Bagni per donne, uomini e... gay Ma il cartello è della vecchia gestione
14 agosto 2017 | 17:39
Sui maggiori quotidiani nazionali di oggi è riportata la notizia di un b&b nel Salento (Le Camporelle a Cavallino, in provincia di Lecce), in cui sarebbe apparso un cartello che indica la toilette per le donne, quella per gli uomini e quella per i gay, con tanto di disegni esplicativi (nel terzo caso, una figura maschile in posa “vezzosa”, metà azzurra e metà rosa). Una “notizia” che, a ben vedere, è stata gonfiata e inutilmente strumentalizzata dalle varie testate, che nei titoli hanno insistito sulla connotazione omofoba del cartello.
L’associazione Lea (Liberamente e Apertamente), che ha denunciato il fatto diffondendo in rete l’immagine del cartello, lo ha definito «indicazione indegna e omofoba». «È allucinante - ha proseguito - che nel 2017 esistano ancora casi di questo tipo, dove si ricalca una grande confusione fra identità di genere e orientamento sessuale», hanno scritto i rappresentanti della Lea. All’agriturismo «chiediamo di eliminare immediatamente quel cartello dai bagni del locale e di scusarsi».
I gestori della struttura, tuttavia, hanno subito preso le distanze dal contenuto del cartello, che non era collocato in una posizione visibile al pubblico e che sarebbe da attribuire ad una pessima scelta da parte della precedente gestione. «Nessuna discriminazione - hanno dichiarato gli attuali titolari - il cartello è sopra le porte dalla precedente gestione ma è sempre stato coperto e non abbiamo mai pensato di toglierlo perché non si vedeva».
Risalirebbe quindi a 15 anni fa, e «per noi è sempre stato un pezzo di muro disegnato e null’altro, anche perché i bagni per i clienti sono due, uno per portatori di handicap con porta più grande e l’altro per uomini e donne». Però, ammettono, «probabilmente abbiamo fatto male a non toglierlo. Spesso abbiamo ospitato coppie omosessuali, con le quali abbiamo instaurato bellissimi rapporti». Un caso che ricorda però inevitabilmente quello recente della casa vacanze in Calabria in cui due ragazzi gay si sono visti rifiutare la prenotazione perché «non accettiamo gay e animali».
L’associazione Lea (Liberamente e Apertamente), che ha denunciato il fatto diffondendo in rete l’immagine del cartello, lo ha definito «indicazione indegna e omofoba». «È allucinante - ha proseguito - che nel 2017 esistano ancora casi di questo tipo, dove si ricalca una grande confusione fra identità di genere e orientamento sessuale», hanno scritto i rappresentanti della Lea. All’agriturismo «chiediamo di eliminare immediatamente quel cartello dai bagni del locale e di scusarsi».
I gestori della struttura, tuttavia, hanno subito preso le distanze dal contenuto del cartello, che non era collocato in una posizione visibile al pubblico e che sarebbe da attribuire ad una pessima scelta da parte della precedente gestione. «Nessuna discriminazione - hanno dichiarato gli attuali titolari - il cartello è sopra le porte dalla precedente gestione ma è sempre stato coperto e non abbiamo mai pensato di toglierlo perché non si vedeva».
Risalirebbe quindi a 15 anni fa, e «per noi è sempre stato un pezzo di muro disegnato e null’altro, anche perché i bagni per i clienti sono due, uno per portatori di handicap con porta più grande e l’altro per uomini e donne». Però, ammettono, «probabilmente abbiamo fatto male a non toglierlo. Spesso abbiamo ospitato coppie omosessuali, con le quali abbiamo instaurato bellissimi rapporti». Un caso che ricorda però inevitabilmente quello recente della casa vacanze in Calabria in cui due ragazzi gay si sono visti rifiutare la prenotazione perché «non accettiamo gay e animali».
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Alberto Lupini
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