L'86% della popolazione vaccinata con una dose, la Delta Plus non preoccupa

25 ottobre 2021 | 10:53

Nell'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità sono 88.748.661 il totale delle somministrazioni di vaccino in Italia. Le persone con almeno una dose sono l'86,03% della popolazione over 12 per un totale di oltre 44 milioni di persone che hanno completato il ciclo vaccinale. A queste si aggiungono anche 210mila persone che hanno ricevuto la dose addizionale e 819mila a cui è stata somministrata la dose booster.

 

Fra questi potrebbero presto rientrare anche i vaccinati con Johnson & Johnson. « È di queste ore la notizia che è in corso un processo di revisione da parte di Fda e successivamente ci sarà certamente anche da parte di Ema, qualora arrivassero indicazioni, come è largamente possibile, di somministrare una seconda dose: un vaccino Rna messaggero avrebbe anche il vantaggio di genere una risposta immunologica anche migliore», ha affermato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli durante la trasmissione Che tempo che fa su Rai 3. Quanto alla terza dose, «è ora disponibile per gli over 60, è possibile che arriveremo più in là nel tempo a considerarla anche per i più’ giovani , però in questo momento le evidenze non ci sono», ha aggiunto Locatelli.

L'obiettivo è quello di tenere sotto controllo la pandemia che, nel frattempo, preoccupa la Gran Bretagna: quasi 50mila casi, 1.000 ricoveri e 135 morti al giorno registrati negli ultimi 7 giorni. «Se non vogliamo che accada quello che stiamo vedendo in Gran Bretagna la terza dose dovrebbero farla tutti», ha affermato Andrea Crisanti, microbiologia dell’Università di Padova. «C'è un'indicazione di opportunità e un'indicazione generale di sanità pubblica - ha affermato Crisanti - L'indicazione di opportunità è che sappiamo che la protezione dopo 6 mesi scende in modo significativo, quindi tutte le persone vulnerabili e il personale sanitario dovrebbero farla il prima possibile».

Da monitorare, infatti, c'è l'impatto della variante Delta Plus: «Gli studi provenienti dal Regno Unito non ci fanno preoccupare molto», ha però rassicurato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri intevenendo a Radio24.

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Alberto Lupini


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