Ristoranti stellati e après-ski: cosa cercano i giovani di oggi in montagna

Ma anche ristoranti gourmet e food truck sulle piste. «Oggi i giovani vanno alla ricerca di esperienze food & wine dinamiche e uniche» ha commentato Roberta Garibaldi, che ha curato il “Rapporto 2023 sul turismo enogastronomico”

09 febbraio 2024 | 16:02

L'esperienza in montagna sta subendo un cambiamento significativo tra le nuove generazioni, come evidenziato nel "Rapporto 2023 sul turismo enogastronomico" curato da Roberta Garibaldi.

Mentre la stagione sciistica raggiunge il suo apice e il carnevale si avvicina, con molte scuole che programmano la chiusura per favorire la tradizionale "settimana bianca" in febbraio, emerge un netto divario di approccio in termini di mountain food tra la Gen Z e le generazioni precedenti, inclusi i Millennials.

Ristoranti gourmet e pranzi outdoor: le preferenze dei giovani in alta quota

In particolare, i giovani sotto i 25 anni sembrano essere meno inclini (61%) a visitare un ristorante storico nella località di montagna, rispetto agli adulti over 55, di cui oltre il 75% aderisce a questa pratica consolidata. Al contrario, tra la Gen Z c'è un'ampia preferenza per sperimentare i ristoranti gourmet di alta qualità, alcuni dei quali anche stellati. Questa inclinazione emerge chiaramente confrontando le risposte delle diverse generazioni: il 27% dei giovani tra i 18 e i 24 anni e il 22% della fascia d'età successiva (25-34 anni) desidera questa esperienza "stellata", mentre l'interesse per una cena gourmet è praticamente inesistente tra gli over 65 e significativamente più basso anche tra le generazioni intermedie.

«Oggi i giovanissimi vanno alla ricerca di esperienze food & wine dinamiche, ingaggianti, divertenti e uniche in montagna. Cucina tipica con un occhio di riguardo al gourmet, trekking e bike tour enogastronomici, wellness e itinerari: questi i desideri della Gen Z» afferma Roberta Garibaldi. «È importante sottolineare che i pattern di compattamento dei giovanissimi sono spesso ben distinti dalle altre generazioni, anche quelle più vicine, evidenziando la necessità per il turismo enogastronomico di innovarsi, aprirsi sempre di più a nuove formule attive che abbracciano l'outdoor e l'edutainment».

Un altro risultato significativo è quello legato ai food truck e ai chioschi attivi sulle piste da sci sia per un pranzo rapido durante la giornata sia per il rito dell'après-ski. In questo caso, la volontà di mangiare outdoor da parte degli under 25 viene espressa dal 23% degli intervistati, mentre tra i Boomers scende all'11 percento. I cosiddetti "Centennials", uno dei termini utilizzati per definire coloro che sono nati dopo il 1995, sono anche i più desiderosi di provare le esperienze attive del turismo enogastronomico: 6 giovani su 10 sono interessati a queste proposte. La differenza con gli over 55 è netta in particolare per le attività sportive all'aria aperta, sia nella stagione invernale sia in quella estiva (trekking, escursioni in bicicletta o mountain bike (gap: 11%), così come per le attività che aiutano a recuperare il benessere, come lo yoga (9%).

Visite in montagna ai luoghi di produzione e botteghe: cosa ne pensano i giovani

La visita ai luoghi di produzione, sebbene sempre richiesta, tende ad essere meno richiesta rispetto alle altre generazioni (60% contro il picco dell'80% degli ultrasessantacinquenni). Aziende agricole, caseifici e cantine sono in cima alla loro wish list, ma il gap di interesse con gli over 55 è marcato - rispettivamente 16%, 9% e 15% - forse per una minore mancanza di appeal delle esperienze in questi luoghi.

È invece abbastanza richiesta, probabilmente perché collegabile all'idea di un turismo attivo, l'esperienza di seguire in autonomia un percorso enogastronomico, con il 62% delle risposte espresse tra gli under 25 ed il 56% degli over 55. Gli itinerari a tema formaggio e birra sono quelli che godono di un maggiore appeal tra i giovanissimi rispetto ai senior. Infine, dalla voce "altre esperienze", emergono differenti propensioni dei turisti enogastronomici rispetto all'offerta specifica dei territori. Ad esempio, la visita al mercato dove sono esposte le tipicità locali è molto alta tra i Boomers (53%) e tocca il minimo tra i Millennials (30-31%), per salire leggermente di quota tra la Gen Z (39%). E neppure la visita alle piccole botteghe artigiane del gusto fa impazzire i più giovani: a desiderarla è il 33% degli under 25 anni e solo il 31% della fascia 35-44 anni, mentre tra gli over 65 anni si arriva al picco (40%).

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Alberto Lupini


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