Niente percentuale sul cibo toscano! Nuove regole per tutelare le tipicità

31 marzo 2016 | 10:51
Il centro storico di Firenze non ha pace; continua la crociata del Comune per tutelare il centro storico. Dalla proposta di introdurre, per i nuovi negozi alimentari e ristoranti, l'obbligo di vendere il 70% di prodotti tipici toscani, ora si è passati a cifre, di certo più contenute, ma comunque da discutere. Dopo l'incontro tra Confesercenti, Cna, Confcommercio, Confindustria, Confartigianato, Coldiretti, Upa, Cia e Federalberghi, si è rafforzata l'idea di tutelare il patrimonio gastronomico toscano, ma con una modalità diversa: la proposta consiste nell'obbligo di introdurre nel menu dei ristoranti e sugli scaffali dei negozi 30 o 40 prodotti tra gli oltre 490 che appartengono all'elenco delle tipicità gastronomiche depositato in Regione.



Se è vero che l'enogastronomia e l'arte dell'ospitalità appartengono alla cultura italiana, allora è necessario fare squadra per valorizzare le nostre eccellenze. Questo è il concetto alla base della proposta avanza dalla giunta comunale guidata dal sindaco Dario Nardella. Restano però da chiarire alcune questioni di rilievo che riguardano la reperibilità e la stagionalità dei prodotti tipici nell'elenco dei 490. Questa lista non è del tutto aggiornata, tant'è che, esclusi i prodotti Dop e Igp, vi compaiono anche prodotti scomparsi o rarissimi come il formaggio Marzolino di Lucardo, il Brecciotto di Roccalbegna o le fave lunghe delle Cascine.

Un soluzione, già emersa sul tavolo della discussione, potrebbe essere quella di iniziare con una lista di prodotti “basici”, quindi salumi, olio e pane, ovviamente di alta qualità. «Stiamo facendo un ragionamento condiviso con il Comune sulla rintracciabilità dei prodotti - ha dichiarato a La Repubblica Stefano Fontinelli di Confesercenti - ma anche sulla stagionalità o meno». Resta però il dubbio di come verificare che tale misura venga rispettata. Se ne discuterà domani, 1 aprile, quando si riuniranno i rappresentanti dei produttori agricoli e alimentari.



Il Ministro Dario Franceschini aveva già espresso la sua soddisfazione per il provvedimento a tutela del patrimonio gastronomico italiano, e proprio a Firenze in occasione del “Premio Italia a Tavola” si approfondirà la questione, alla presenza appunto del ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo e di professionisti e istituzioni del settore. L'obiettivo del talk show dal titolo “L’ospitalità e lo stile italiano motori del turismo e della filiera agroalimentare”, che aprirà l'evento di Italia a Tavola, è infatti quello di puntare i riflettori sul turismo e l'enogastronomia come settori di punta del Belpaese.

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024