regionali tipici della Pasqua, con un deciso ritorno delle tradizioni delle ricette contadine tramandate di generazione in generazione.  Se la colomba resta il dolce preferito dagli italiani, con il 69% delle preferenze rispetto al 63% delle uova di cioccolato si consolida il fenomeno del ritorno della cucina casalinga fai da te con la riscoperta dei dolci della tradizione.

E, come si dice, regione che vai, dolce di Pasqua che trovi. In Val d’Aosta  si preparano i flantze, pani di segale appiattiti, di solito a forma rotonda, a cui si aggiungono un zucchero, burro, uvetta, mandorle e canditi, mentre in Piemonte c’è lo squisito salame del Papa, un salame di cioccolato, oltre ai tirà piccole pagnottelle da inzuppare nel latte o nel vino liquoroso.

In Liguria troviamo i dolci Quaresimali, dai canestrelli profumati con acqua distillata di fiori d'arancio, ai mostaccioli a forma di losanga con marmellata di fichi e limoni, fino ai marzapani formati sull'ostia e ripieni di sciroppo di zucchero fondente ai vari gusti. La classica colomba di Pasqua a base di farina, burro, uova, zucchero e buccia d’arancia candita, con una glassatura alle mandorle è invece il dolce più presente sulle tavole lombarde così come la fugassa in Veneto, una focaccia ideata da un fornaio trevigiano con l’aggiunta all’impasto del pane di uova, burro e zucchero.

Il Friuli-Venezia Giulia vanta il Presniz, una sorta di strudel della tradizione triestina, con pasta sfoglia ripiena di frutta secca ma anche la Putizza, una variante sempre ripiena di frutta secca e cioccolato ma arrotolata. In Trentino-Alto Adige troviamo la Corona pasquale, una treccia dolce lievitata e anche il Fochaz-osterbrot, un pane dolce piatto di farina di grano, generalmente a forma di coniglietto Dall’Emilia arriva il Bensòne che è tra i più antichi dolci prodotti nel territorio di Modena dalla forma ovalizzata, con la farcitura di marmellata di prugne e amarene. In Toscana invece abbiamo la Schiacciata Pisana un pane dolce dall’aroma di anice che viene accompagnato dal vin santo, così come la Panina di Pasqua, un impasto lievitato con uvette e aroma di anice.

In Umbria tutti pazzi per la Ciaramicola, un dolce con alchermes, meringa e zuccherini colorati, mentre nelle Marche si preparano le ciambelle pasquali, che una volta erano impastati dalle “vergare”, le donne di casa, il Venerdì Santo per farle riposare e poi cuocerle il giorno di Pasqua.

La pizza dolce è tipica del Lazio, così come la Pigna di Pasqua ricca di uvetta, canditi, vaniglia, cannella, anice. Tipici della Pasqua abruzzese sono i Cavalli e pupe  biscotti a base di pasta frolla arricchita con un uovo sodo, mentre in Basilicata troviamo il Tarallo aviglianese glassato noto anche come “Il biscotto della sposa”, ricoperto da una glassa all'anice. In Molise si prepara la Pigna, che è una sorta di ciambella a base di farina e uova, e in Campania la tradizionale pastiera e i quaresimali ricchi di mandorle.

In Calabria ci sono i Cuculi, tipici dolci pasquali fatti con una pasta di pane piuttosto zuccherata, aggiungendo qualche goccia di anice e di scorza di limone per dargli una caratteristica nota di sapore. In Puglia immancabile è la Pupa con l’uovo.

I siciliani portano in tavola la cuddura cu l’ova, che è un impasto dolce, simile a una pasta frolla, che contiene uova sode intere, impasto che viene poi decorato con zuccherini colorati, cotto in forno e, a volte, completato successivamente con glassa bianca. In Sardegna troviamo le Pardulas a base di formaggio o ricotta e l’Aranzada nugoresa finissimi fili di buccia d’arancia cotti lentamente nel miele e arricchiti da filetti di mandorle tostate.

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Alberto Lupini


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