Poco più di un anno all’apertura di FiCo La Disneyworld italiana del cibo
28 ottobre 2015 | 15:34
di Rosanna Ojetti
Nelle intenzioni dei gestori del Caab (Eataly e Coop) del Comune e della Regione che hanno creduto nel progetto sin dall’inizio, FiCo rappresenta l’erede prescelto a raccogliere l’eredità di Expo con la speranza di replicare il successo milanese anche a Bologna. Il creatore di Eataly ha sottolineato di aver scelto Bologna perché è una città viva, logisticamente situata molto bene che attirerà turisti da ogni parte del mondo. Le previsioni sono di un fatturato di circa 80 milioni di euro all’anno tra biglietti e incassi delle aziende. Sono attesi 6 milioni di visitatori e saranno 20 i punti di ristoro affidati a Bottura.
«Una dimostrazione di come l’Italia sia essere un Paese accogliente nella diversità - sottolinea il governatore Stefano Bonaccini - è evidenziata ad esempio dall’Emilia Romagna dove esistono ben 41 prodotti Dop e Igp che vanno oltre le definizione di Bologna dotta e grassa». E alla fine una promessa. «La possibilità, oltre ovviamente al web, di una rete di trasporto come ad esempio dei bus elettrici per far sapere a tutti l’esistenza di questa città del cibo al Caab di Bologna che sarà - non manca di sottolineare Oscar Farinetti - una Disneyworld italiana».
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Alberto Lupini