Grazie a web e food delivery i giovani scoprono la cucina

Tipicità locali oppure piatti esotici facilmente reperibili grazie alla rete e ad un servizio di consegna a domicilio sempre più ampio. Così le nuove generazioni sono diventate grandi esperte di enogastronomia . A evidenziarlo il convegno "Il futuro del cibo" che si è svolto nel corso dell'assemblea di Unione italiana food

19 giugno 2019 | 18:37
Web e food delivery dunque grandi alleati dei giovani che negli ultimissimi anni hanno scoperto e apprezzato il valore della cucina. E non si parla solo di gustarsi un piatto, ma anche di conoscerne tutte le informazioni nutrizionali, la provenienza, e le caratteristiche dell’azienda produttrice.


I giovani tra cibo e social

Presenti al convegno il presidente dell’Unione italiana food Marco Lavazza e il vicepresidente Paolo Barilla: «C'è una maggiore curiosità - ha sottolineato Marco Lavazza - da parte del consumatore che vuole essere informato e le aziende hanno il dovere e la responsabilità di farlo. Sono diversi i modelli di approccio al cibo, i ritmi di vita sono cambiati, con esigenze profondamente diverse rispetto al passato e la richiesta di una maggiore facilità di conservazione e disponibilità nel momento del consumo. In tutto questo il digitale sarà sempre più centrale e le aziende dell'agroalimentare ne sono coscienti. Continuiamo a investire nell'innovazione, la sola risorsa in grado di intercettare le nuove tendenze e tradurle in concreto».

Di riflesso, le aziende del comparto alimentare stanno investendo sempre di più nella ricerca e nell'innovazione dei propri prodotti, con l’obiettivo dichiarato di andare incontro a queste nuove tendenze. Soprattutto sul tema della sostenibilità, stanno dimostrando di voler modificare radicalmente il proprio modo di scegliere le materie prime e i sistemi di lavorazione dei loro prodotti.

«Le nuove generazioni - ha osservato Paolo Barilla - si dimostrano sì volenterose nel desiderio di cambiare le proprie abitudini in modo più sostenibile e favorevole all'ambiente, ma nella sostanza non sono consapevoli di quali debbano realmente essere gli obiettivi né che il loro raggiungimento passi anche dall'adozione di un sistema alimentare sostenibile. Ecco perché molto c'è ancora da fare per diffondere una consapevolezza corretta su questi temi».

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Alberto Lupini


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