Costa d'Oro e Confagri: il Manifesto per salvare l'olivicoltura italiana

Costa d'Oro e Confagricoltura lanciano il “Manifesto della Produzione Olivicola Sostenibile” per affrontare le sfide del settore con innovazione, collaborazione e sostenibilità, puntando su crescita e competitività

11 settembre 2024 | 17:18

L'olivicoltura italiana, comparto fondamentale per l'economia agricola del Paese, si trova a un bivio cruciale, dove sfide ambientali, economiche e tecnologiche impongono nuove soluzioni e strategie condivise. In questo contesto, Costa d'Oro, una delle principali aziende italiane nella produzione di olio d'oliva, insieme a Confagricoltura, ha presentato il “Manifesto della produzione olivicola sostenibile”.

Questo documento, frutto di un intenso lavoro di concertazione con numerosi attori della filiera, punta a fare sistema e propone una visione per il futuro dell'olivicoltura italiana, fondata su tre pilastri: conoscenza, condivisione e crescita. Il manifesto rappresenta non solo una risposta alle difficoltà attuali, ma anche una guida per trasformare la sostenibilità in una leva competitiva per migliorare la produttività e la qualità del prodotto.

L'importanza dell'olivicoltura italiana nel contesto globale

L'Italia si conferma un leader a livello mondiale nel settore dell'olivicoltura, con una quota del 15% della produzione globale di olio d'oliva e il primato per numero di oli extravergine a denominazione riconosciuti dall'Unione europea, grazie a 42 certificazioni Dop e 8 Igp. Inoltre, il nostro Paese vanta la maggiore biodiversità olivicola al mondo, con oltre 500 genotipi differenti, una ricchezza genetica che alimenta la produzione di oli unici e di alta qualità. Nonostante questi numeri lusinghieri, il comparto si trova a dover affrontare problematiche strutturali e congiunturali. La dimensione media degli oliveti italiani è estremamente ridotta, con appezzamenti di appena due ettari, e questa frammentazione rende più difficile l'adozione di pratiche innovative e la competitività sul mercato globale. Inoltre, la forte concorrenza dei principali produttori internazionali, come Spagna e Grecia, impone all'Italia di rafforzare la propria posizione attraverso l'innovazione e la sostenibilità.

Olivicoltura, le previsioni Ismea per la campagna 2024-2025

Durante l'evento di presentazione del Manifesto, tenutosi a Roma al Palazzo della Valle, sono state condivise le previsioni sulla campagna olivicola per la stagione 2024-2025, con l'intervento di Tiziana Sarnari di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare). Le prospettive non sono rosee: l'Italia è destinata a registrare un calo significativo nella produzione di olio d'oliva, a differenza di molti dei principali competitor internazionali che mostrano segnali positivi. Questo calo è attribuibile a due fattori principali: la naturale alternanza delle produzioni, che prevede cicli produttivi più abbondanti seguiti da anni di raccolti più scarsi, e le numerose avversità climatiche che continuano a colpire il comparto.

Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da un andamento eccezionale del mercato, con un aumento vertiginoso dei prezzi. Il costo dell'olio d'oliva italiano ha superato per mesi la soglia dei 9 euro al chilo, un livello mai raggiunto prima. Tuttavia, se da un lato questo ha garantito agli agricoltori entrate più elevate, dall'altro ha creato una situazione di incertezza, con consumatori e mercati internazionali che faticano ad assorbire costi così elevati per tanto tempo.

Olivicoltura: i cambiamenti climatici e le sfide della sostenibilità

Il cambiamento climatico rappresenta una delle maggiori minacce per il comparto olivicolo. Eventi climatici estremi come inondazioni, siccità e sbalzi termici improvvisi stanno mettendo a dura prova la produzione, riducendone la resa e compromettendo la qualità del prodotto. Nonostante il consumo mondiale di olio d'oliva sia in lenta ma costante crescita, l'aumento delle difficoltà produttive rende sempre più urgente un cambio di paradigma. In questo contesto, il binomio sostenibilità-produttività diventa fondamentale per garantire la competitività delle aziende italiane. La millenaria tradizione olivicola del nostro Paese deve essere affiancata dalle moderne tecnologie agricole, in grado di ottimizzare le risorse e ridurre l'impatto ambientale.

Costa d'Oro, con il Manifesto della produzione olivicola sostenibile, punta a una ristrutturazione complessiva del comparto. La sostenibilità non è vista solo come un obiettivo ambientale, ma anche come uno strumento per incrementare la produttività e la qualità, rispondendo così alle nuove esigenze dei mercati e dei consumatori. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un impegno corale da parte di tutti gli attori della filiera: dagli olivicoltori ai tecnici agronomi, dalle università alle associazioni di categoria come Confagri e Assoprol, passando per le istituzioni locali e nazionali.

L'urgenza di investimenti e innovazione per il futuro dell'olivicoltura

Uno dei punti centrali del Manifesto è la necessità di investire nell'ammodernamento degli impianti produttivi e nell'adozione di tecnologie innovative. L'Italia sconta ancora un ritardo significativo nel recepimento delle innovazioni tecnologiche rispetto ad altri Paesi concorrenti. L'obsolescenza degli impianti e l'abbandono di molti oliveti, in particolare nelle aree rurali e collinari, rappresentano un ulteriore freno allo sviluppo del settore. Questi territori, spesso di difficile accesso e coltivazione, sono di fondamentale importanza non solo dal punto di vista produttivo, ma anche paesaggistico e ambientale, in quanto contribuiscono alla prevenzione del dissesto idrogeologico.

«Di qui la necessità di fare sistema, imparando l'uno dall'altro - afferma Pascal Pinson, direttore generale di Costa d'Oro. Conoscenza, condivisione e crescita sono le parole chiave del Manifesto della produzione olivicola sostenibile che oggi presentiamo: un documento attraverso il quale diamo la nostra visione e il nostro piano di azione per costruire il futuro della filiera olivicola. La missione del Manifesto - continua Pinson - è fare in modo che oltre 1 milione di alberi siano recuperati, gestiti o piantati in modo più sostenibile entro il 2030, con un impatto positivo anche sull'occupazione agricola. Con la Planet O-live Academy fanno sistema vari mondi: le università, le associazioni di settore, agricoltori e frantoiani. Insieme per codificare tutte le migliori pratiche di produzione sostenibile in un Manifesto da divulgare al maggior numero possibile di olivicoltori. È un percorso lungo e impegnativo, ma per noi tutti di Costa d'Oro molto stimolante».

Se sei un olivicoltore (o un appassionato) e vuoi scaricare la versione integrale del Manifesto, clicca qui!

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2025