Il tormentone della dieta vegetariana Anche Berlusconi? Parola al macellaio!

25 febbraio 2016 | 16:48
di Marco Di Giovanni

Bufale, verità nascoste, interpretazioni un po' azzardate. Così si possono definire le tonnellate di parole utilizzate in questi giorni sulla scia della prima soffiata “Silvio Berlusconi (nella prima foto) è vegetariano” tra le pagine del Corriere della Sera. Soltanto oggi l'ex premier è “caduto dalle nubi”, proprio come nel primo film di Checco Zalone, ignaro di tutta questa vicenda che lo ritraeva protagonista, impegnato in uno stile di vita che, egli stesso, ha negato con decisione, ribadendo comunque il suo grande amore per gli animali.

A seguito del coinvolgimento dell'ex premier, le parole del medico personale, Alberto Zangrillo, che si è dichiarato stupito, essendo certo del fatto che Silvio «segue alla lettera le mie indicazioni, di qualsiasi cambiamento ne sarei stato informato». Verità, falsità o una nebulosa via di mezzo, non importa, l'importante è che se ne sia parlato, e quanto! Certo, la vita di Silvio ha sempre creato scalpore, ma il tanto rumor shakesperiano, questa volta, non lo si deve soltanto all'istrionico stile di vita di Berlusconi, quanto piuttosto all'argomento toccato: vegetariano o carnivoro?

Se ne dibatte sempre più e da sempre più tempo: carni rosse cancerogene, ha urlato l'Oms, smentito poi dal ministero della Salute; frutta e verdura per uno stile di vita più salubre, ha affermato un italiano su dieci nel cambiare la sua dieta. Sono sempre di più gli italiani che ormai, per lunga tradizione amanti della buona Fiorentina, per nominarne una fra tante, stanno cambiando “direzione alimentare”, preferendo frutta e verdura rispetto alle classiche bistecche; altrettanti quelli che ancora indecisi, cercano dei punti di riferimento ai quali ispirarsi; in aumento quelli che alzano la loro voce per esprimere un'opinione a riguardo.


Sergio Motta

E tra queste voci, una oggi sovrasta le altre: quella di Sergio Motta (nella seconda foto), il macellaio dei vip, nonché dello stesso Cavaliere, pronto a lanciare un appello al buon vecchio Silvio, ormai cliente favorito e affezionato. «Silvio Berlusconi venga al più presto da noi ad acquistare magari un bel filetto altrimenti gli cala il ferro e non potrà più mostrare la grande fibra che vanta». Ecco come Sergio Motta, macellaio dei vip, invita Berlusconi, dopo tutte le indiscrezioni dei giorni passati, attraverso l'Adnkronos, a tornare ad un regime alimentare che comprenda la carne. La “sua”, per la precisione.

Fornitore di casa Berlusconi «da quando stavano costruendo Milano 2», dice Motta, per decenni la sua produzione non è mai mancata nelle residenze del cavaliere. Cosa in particolare? «soprattutto costate, filetto e poi bisteccone, le preferite probabilmente». Probabilmente perchè da lui a fare acquisti per casa Berlusconi si presentavano «solitamente il cuoco, il maggiordomo o il figlio del maggiordomo, quindi non so cosa andasse in quale casa».

Le bistecche, comunque, erano tutte rigorosamente di bue piemontese di razza Fassona allevato nell'astigiano e macellato in proprio. Sulle tavole dell'ex presidente del Consiglio i tagli di Motta non sono mai mancati. «Soprattutto per le grandi cene. Se poi i commensali sono i giocatori del Milan e sua figlia Barbara, guai se non c'è la carne del Motta, basta guardare i menu firmati dalla stessa Barbara per i rossoneri».

Ma la carne buona piace a tanti. E di clienti vip il macellaio di Inzago, in Brianza, ne conta a decine anche se in cima alla lista ci mette soprattutto due nomi: Carlo Cracco e Gualtiero Marchesi. Ma anche il ristorante “Al Mercato” di Milano «che da quando compra da noi la carne per i suoi hamburger ha incrementato le vendite del 30% e per noi è un orgoglio». Quanto, infine, alla salute e ai consigli dei medici che da anni invitano quantomeno a diminuire il consumo di carne rossa, Sergio Motta replica pacatamente: «Il mio dottore, all'età di 92 anni, mi disse che la cosa più importante è variare, carne bianca, carne rossa, pesce. Ci vuole di tutto. Basta ricordare che dopo una certa età il fegato e lo stomaco dopo le 15 si stancano di lavorare, quindi è meglio stare leggeri la sera».

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Alberto Lupini


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