Capodanno a casa? Ecco cosa portare in tavola, dall’antipasto al dolce

A San Silvestro molti italiani resteranno a casa (anche per via dell’andamento della pandemia). Per il menu del “cenone” spesso si scelgono i piatti della tradizione, arricchiti o meno da alcune varianti . Un’idea originale per brindare, accanto alle consuete bollicine, sono anche i cocktail, con ricette facili da realizzare

28 dicembre 2021 | 17:48
di Lucio Tordini

Fervono i preparativi per festeggiare al meglio il Capodanno e gli italiani sono alle prese con la scelta tra viaggi in luoghi suggestivi, serate fuori casa in ristoranti o locali di intrattenimento, oppure il classico cenone in casa con amici o parenti. L’andamento della pandemia purtroppo è in continua evoluzione e non permette una totale libertà di ritrovarsi in situazioni potenzialmente “rischiose” per la trasmissione del Covid e delle sue varianti. Perciò sono molti gli italiani che preferiscono rimanere tra le mura domestiche cercando di combattere il diffondersi dei contagi. Per loro è già tempo di pensare a che cosa portare in tavola per il cenone di San Silvestro.

Chi ha scelto di non ricorrere al food delivery - che secondo i dati diffusi da Coldiretti ha registrato un vero e proprio boom nel 2021, in particolare durante le feste di fine anno - deve quindi organizzare il menu e scegliere quali piatti proporre ai commensali. Ogni regione ha i suoi piatti tipici, che spesso subiscono alcune variazioni, ma quel che è certo è che, ancora una volta, a vincere in tavola sarà la tradizione.

 

Antipasti sfiziosi e creativi, con prodotti del territorio

Per l’antipasto si ha più spazio per la fantasia e la creatività. Oltre a proporre salumi e formaggi del territorio, bruschette, salatini e così via, spesso non si rinuncia anche ai carpacci di pesce, dallo spada al salmone al tonno affumicato. Una pietanza molto gettonata è il panettone gastronomico salato, che può essere farcito con ogni ben di Dio: tonno, uova sode, maionese, salsa tonnata, olive, pomodori sott’olio, affettati, ecc. Tra gli antipasti più sfiziosi si possono proporre anche torte salate, tartine, cocktail di gamberetti, stuzzichini o vol-au-vent a base di pasta sfoglia farciti con diversi ingredienti, ma anche verdure crude servite insieme a gustose salse di accompagnamento.

Primi piatti di ogni tipo, che accontentano tutti i palati

Tra i primi piatti per eccellenza che vengono preparati a Capodanno, ci sono per esempio la zuppa di lenticchie (immancabili “portafortuna”) o il brodo di cappone e frattaglie miste, accompagnato da cappelletti o tortellini fatti in casa. Oppure si può optare per un primo a base di pesce, come spaghetti alle vongole, risotto alla pescatora, gnocchetti con gamberi, linguine allo scoglio, lasagne con crema di scampi e così via. Per chi ama portarsi avanti con le preparazioni per godere maggiormente della compagnia dei commensali, un’ottima soluzione possono essere dei primi da preparare in anticipo e riscaldare al momento, come lasagne, pasta al forno e crespelle salate.

Tra i secondi, cotechino e zampone sono un “must”

Anche sui secondi ci si può sbizzarrire tra le infinite proposte della tradizione gastronomica italiana. Il piatto più classico è senz’altro il cotechino (o in alternativa lo zampone), servito con le lenticchie, simbolo di abbondanza, oppure utilizzato in preparazioni più sofisticate, come il cotechino in crosta. Un altro grande classico delle tavole di Capodanno è il vitello tonnato, un piatto molto amato sia dagli adulti che dai bambini; ma tra i secondi più presenti sulle tavole del cenone troviamo anche arrosto, salsiccia, polpo, baccalà e calamari fritti.

 

 

Si chiude in... dolcezza!

Per i dolci in Italia abbiamo un’infinità di proposte golose e irresistibili. Panettone e pandoro sono sicuramente un “must” durante tutto il periodo delle feste di fine anno, sempre più oggetto di rivisitazioni creative e arricchiti con ingredienti inusuali o tipici del territorio. Spesso vengono serviti con delle creme di accompagnamento, ad esempio a base di cioccolato, mascarpone, pistacchio o limone. A volte vengono anche impiegati come basi per la realizzazione di vari dessert, come stelle o girelle di pandoro, budini o tiramisù di panettone, tartufi o vari dolci al cucchiaio. Un altro dolce tipico è il tronchetto di Capodanno, a base di pan di spagna e crema chantilly, ricoperto da una ganache al cioccolato.

