Tiramisùday, Treviso batte Tolmezzo Ma le due rappresentative firmano la pace
Il “derby” del Tiramisu lo vince Treviso battendo Tolmezzo (Ud). A prepararlo i cuochi del ristorante Le Beccherie di Paolo Lai, capaci, secondo la giuria, di utilizzare al meglio i pochi e semplici ingredienti
21 marzo 2018 | 17:13
La sfida si è tenuta a Bologna, all’interno di “Fico”. La sfida si è tenuta a Bologna, all’interno di “Fico”. Tra le due città però è stata firmata successivamente una sorta di “pace” che ha portato ad eleggere il tiramisù, semplicemente “patrimonio d’Italia”.
A scegliere il tiramisù più armonico è stata una giuria tecnica composta fra gli altri da Gino Fabbri, presidente dall’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, Santi Palazzolo, il celebre pasticcere che gestisce la Pasticceria siciliana di Fico, Tiziana Primori, amministratore delegato di Fico Eataly World, la giornalista enogastronomica Eleonora Cozzella, Giovanni Battista Mantelli di Venchi e Clara e Gigi Padovani, i giornalisti e scrittori che hanno rilanciato la storia di questo dolce, insieme ad una giuria popolare di 50 persone scelte tra il pubblico.
Per realizzare la “sfida” sono state utilizzate oltre 400 uova, 100 chili di mascarpone, 50 chili di zucchero e 12 litri di caffè. Le squadre di pasticcieri veneti e friulani - Manuel Gobbo e Massimo Granzotto, capitanati dal titolare del ristorante Le Beccherie di Treviso Paolo Lai, e per Tolmezzo Lidia Larice del ristorante Roma-Manzoni, Roberto Frezza della pasticceria Manin e Carla Della Pietra di Pan di Casa - si sono esibite in una inedita gara all’ultima cucchiaiata. Una “nazionale del gusto” che si è detta pronta a fare squadra e seppellire il cucchiaino della discordia per vincere insieme nel mondo con il celebre dolce italiano. Subito dopo, il pubblico ha gioito delle interpretazioni del tiramisù della pace, “firmate” da otto maestri dell’Accademia Maestri Pasticceri: oltre a Fabbri e Palazzolo, Massimo Alverà da Cortina d'Ampezzo (Be), Massimo Albanese da Treviso, Raffaele Ferraro da San Giuseppe Vesuviano (Na), Paolo Sacchetti da Prato, Andrea Urbani da Pesaro e Stefano Zizzola da Noale (Ve).
Per informazioni: www.tiramisuday.com
A scegliere il tiramisù più armonico è stata una giuria tecnica composta fra gli altri da Gino Fabbri, presidente dall’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, Santi Palazzolo, il celebre pasticcere che gestisce la Pasticceria siciliana di Fico, Tiziana Primori, amministratore delegato di Fico Eataly World, la giornalista enogastronomica Eleonora Cozzella, Giovanni Battista Mantelli di Venchi e Clara e Gigi Padovani, i giornalisti e scrittori che hanno rilanciato la storia di questo dolce, insieme ad una giuria popolare di 50 persone scelte tra il pubblico.
Per realizzare la “sfida” sono state utilizzate oltre 400 uova, 100 chili di mascarpone, 50 chili di zucchero e 12 litri di caffè. Le squadre di pasticcieri veneti e friulani - Manuel Gobbo e Massimo Granzotto, capitanati dal titolare del ristorante Le Beccherie di Treviso Paolo Lai, e per Tolmezzo Lidia Larice del ristorante Roma-Manzoni, Roberto Frezza della pasticceria Manin e Carla Della Pietra di Pan di Casa - si sono esibite in una inedita gara all’ultima cucchiaiata. Una “nazionale del gusto” che si è detta pronta a fare squadra e seppellire il cucchiaino della discordia per vincere insieme nel mondo con il celebre dolce italiano. Subito dopo, il pubblico ha gioito delle interpretazioni del tiramisù della pace, “firmate” da otto maestri dell’Accademia Maestri Pasticceri: oltre a Fabbri e Palazzolo, Massimo Alverà da Cortina d'Ampezzo (Be), Massimo Albanese da Treviso, Raffaele Ferraro da San Giuseppe Vesuviano (Na), Paolo Sacchetti da Prato, Andrea Urbani da Pesaro e Stefano Zizzola da Noale (Ve).
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Alberto Lupini
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