L'ignoranza tedesca sulla mafia Saviano: Meno soldi Ue? Più rischi
Lo scrittore rompe alcuni stereotipi montati dal quotidiano Die Welt. All'estero non conoscono il nuovo modo di agire delle associazioni mafiose ed è un problema. Il Ministro Lamorgese allerta i prefetti
11 aprile 2020 | 16:20
di Federico Biffignandi
Roberto Saviano
Peccato che siano passati decenni dall’idea della mafia come ce l’hanno loro e che le dinamiche siano cambiate; non che la situazione sia migliorata, anzi, ma il modo di muoversi delle cosche è del tutto diverso. Sull’argomento è intervenuto nelle ultime ore uno che della mafia (storica e soprattutto attuale) se ne intende, come Roberto Saviano. «Dispiace - ha detto in un video - vedere che una poca conoscenza delle dinamiche mafiose possa spingere a una posizione così ingenua: credere che l'aiuto europeo per l'epidemia sia un favore alle organizzazioni criminali. La 'Ndrangheta fattura circa 60 miliardi di euro l'anno, la Camorra tra i 20 e i 35 miliardi. E' una massa di denaro pronta a intervenire laddove la crisi economia apre i varchi. Quindi è esattamente il contrario di quanto ha dichiarato il quotidiano tedesco Die Welt: meno soldi all'Italia, più potere alle organizzazioni criminali".
Ora, ciò non vuol dire che l’Italia ha bisogno di soldi solo per contrastare le infiltrazioni mafiose, ma in un momento così delicato le banalità (inesatte, oltretutto) sono davvero un occasione persa per stare zitti. Il problema in ogni caso sussiste. Per quanto riguarda il monitoraggio interno abbiamo detto di come Confagricoltura per quanto concerne le agromafie non sia preoccupata tanto per l’oggi, ma per il domani, quando la tempesta sarà passata e sarà il momento di fare i conti.
A livello politico i vertici (Luigi Di Maio tra i più sollecitati) si sono per ora limitati a spedire al mittente ogni tipo di accusa mediatica chiedendo ai governi di dissociarsi da ogni illazione. Ora però si è più “propositivi” con il monito del ministro degli Interni Luciana Lamorgese che ha chiesto ai Prefetti massima attenzione. «Fondamentale - ha detto - l’azione di prevenzione e contrasto dei tentativi della criminalità organizzata di penetrare il tessuto produttivo. Un focus specifico potrà essere dedicato alle dinamiche societarie della filiera agroalimentare, delle infrastrutture sanitarie, della gestione degli approvvigionamenti, specie di materiale medico - dice la direttiva - del comparto turistico-alberghiero e della ristorazione, nonchè dei settori della distribuzione al dettaglio della piccola e media impresa».
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Alberto Lupini