Viaggio tra vini e formaggi nel cuore della Franciacorta
Due serate con l'Accademia del Gusto Majolini di Ome (Bs), per conoscere alcuni esempi di eccellenza casearia italiana e straniera
30 settembre 2019 | 14:39
di Renato Andreolassi
Una selezione di formaggi in degustazione
Il tutto accompagnato da alcune superbe bollicine Majolini d'annata: il bio Blanc de Noir, un Saten del 2015, la preziosa riserva Valentino Majolini e un piacevole Demi Sec. Il “giro del mondo attraverso i caci” è stato accompagnato da Piero Sardo, presidente della fondazione Slow Food per la biodiversità, uno dei più grandi esperti al mondo di formaggi. Nella “stanza dei sogni” della cantina bresciana sono stati apprezzati fra gli altri il formaggio andino Yauyos, Emmentaler e sbrinz di Gourmino e Cheddar, per citare i più sorprendenti.
Non poteva mancare Vittorio Fusari, chef stellato, che ha presentato una sardina essiccata del lago d'Iseo con stracciatella di bufala e cipolla di Tropea. Accattivante il titolo della seconda serata, “Le malghe, una scelta di vita”. Una giovane di 30 anni, Sonia Spagnoli, che con il marito ha deciso di produrre formaggi in media Valle Camonica, a Gianico (Bs), ha illustrato la sua scelta di vita, non facile: «Ricca di soddisfazioni - dice - ma anche di sacrifici, per produrre burro e Casolet unici».
I formaggi sono stati degustati con i vini dell'azienda
Al suo fianco Gualberto Martini, che ha illustrato le qualità di vari tipi di formaggi camuni d'alpeggio: Casolet, Silter, formagella di capra, Fatulì e robiola. Produzioni uniche e di grande qualità. E sempre Vittorio Fusari ha interpretato il mondo dei formaggi a modo suo con una battuta di agnello, lasagnette al pesto, per osare, infine, con una cheesecake con gorgonzola, dolce, caramello salato alle noci e salsa al miele di acacia. Un modo per rendere omaggio a uomini e donne che per passione hanno fatto della produzione del formaggio - dentro e fuori i nostri confini - una concreta scelta di vita. Si tratta di un’attività economica e produttiva che fa bene alla salute ed alla cura dell'ambiente e delle montagne.
La cantina fondata da Ezio Majolini ha messo invece in vetrina il meglio della sua produzione, interamente bio, nei 21 ettari di proprietà fra Ome, Monticelli Brusati e Rodengo. «La vendemmia di quest'anno - dice il nipote Simone Majolini - è stata quasi azzerata dal maltempo: l'80% dell'uva è andata distrutta, fortunatamente abbiamo una buona riserva in cantina che ci permette di guardare al futuro con meno apprensione». Le bottiglie prodotte sono 150mila, quasi interamente vendute sul territorio nazionale, Franciacorta Docg da Accademia.
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Alberto Lupini