Indicazioni geografiche, più tutele dall'Europa: esulta la filiera agroalimentare italiana

Soddisfazione viene espressa dagli attori del comparto per la riforma votata dal parlamento europeo che «equivale a un nuovo impulso per le produzioni certificate con l’obiettivo di far crescere ancora di più il valore delle Indicazioni geografiche»

28 febbraio 2024 | 16:34

È stato approvato dalla plenaria del parlamento europeo il testo della riforma sulle Indicazioni geografiche che «equivale a un nuovo impulso per le produzioni certificate che da oggi potranno contare su una legislazione mirata al rafforzamento dei Consorzi di tutela, con l’obiettivo di far crescere ancora di più il valore delle Indicazioni geografiche». Un provvedimento che riguarda il vino, le bevande alcoliche e i prodotti agricoli.

Un traguardo raggiunto anche grazie al forte impegno del sistema italiano, rappresentato da Origin Italia, l’Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche che rappresenta oltre il 95% delle produzioni Ig italiane, ma ad esultare sono anche Federdoc e Coldiretti e più in generale soddisfazione viene espressa per questo esito da tutto il sistema agroalimentare italiano.

Le novità del nuovo regolamento sulle Indicazioni geografiche

Più forza al ruolo dei consorzi di tutela, maggiore protezione (soprattutto per quanto riguarda l’on-line grazie all’ex-officio sui domini Internet che bloccherà in automatico i contenuti illeciti) delle Ig e procedure semplificate, oltre agli impegni di sostenibilità. Sono in sintesi alcune delle novità che arriveranno con grazie al nuovo regolamento. Inoltre, tante nuove opportunità per quanto riguarda i consorzi stessi, come la promozione del turismo enogastronomico e l’estensione da 3 a 6 anni per i piani di regolazione dell’offerta, che consolidano una ulteriore crescita della Dop Economy e dei territori che riguardano il settore.

Il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida: «L'obiettivo del nuovo regolamento - precisa il ministro - è quello di difendere i prodotti certificati dai tentativi di imitazione ed emulazione. Dobbiamo continuare a puntare sulla qualità e l'eccellenza che ci caratterizza da sempre e sulla distintività che rende così particolari le nostre produzioni agroalimentari al punto da diventare uniche sul mercato globale. È fondamentale difendere i nostri produttori e il Sistema Italia»

Indicazioni geografiche, le reazioni dopo l’approvazione del nuovo regolamento europeo

«Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso made in Italy alimentare che nel mondo vale oltre 120 miliardi di euro - dice il presidente di Coldiretti Ettore Prandini - il contrasto alle imitazioni aiuta la crescita di un sistema che, oltre all’impatto economico e occupazionale, rappresenta un patrimonio culturale e ambientale del Paese. Un risultato ottenuto grazie al nostro impegno di questi anni in sinergia con tanti europarlamentari italiani a partire dal relatore Paolo De Castro».

«Dobbiamo innanzi tutto ringraziare il governo, nella figura del ministro Francesco Lollobrigida, per essersi fatto portavoce delle richieste del mondo produttivo da noi rappresentato, e naturalmente il relatore della riforma, Paolo De Castro, che sempre ha preso atto tramite Origin Italia delle necessità primarie del comparto - interviene Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia - questo è un obiettivo raggiunto grazie a un lavoro di concerto tra il mondo dei Consorzi e quello politico, grazie anche alla forte collaborazione con le altre organizzazioni europee, in particolare di Francia, Spagna e Portogallo, e l’impegno di Origin Italia è stato determinante fin dalle prime fasi per raggiungere i principali obiettivi che l’Italia si era posta ovvero una semplificazione della gestione delle IG e un rafforzamento dei poteri dei singoli Consorzi di tutela».

«Apprezziamo - fanno sapere dalla Federdoc -  che nel testo sia presente una prima definizione di sostenibilità per i prodotti ad Indicazione Geografica - ambito nel quale il settore vitivinicolo è fattivamente impegnato oramai da anni con risultati importanti -, la possibilità di geo-bloccare i siti internet che utilizzano impropriamente le Ig ed il ruolo centrale riconosciuto ai gruppi di produttori costruito sul modello italiano dei consorzi di tutela. Ringraziamo nuovamente il Parlamento europeo ed il Consiglio per aver riconosciuto le peculiarità del settore vino ad Ig, caratterizzato da una politica di qualità con strumenti normativi specifici».

«Abbiamo sempre ritenuto - dichiara il presidente Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi - che l’esperienza maturata in Italia con i Consorzi di tutela costituisse un modello dal quale attingere e la riforma ne è la conferma perché ha recepito il ruolo che i consorzi di tutela riconosciuti svolgono per la valorizzazione e la tutela delle Indicazioni Geografiche. Spetta ora ai Consorzi utilizzare al meglio i nuovi strumenti di programmazione dell’offerta per confermarsi volano per l’economia e lo sviluppo dei territori».

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Alberto Lupini


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