Osteria della Cavazzona Estro e rispetto della tradizione

Il piccolo borgo della Cavazzona, terra di confine fra Bologna e Modena, con il torrente Samoggia lì a due passi a far da spartiacque, è una antica stazione di posta per il cambio cavalli, sulla via Emilia

17 novembre 2018 | 18:54
di Giuseppe De Biasi
La tradizione di locanda è quindi di casa sotto gli storici portici che accolgono l’omonima Osteria della Cavazzona di Marco Messori, il gioviale cuoco emiliano con alle spalle una lunga esperienza dal mitico ristorante Fini di Modena, che ai fornelli esprime uno stile di cucina schietto che privilegia la pulizia esecutiva e il rispetto della tradizione di cui è estroso portavoce.



Dopo una sapiente ristrutturazione, il locale ha assunto un tono elegante, intimo al punto di far sentire il commensale un ospite più che un cliente. Una quarantina di comodi coperti, che d’estate raddoppiano nell’ariosa corte interna, a cui si aggiunge il piccolo soppalco al centro sala, sorta di privé per pochi intimi, usato per degustazioni o area relax.

Ad accogliere i commensali il vassoio del pane in 5 intriganti declinazioni, tutte rigorosamente fatte in casa (come la pasta e i dessert). Nel menu è la tradizione emiliana a far da fil rouge, con Tortellini in brodo di cappone talmente da “dito mignolo” che un piatto ne contiene circa una ottantina. Nel filone territoriale spicca una rarità come il Pasticcio di tortellini in crosta, leccornia di cui andava ghiotto il compianto Pavarotti, Sformatino di pasta frolla dolce ripiena di tortellini conditi con ragù bianco, piatto natalizio di probabile discendenza rinascimentale estense.



Oltre alla tradizione emiliana (che prevede un sostanzioso menu degustazione di 7 portate a 45 euro) Marco riserva grande attenzione alle carni con ricercati tagli nazionali e qualche chicca d’importazione come la nipponica Kobe. Il venerdì il pesce fresco arriva direttamente dalla Stagnone di Marsala e si traduce in originali antipasti come la Spadellata di polpo su crema di pistacchi di Bronte, julienne di olive taggiasche e maionese di polpo, piatto solare e di grande impatto gustativo.

In sala vigila con discrezione il fratello Andrea, curioso ricercatore di vini come di pregiati e selezionati distillati nazionali ed esteri. Primi sui 12-15 euro, secondi 18-22 euro, dolci a 6 euro (tutti golosamente attraenti).

Per informazioni: www.osteriadellacavazzona.it

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