Superfoods, nuova tendenza in cucina Integratori naturali ricchi di vitamine

14 marzo 2015 | 10:45
di Piera Genta
Goji, maqui, physalis, more di gelso, aronia, semi di chia sono i “superfoods” la nuova tendenza in fatto di alimentazione, vengono pubblicizzati come concentrati di sostanze indispensabili per la nostra salute, veri integratori naturali. Dai nomi esotici, una storia millenaria, caratteristiche simili, sono ricchi di vitamine con un buon contenuto di antiossidanti e pare siano in grado di risolvere numerosi disturbi. In ogni caso l’assunzione dovrebbe essere concordata con il proprio medico curante proprio per evitare spiacevoli controindicazioni, soprattutto se consumati contemporaneamente ad alcuni farmaci.



La forma più diffusa in Italia è il frutto essiccato, possono essere aggiunti ai cereali della colazione, alla frutta cotta, allo yogurt, ai frullati, crudi nelle insalate od utilizzati come guarnizioni di torte. Alcune di esse vengono anche commercializzate sotto forma di succhi di frutti o infusi. Hanno nomi esotici come bacche di Goji, il frutto della longevità per i tibetani, dalla forma ovale allungata, colore rosso intenso, sapore dolciastro appartengono alla grande famiglia delle Solanacee, originarie del continente asiatico.

Stessa famiglia per le bacche di Physalis peruviana che altro non sono che il frutto conosciuto come Alchechengio, gusto agrodolce, può essere gustata allo stato fresco. Le bacche di Maqui, mirtillo della Patagonia, colore blu violaceo e dal sapore simile al sambuco; le bacche di Acai piccoli frutti di colore blu-violaceo che crescono a grappolo su una tipologia di palma che vive in particolare nelle foreste settentrionali del Brasile. Le bacche di Aronia, un arbusto della famiglia delle Rosacee originario del Nord America con frutti che assomigliano ai mirtilli neri dal gusto leggermente amarognolo.

Le more di gelso, legate alla pratica della bachicoltura, appartengono alla famiglia delle Moracee, originaria della Cina, sono di due specie bianche e nere, la differenza fra i due frutti sta solamente nella quantità di zucchero (inferiore nella mora bianca) e nel gusto (è più acidulo quello del frutto chiaro). I semi di Chia ricavati da una pianta florale denominata Salvia hispanica, molto diffusa ed utilizzata in Centro e Sud America, erano un componente essenziale della nutrizione quotidiana nelle società pre-colombiana.

I semi erano così importanti da essere utilizzati nelle cerimonie religiose e nel commercio tribale, si dice che i guerrieri aztechi traessero dai semi di Chia la forza per vincere le battaglie e “Chia” in azteco significa “forza”. Di recente la Noberasco, l’azienda alimentare ligure, leader in Italia nel settore della frutta secca e disidratata, ha lanciato sul mercato Superfrutti, una linea legata al benessere che comprende in confezioni singole tutte le bacche ed i semi disponibili sul mercato.

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Alberto Lupini


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