Vini e cocktail per brindare all’anno nuovo

Oltre ai vini e alle bollicine, che immancabilmente vengono stappati per i consueti e benauguranti brindisi per salutare l’anno che si sta concludendo e accogliere quello che sta per iniziare, una proposta alternativa sono anche i cocktail. Il bere miscelato negli ultimi anni si è arricchito di proposte innovative, con barman che propongono spesso ricette facili da preparare a casa con pochi semplici ingredienti. Un modo nuovo e creativo per stupire i commensali tra le mura domestiche. Ecco alcuni esempi: il Cuban 7&7; due cocktail firmati Morettino; tre shakerati proposti da Bruno Vanzan.

 

 

Viaggio fra le tradizioni gastronomiche del Belpaese

Qualsiasi menu si decida di portare in tavola la sera di Capodanno, inevitabilmente i piatti più apprezzati saranno quelli della tradizione, che appartengono ormai al nostro Dna. Ogni regione italiana è caratterizzata da alcuni piatti tipici: vediamo quali sono facendo un tour da nord a sud dello Stivale. In Piemonte sono molto diffusi il bollito di carne e il pollo alla marengo servito con gamberi e funghi. In Alto Adige spazio a canederli e tirtlen, dei grossi ravioli fritti con una farcitura di verza o spinaci, talvolta accompagnati con una zuppa d’orzo. In Liguria il protagonista della cena di San Silvestro è il cappon magro, antico piatto tradizionale a base di pesce e verdure. Il cotechino è diffuso a tutte le latitudini, ma l’Emilia Romagna è la sua vera patria. A Napoli a Capodanno regnano baccalà e capitone, mentre in Puglia le feste di fine anno fanno rima a tavola con panzerotto fritto, cicorie, calzone ripieno, cartellate e agnello con lampascioni. Se ci si trova in Sicilia è facile trovare sulle tavole la classica caponata, la matalotta (zuppa di pesce) e l’insalata di finocchi e arance. Un dolce tipico sardo è invece il cabude, un pane dolce diffuso soprattutto in molti comuni della provincia di Sassari.

 

I consigli dei medici per cominciare bene l’anno senza sentirsi appesantiti dal cenone

Per festeggiare al meglio il Capodanno senza sentirsi appesantiti dal cenone, ma senza nemmeno rinunciare al piacere della tavola, i medici dell’Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri (Aigo) hanno stilato un vademecum.

Al cenone di fine anno è difficile rinunciare ai brindisi, ma è importante sapere che per gli uomini la dose massima giornaliera è di 1-2 bicchieri di vino, mentre per le donne è di 1 bicchiere. Gli esperti, facendo appello al buon senso e alle regole della dieta mediterranea, fanno presente inoltre che anche nei soggetti sani l’alcol può causare, seppure in dosi moderate, sintomi da reflusso o bruciore. I medici segnalano in particolare che il paziente con malattia di fegato non dovrebbe assumere bevande alcoliche, mentre il paziente con disturbi funzionali, come intestino irritabile, può concedersi un brindisi.

Riguardo ai cibi tipicamente presenti sulle tavole nel periodo natalizio i medici sottolineano che sono notoriamente più ricchi di grassi animali e zuccheri, elementi che possono favorire disturbi come cattiva digestione, gonfiore addominale, reflusso gastroesofageo, essendo difficilmente digeribili anche per le persone in buona salute. Aigo sostiene dunque, senza demonizzare le eccellenze gastronomiche, che è bene tenere presente che in alcune persone con difficoltà nell’assorbimento del lattosio, prodotti caseari freschi, creme e intingoli possono favorire i disturbi e diarrea.

È poi ricordata l’importanza delle verdure nell’alimentazione, ma anche di controllare “comportamenti” sbagliati come la velocità nell’assunzione del cibo, l’abitudine di fumare tra un pasto e l’altro, la sedentarietà dopo il pasto. I medici consigliano infine un po’ di movimento fisico per favorire la digestione e migliorare la regolazione glicemica.

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Alberto Lupini


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