Stefano Baiocco e la sua Tomato+ sulle rive del lago di Garda
Tomato+ è la serra da interni a misura dei grandi chef per creare prodotti freschi ovunque e in ogni periodo dell’anno. Semplicità e qualità made in Italy, tutto in un unico partner per la cucina dei professionisti
01 novembre 2018 | 15:17
Sono sempre di più i grandi nomi della cucina che scelgono Tomato+ come importante strumento per creare materie prime di alta qualità da utilizzare nei loro piatti. Oggi parla dell’innovativa serra Tomato+ Stefano Baiocco, executive chef del ristorante bistellato Michelin del Grand Hotel a Villa Feltrinelli di Gargnano (Bs).
Come ha conosciuto Tomato+?
Sinceramente non conoscevo questo prodotto. È stato uno dei ragazzi che lavora per questa innovativa azienda bresciana che mi ha contattato e dopo alcuni incontri ha convinto me e la direzione del Villa Feltrinelli a inserire Tomato+ all’interno della cucina.
Avendo già un importante spazio dedicato alla crescita dei prodotti utilizzati nei vostri piatti presso la sua realtà, quale valore aggiunto l’ha colpita maggiormente in Tomato+?
Un valore aggiunto è sicuramente la costanza. Durante la stagione estiva trovavo diverse difficoltà nella crescita di alcune delle mie erbe e germogli soprattutto durante i periodi molto caldi, sempre più frequenti ultimamente. Grazie a Tomato+ non mi devo preoccupare dei diversi sbalzi di temperatura, garantendomi certezza nell’approvvigionamento di prodotti freschi e di qualità per tutte le famiglie di colture. Il mio modo di fare cucina è caratterizzato dall’uso di germogli ed erbe che danno profumi, aromi e cromaticità ai miei piatti, quindi avere una fornitura constante di questi prodotti all’interno del mio ristorante è sicuramente un importante vantaggio.
Quali tipologie di colture ha scelto di tenere nel suo Tomato+ e per quali piatti le utilizza?
Ho voluto provare tutte le tipologie di colture in quanto la mia cucina si basa proprio su un importante uso di erbe e germogli. Ho trovato soddisfazione in molte colture proposte da Tomato+. Ottimi risultati li ho riscontrati con le diverse varietà di basilico, i lattughini e i germogli (soprattutto la senape e il cavolo rosso), prodotti che utilizzo molto per i miei piatti.
Ha trovato semplice l’utilizzo e la manutenzione di Tomato+?
Assolutamente sì, con pochi e piccoli gesti il gioco è fatto. Non ha bisogno di grande manutenzione, bastano minime accortezze per avere risultati importanti. Piccolo sforzo, grande resa!
Tomato+ è uno strumento che consiglierebbe? Lo considera utile all’interno di una cucina professionale?
Sicuramente sì. Io più che mai la consiglierei, soprattutto a chi ama cucinare o presentare i piatti utilizzando germogli, erbe e lattughini. È utile in un contesto come il mio, ma soprattutto per chi non dispone di spazi adeguati da dedicare alla crescita dei propri prodotti. Tenendo conto anche dell’effetto “scenico” che Tomato+ dona alla location, lo considero ottimo anche da posizionare in sala, mostrando così alla clientela l’attenzione che il ristorante ha nei confronti dell’ambiente e dei prodotti cresciuti a km zero.
Per informazioni: www.tomatopiu.com
Come ha conosciuto Tomato+?
Sinceramente non conoscevo questo prodotto. È stato uno dei ragazzi che lavora per questa innovativa azienda bresciana che mi ha contattato e dopo alcuni incontri ha convinto me e la direzione del Villa Feltrinelli a inserire Tomato+ all’interno della cucina.
Avendo già un importante spazio dedicato alla crescita dei prodotti utilizzati nei vostri piatti presso la sua realtà, quale valore aggiunto l’ha colpita maggiormente in Tomato+?
Un valore aggiunto è sicuramente la costanza. Durante la stagione estiva trovavo diverse difficoltà nella crescita di alcune delle mie erbe e germogli soprattutto durante i periodi molto caldi, sempre più frequenti ultimamente. Grazie a Tomato+ non mi devo preoccupare dei diversi sbalzi di temperatura, garantendomi certezza nell’approvvigionamento di prodotti freschi e di qualità per tutte le famiglie di colture. Il mio modo di fare cucina è caratterizzato dall’uso di germogli ed erbe che danno profumi, aromi e cromaticità ai miei piatti, quindi avere una fornitura constante di questi prodotti all’interno del mio ristorante è sicuramente un importante vantaggio.
Quali tipologie di colture ha scelto di tenere nel suo Tomato+ e per quali piatti le utilizza?
Ho voluto provare tutte le tipologie di colture in quanto la mia cucina si basa proprio su un importante uso di erbe e germogli. Ho trovato soddisfazione in molte colture proposte da Tomato+. Ottimi risultati li ho riscontrati con le diverse varietà di basilico, i lattughini e i germogli (soprattutto la senape e il cavolo rosso), prodotti che utilizzo molto per i miei piatti.
Ha trovato semplice l’utilizzo e la manutenzione di Tomato+?
Assolutamente sì, con pochi e piccoli gesti il gioco è fatto. Non ha bisogno di grande manutenzione, bastano minime accortezze per avere risultati importanti. Piccolo sforzo, grande resa!
Tomato+ è uno strumento che consiglierebbe? Lo considera utile all’interno di una cucina professionale?
Sicuramente sì. Io più che mai la consiglierei, soprattutto a chi ama cucinare o presentare i piatti utilizzando germogli, erbe e lattughini. È utile in un contesto come il mio, ma soprattutto per chi non dispone di spazi adeguati da dedicare alla crescita dei propri prodotti. Tenendo conto anche dell’effetto “scenico” che Tomato+ dona alla location, lo considero ottimo anche da posizionare in sala, mostrando così alla clientela l’attenzione che il ristorante ha nei confronti dell’ambiente e dei prodotti cresciuti a km zero.
Per informazioni: www.tomatopiu.com
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Alberto Lupini
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