Dazi, nuove minacce Usa Nel mirino c’è ancora l’Italia

Questa volta gli Stati Uniti si sentono minacciati dalla digital tax che colpisce i colossi americani della tecnologia. Il presidente Donald Trump si è detto pronto a colpire innanzitutto la Francia per 2,4 miliardi . In Italia i rincari introdotti a ottobre stanno interessando soprattutto il settore agroalimentare, con danni per le esportazioni

03 dicembre 2019 | 08:56
Gli aerei stavolta non c’entrano: a scatenare una nuova guerra commerciale, che si aggiungerebbe a quella già in atto da metà ottobre, potrebbe essere la digital tax, ovvero l’imposta che costringe le corazzate americane a pagare le tasse anche in Europa. Per questo nelle scorse ore il presidente Usa Donald Trump è passato di nuovo all’offensiva, minacciando nuovi rincari, fino addirittura al 100%, sulle importazioni dal vecchio continente.

Nuova offensiva di Donald Trump contro l'Europa

Il primo Paese ad essere interessato, per un valore commerciale di 2,4 miliardi di euro, sarebbe la Francia, ma le minacce americane si sono già estese anche ad altre nazioni, tra cui l’Italia. Per il nostro Paese, che già subisce (ingiustamente, perché non ha mai fatto parte del consorzio Airbus) le rivendicazioni americane in merito alla querelle sugli aiuti di Stato all’azienda aeronautica europea, non è una bella notizia. E con l’Italia iniziano a tremare anche Austria e Turchia.

Ma l’America di Trump non guarda in faccia a nessuno (e questo lo abbiamo capito quando anche l’intervento del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e quello del premier Giuseppe Conte, si sono rivelati vani ai fini di uno sconto sui dazi di ottobre): il nuovo affondo contro Parigi arriva infatti a poche ore dalla decisione di Washington di reintrodurre dazi su acciaio e alluminio contro Brasile e Argentina, accusate di aver svalutato la loro divisa e danneggiato gli agricoltori americani.

Per quel che riguarda la digital tax, secondo gli americani la Gafa tax applicata in Francia riguarderebbe solo Google, Apple, Facebook e Amazon. E ancora: altre aziende Usa danneggiate da Parigi sarebbero Groupon, eBay, Match Group e Expedia.

Le procedure americane verso i dazi anti-francesi non sono ancora completate: audizioni pubbliche sulla proposta sono programmate a partire da 7 gennaio. Il periodo di commenti pubblici sui dazi durerà inoltre almeno fino al 14 gennaio. Solo dopo simili scadenze potrebbero entrare in vigore le rappresaglie. L'elenco dei prodotti francesi nel mirino de dazi - in tutto raggruppati in 63 categorie - comprende vini, formaggi, borse e porcellane. La cifra di 2,4 miliardi è circa il 5% del valore dell'export francese negli Usa, pari a 52 miliardi l'anno. L’Italia per ora non c’è, ma l’avvertimento è già partito e le esportazioni verso il Nord America, in questi mesi di dazi, sono già crollate.

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Alberto Lupini


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