Torino, apre il Mercato Centrale La cucina piemontese in 26 locali

Dopo sei mesi lavoro e sei milioni di investimento è stato inaugurato a Torino, nel Centro Palatino, già PalaFuksas, il Mercato Centrale. Presenti 26 botteghe su 4.500 mq e tre livelli

16 aprile 2019 | 10:07
di Piera Genta
Nella struttura trovano spazio artigiani del gusto, ristorante, scuola di cucina, birreria, bar e caffetteria, un palinsesto di oltre 350 eventi  tra progetti artistici e culturali, dibattiti, incontri e laboratori aperti al pubblico. Ieri sera il debutto con Cortilia Academy e il coinvolgimento di circa 250 persone.



Nato da un’idea di Umberto Montano, imprenditore della ristorazione, e dall’esperienza imprenditoriale del gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi, co-fondatore e leader in Italia nel settore del turismo all’aria aperta, il progetto Mercato Centrale è partito nel 2014 a Firenze nello storico mercato di San Lorenzo ed è stato replicato nel 2016 a Roma, in Stazione Termini.

Ad animare il Mercato di Torino grandi protagonisti del gusto piemontese e non solo: conosciuti  Maestri di cucina come Davide Scabin che propone “Carbone bianco”, un format innovativo con cotture  esclusivamente a carbone  per zuppe, uova, verdure e  miaccia; Marcello Trentini (in arte Magorabin) con la Fata Verde, una linea di cucina vegetariana, e la Farmacia del Cambio dove sarà possibile prenotare il tavolo. Tutto a prezzi pop.



Gli artigiani e le loro botteghe sono rappresentati da Raffaele D’Errico con il “pane di Porta Palazzo”; il mulino, affidato a Mattia Giardini e Alberto Iossetti di ViVa La Farina,  che macina il grano duro destinato a questo pane speciale, offrendo a tutti la possibilità di creare il proprio blend di farine personalizzato; Marco Martini, storica realtà piemontese che segue l’intera filiera produttiva della Fassona, e la famiglia Savigni con la carne allevata in Toscana nel pieno rispetto del benessere animale.

La pizza tradizionale napoletana è presente con Marco Fierro, e poi il gelato di Alberto Marchetti, l’hamburger di Chianina di Enrico Lagorio, prodotto con carni provenienti dai suoi storici allevamenti in Val di Chiana, i formaggi e il burro di Beppino Occelli, e il tartufo di Luciano Savini, esaltato dalla conoscenza gastronomica di Aurelio Barbero. Ci sono le specialità della tradizione romanesca racchiuse nel Trapizzino di Stefano Callegari, la pasta fresca di Egidio Michelis, con i suoi piatti che raccontano storie e tradizioni del Piemonte, così come i formaggi e i salumi selezionati da Beppe Giovale e il fritto dorato e fragrante di Martino Bellincampi, tra tradizione romana e piemontese.

E poi ancora i profumi delle specialità siciliane di Carmelo Pannocchietti, il pesce del Mediterraneo di Valerio Lo Russo, il girarrosto con i polli ruspanti di Alessandro Baronti e il vino, tra calici e bottiglie, sapientemente selezionato da Luca Boccoli.  Infine, in esclusiva, il primo negozio fisico “sperimentale” Cortilia, il mercato agricolo online, che per la prima volta fa conoscere i suoi prodotti freschi da comprare direttamente al Mercato. C’è anche la distilleria di Simone Mari, aperta fino a tardi, alla quale è possibile accedere direttamente dalla piazza. Da maggio saranno aperti gli spazi che Mercato Centrale ha dedicato alla formazione: la Scuola di cucina Lorenzo de’ Medici guidata da Carla e Fabrizio Guarducci, il laboratorio didattico di formaggi di Beppino Occelli, la torrefazione didattica di Franco Mondi e l’aula didattica del Mercato Centrale.

Il secondo piano e le due storiche ghiacciaie risalenti al XVIII secolo rappresentano il palcoscenico d’eccezione del Mercato per ospitare un fitto calendario di eventi culturali e installazioni site-specific per diventare un luogo di destinazione della città, una vera e propria area del fare. Primo fra tutti il progetto Plotting the Central Body dell’artista Maria Pecchioli, una ricerca interdisciplinare che negli scorsi mesi ha letto lo spazio urbano come corpo e indagato le energie della città.

Per informazioni: www.mercatocentrale.it/torino

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