Sci, niente neve sull'Appennino emiliano. E quella artificiale non basta

Il clima caldo ha rappresentato una sfida anche per i cannoni sparaneve del Corno alle Scale: 3 piste su 11 aperte. Scenario simile al Cimone. «Insistere su quest'approccio è distorto» ha commentato Silvia Zamboni dei Verdi

27 dicembre 2023 | 12:26

Durante le festività natalizie, sono emerse immagini dall'Appennino emiliano che hanno acceso nuovamente dibattiti e preoccupazioni. Luoghi come il Corno alle Scale e il Cimone, infatti, hanno sperimentato un Natale apparentemente innevato solo grazie all'ausilio della tecnologia con piste di neve (artificiale) che hanno consentito comunque ai visitatori di sciare nonostante le temperature piuttosto miti. Tutto questo, però, è avvenuto in un contesto in cui il paesaggio circostante rimaneva ancora bruno, quasi autunnale o addirittura con sfumature primaverili. «Insistere su quest'approccio è distorto» ha commentato al Corriere della Sera Silvia Zamboni, capogruppo regionale di Europa Verde, ribadendo la necessità di orientarsi verso forme alternative di turismo. Ma i gestori degli impianti sperano ancora in nevicate successive al periodo natalizio e respingono le critiche.

Appennino emiliano senza neve: la situazione al Corno alle Scale e al Cimone

Il clima caldo che ha caratterizzato il recente periodo natalizio, poi, ha rappresentato una sfida anche per i moderni cannoni sparaneve utilizzati al Corno alle Scale. Nonostante il tentativo di creare neve artificiale nei giorni precedenti per coprire l'intero comprensorio con i suoi 13 impianti, le temperature nettamente superiori allo zero e il vento caldo hanno vanificato gli sforzi: solamente tre piste erano praticabili ieri, martedì 26 dicembre, con la rinomata pista Tomba chiusa. «Speriamo nel freddo e nelle nevicate di gennaio per il pienone - spiegano dal Corno alle Scale - ma un po' di gente comunque è arrivata».

Situazione simile al Cimone, dove la neve artificiale lasciava spazio alla terra marrone qualche metro dopo la pista del Cimoncino. Il presidente del Consorzio del Cimone, Luciano Magnani, non si perde però d'animo: «Abbiamo innevato e preparato sei piste, la gente comincia ad arrivare. E ne abbiamo aperta un'altra a Passo del Lupo. Logicamente lo scenario cambia sciando in una lingua di neve ma le piste sono belle e nei prossimi giorni potremo di nuovo mettere in funzione gli impianti di produzione neve dopo i tre giorni di acqua, vento e scirocco che hanno sciolto quello che avevamo spalato».

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Alberto Lupini


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