Covid-19, Fermiamo le fake news Ma la Meloni non ci sta
La leader di Fratelli d'Italia bolla come incostituzionale l'iniziativa del Governo per contrastare il dilagare di informazioni false, e pericolose, sulla pandemia . Peccato che poi sostiene i pieni poteri del presidente dell'Ungheria che usa la legge marziale sula comunicazione per il virus
05 aprile 2020 | 16:10
di Alberto Lupini
La questione, tutt’altro che di lana caprina, sta sotto traccia al dibattito tutto interno alla classe politica italiana (forse la più inadeguata che potevamo meritarci…) dopo che il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella (Pd) ha istituito una Unità per il monitoraggio delle notizie false, composta da rappresentanti del ministero della Salute, della Protezione civile e dell'Agcom. Più un gruppo di esperti volontari, tra cui un medico. Un’iniziativa che rappresenta di fatto un rafforzamento di quanto fa già da tempo il ministero della Salute con un’apposita pagina contro le fake news, iniziativa che trova la piena opposizione di Giorgia Meloni.
Andrea Martella e Giorgia Meloni
Nella ricerca spasmodica di argomenti per polemizzare e scannarsi fra loro, dopo il battibecco fra il Governatore lombardo, Attilio Fontana, e il commissario per l’emergenza Angelo Borelli sull’opportunità o meno di indossare obbligatoriamente le mascherine o coprirsi bocca e naso con una sciarpa (alla faccia di chi contestava i veli delle donne mussulmane) è in partocolare scesa in campo l’attivissima leader di Fratelli d’Italia che ha parlato di attentato alla Costituzione scrivendo su Facebook gridando che così «si limita la libertà». Immediata la replica di Martella: «Evita lo scompiglio e tutela la salute dei cittadini. Combatte la disinformazione, non le opinioni».
Francamente ci sembra che si dovrebbe discutere sulla qualità dei componenti, ma non sugli obiettivi; trasformare Fake in fact, cioè falsità in fatti. Potrebbe essere che in questa task foirce ci siano magari “amici” del Governo, il che è da dimostrare, ma che ci siano professionisti disposti oggi a giocare col fuoco della politica di schieramento ci sembra francamente un po’ eccessivo. Sembrano sulla carta tutti esperti: Riccardo Luna (giornalista e scrittore, nonché editorialista di Repubblica), Francesco Piccinini (direttore di Fanpage), David Puente (responsabile fact-checking per il giornale online Open), Ruben Razzante (professore di diritto dell'informazione alla Cattolica di Milano), Luisa Verdoliva (docente di Elaborazione dei segnali multimediali alla Federico II di Napoli), Giovanni Zagni (direttore di Pagella Politica), Fabiana Zollo (ricercatrice sui flussi informativi online alla Ca' Foscari di Venezia) e il medico Roberta Villa, già collaboratrice del sito anti-bufale in medicina Dottore ma è vero che? dell'Ordine nazionale dei medici. Il loro compito è combattere le cattive informazioni, che potrebbero indurre a comportamenti scorretti, i quali a loro volta rischierebbero di indebolire le misure di contenimento del contagio in questa fase così delicata.
Ma, come dicevamo, per Giorgio Meloni, l’iniziativa sarebbe pericolosa. «Il governo – scrive - istituisce una sedicente task force anti fake news che avrà il compito di assicurarsi che sia diffusa solo la verità sul Covid-19 (proprio come il Ministero della Verità di orwelliana memoria). Sempre il governo ha scelto di imperio gli 'esperti', tra loro neppure un medico o un virologo, (e già questa è una fake news), che decideranno cosa si può dire e cosa no. Utile ricordare che tra le 'fake news' c'erano fino a ieri anche il fatto che gli asintomatici trasmettono il virus, che fosse utile tenere in quarantena chi proviene da zone a rischio, che fosse saggio indossare la mascherina in pubblico. Credo che si stiano limitando le libertà fondamentali e costituzionali con eccessiva disinvoltura. P.S. Mi manderanno in un campo di rieducazione per queste mie parole o si limiteranno a oscurare il post su Facebook?».
In tutta onestà crediamo di poter azzardare che l’on. Meloni potrà continuare a dire tutto quello che vuole, anche queste stupidaggini.. E lo diciamo perché abbiamo stima di alcuni dei colleghi presenti in questo comitato e, soprattutto perché viviamo in Italia. Forse l’on. Meloni si era distratta e aveva scambiato tricolore. Anche la nostra bandiera è verde, bianco e rossa, ma per fortuna non siamo in Ungheria, dove impera oggi un piccolo dittatore che con la scusa dell’epidemia, dopo avere chiuso le frontiere, imbavagliato giustizia e stampa, si è fatto dare i pieni poteri dal parlamento imponendo la legge marziale, anche all’opposizione, vietando a chiunque di dare notizie non validate dal Governo sul Covid-19. E il dittatore Orban è uno dei riferimenti e modelli europei della Meloni. Francamente Conte o il sottosegretario Martella non ci sembrano per nulla avviati sulla strada della dittatura solo perché vogliono evitare un po’ di fake news, di cui sono in parte anche causa per l’incapacità di gestire correttamente la comunicazione in questo momento drammatico.
La nostra è in ogni caso una posizione a presciendere e che vuol etutelare la libertò e la verità dei fatti. Da sempre combattiamo contro le fake news che hanno avvelenato il mondo avanti Coronavirus e che ora proseguono imperterrite. Ci limitiamo a ricordare la battaglia contro TripAdvisor che ha riempito di falsità il mondo della ristorazione e dell'ospitalità, crendo dei mostri che quando si riapriranno le attività magari resteranno al palo perchè le false classiche create artificiosamente non è detto che corrispondano alla qualità e alla sicurezza dei servizi offerti, che nel dopo coronavirus saranno gli unici metri su cui valutare con attenzione ogni locale.
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Alberto Lupini