Ventilatori e docce alle mucche per il caldo. La produzione di latte cala del 15%

Le elevate temperature che stanno colpendo città e campagne stanno avendo un impatto negativo sulla salute degli animali, in particolare sulle mucche. A causa dell'afa intensa, questi animali stanno [...]

22 agosto 2023 | 11:06

Le elevate temperature che stanno colpendo città e campagne stanno avendo un impatto negativo sulla salute degli animali, in particolare sulle mucche. A causa dell'afa intensa, questi animali stanno producendo fino al 15% in meno di latte. La Coldiretti ha lanciato un allarme riguardo a questa situazione, che è stata causata dall'ondata di calore che sta colpendo l'Italia durante l'estate torrida del 2023, con temperature che raggiungono anche i 40 gradi percepiti.

È importante sottolineare che il clima ideale per le mucche è compreso tra i 22 e i 24 gradi. Oltre questa soglia, gli animali iniziano a mangiare meno, bere di più e quindi a produrre una quantità ridotta di latte. Per affrontare questa situazione, sono state messe in atto contromisure anti-afa all'interno delle stalle. Gli abbeveratoi lavorano costantemente, dato che ogni animale può bere fino a 140 litri di acqua al giorno durante le giornate più calde, rispetto ai 70 litri nei periodi meno caldi. Nelle stalle sono stati installati ventilatori e doccette refrigeranti per aiutare le mucche a tollerare meglio il calore. Inoltre, i pasti vengono somministrati in piccole quantità per evitare che gli animali si sovraccarichino. Tuttavia, nonostante queste misure, oltre alla diminuzione della produzione di latte, si verificano anche aumenti dei consumi di energia e acqua per mantenere gli animali in condizioni accettabili.

Il 2023 è un anno caratterizzato da temperature straordinariamente alte in Italia. Secondo i dati della Coldiretti basati sull'analisi dell'Isac Cnr, la temperatura media è superiore di 0,67 gradi rispetto alla media storica, rendendo il 2023 uno dei dieci anni più caldi di sempre nel paese. Questo rende quest'anno il terzo più caldo da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800. In particolare, il nord Italia ha sperimentato un aumento di temperatura di ben +0,86 gradi rispetto alla media, posizionando il 2023 come il secondo anno più caldo nella regione. La tendenza al surriscaldamento in Italia è un fenomeno confermato anche in questo anno. Negli ultimi due secoli, la maggior parte degli anni più caldi si è verificata nell'ultimo decennio, con il 2022, il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020 che si collocano in cima alla classifica.

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Alberto Lupini


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