La Torino di una volta all’Albergo Ristorante San Giors
Cucina piemontese interpretata dallo chef Paolo Ribotto con attenzione alla qualità dei prodotti che vengono acquistati dai commercianti del vicino mercato di Porta Palazzo
05 gennaio 2020 | 10:50
di Piera Genta
La sala interna
Assolutamente da provare il bollito misto servito individualmente in pentola di terracotta con il suo brodo, accompagnato dalle salse, dalle verdure di stagione e da un assaggio di plin fatti in casa che si devono immergere nel brodo per completarne la cottura. E tra gli evergreen piemontesi la finanziera e la bagna cauda in cui, in aggiunta alle verdure crude e cotte, troviamo la salsiccia di Bra e, per completare il rito finale, l’uovo di gallina da cuocere nel recipiente vuoto.
Anche la carta dei vini è pensata per la valorizzazione del territorio, con qualche etichetta al di fuori del Piemonte. Pane, grissini e pasta fresca (rigorosamente con 30 tuorli) sono fatti in casa. Ottimo rapporto qualità/prezzo. Disponibile una formula pranzo e un menu degustazione.
Per informazioni: www.sangiors.it
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Alberto Lupini