Olio evo, confusione sugli acquisti Più formazione per consumi di qualità
Pare che il consumo di olio pro capite in Italia sia sceso da 14 litri a 10 circa, ma alle statistiche bisogna lasciare un margine di flessibilità, perché oscillano e perché a volte possono sbagliare di qualche decimale
25 dicembre 2018 | 10:21
di Fausto Borella
Senza entrare nel dettaglio dell’ingarbugliato mondo dell’olio extravergine proveniente dai Paesi comunitari, o dalle leggi europee che permettono di piantare nelle nostre regioni cultivar provenienti da altri Paesi, è bene ricordare il grande tesoro genetico che abbiamo in Italia.
Censite attualmente sono oltre 500 (538 per l’esattezza), utilizzate circa 200 e conosciute al pubblico di nicchia forse 30. Sono censite 830mila aziende di olio a fronte di 1 milione circa di ettari olivetati, in pratica ogni produttore ha poco più di 400 piante da coltivare a secondo del sesto di impianto che ha scelto.
Veniamo al nostro consumatore tipo e vediamo in quale categoria si ritrova. Il dato sconfortante è che oltre il 40% degli italiani spendono meno di 6 euro al litro per un olio extravergine, colpa ovviamente anche di queste campagne pubblicitarie oserei dire ignobili, che a costo di perderci, abbassano del 50%-60% il prezzo del prodotto vendendo sottocosto.
Il 50% dei consumatori spende dai 6 ai 10 euro, basandosi soprattutto sulle etichette non delle grandi industrie ma dei marchi degli imbottigliatori, che in fatto di poca trasparenza e fumo negli occhi sparato all’ignaro consumatore, fa compagnia alla multinazionale.
Rimane meno del 9% che è disposto ad acquistare una bottiglia di olio che possa costare dai 10 ai 15 euro al litro. Il motivo per cui spende così poco è perché oltre la metà della gente va nella grande distribuzione, forse anche per comodità e facile reperimento del bene in questione. Solo il 30% degli acquirenti vanno al frantoio, non più di due volte l’anno, per fare rifornimento.
Fortunatamente in questi ultimi anni sono nati degli “eroi” che per passione, lungimiranza e soprattutto speranza di guadagno in prospettiva futura, hanno aperto le porte alla vendita dell’olio extravergine di estrema qualità nei vari canali distributivi. Sia aprendo vere e proprie oleoteche, sparse in molte città italiane sia soprattutto on line.
È inutile girare intorno al problema dell’olio italiano venduto a pochi euro. Per far comprendere al consumatore che la bottiglia che costa anche 12-15 euro per mezzo litro di evo è tutta un’altra cosa, dobbiamo continuare a fare cultura, attraverso corsi, degustazioni e continui assaggi dell’olio di eccellenza. Solo così potremmo contrastare la confusione dell’olio extravergine di qualità, che costa pochi euro al litro.
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Alberto Lupini