Wine Cup Alta Badia, 3ª edizione Vini, cucina e sport invernali

L'idea è di Michael Costamoling, albergatore di Corvara (Bz), che ispirandosi al format già collaudato della Chef's Cup ha trovato il modo di legare lo sci, fiore all'occhiello dell'Alta Badia, al mondo del vino

23 gennaio 2019 | 16:08
di Alberto Lupini
La manifestazione, durata 10 giorni, dall'8 al 18 gennaio, e che avrà una coda a marzo, ha visto alternarsi ciaspolate e skisafari con assaggi di bollicine, vini autoctoni altoatesini ed eccellenze tutte italiane (Super tuscan per citarne solo alcune), birre artigianali e piatti della tradizione regionale.

«Tutto è nato qualche anno fa - ha spiegato Michael Costamoling, titolare dello Sporthotel Panorama a Corvara (Bz) - io e lo chef Alexander Egger ci siamo seduti ad un tavolo con un bicchiere di vino discutendo riguardo la Chef's Cup, un evento che avrebbe avuto bisogno di un po' di novità». Da lì, dopo che gli organizzatori avevano fatto morire la Chef's Cup, l'idea: «Ho detto a me stesso "Perché non provare la Wine Cup?" e così, mettendo assieme un po' di idee, abbiamo realizzato un evento che oggi è giunto alla terza edizione».



E questo evento è cresciuto non solo in consapevolezza ma anche per numero di location. «All'inizio ero solo io», ha ricordato Costamoling, memore dell'evento cominciato nel suo Sporthotel Panorama, che dal nome evoca una delle posizioni più belle della valle. «Quest'anno ho chiesto ad amici e cugini di partecipare, anche con nuove idee. E loro mi hanno aiutato tantissimo»: ecco allora che, coinvolti nell'evento, sono stati anche il ristorante Stüa Ladina, il Rifugio Punta Trieste (2028 m), quello del Piz Arlara (2040 m), il Cherz e il Rifugio Lagazuoi (2752 m). Location dove si è degustato e discusso con produttori ed esperti.

Ma non di solo vino si è parlato in questi contesti in alta quota: «Abbiamo organizzato ad esempio degustazioni di birra al Punta Trieste, abbiamo dato grande importanza anche alla gastronomia, organizzando la giornata del dolce altoatesino e un assaggio del tipico canederlo dell'Alto Adige al rifugio Piz Arlara; infine, ancora al Punta Trieste, abbiamo proposto una degustazione di pietanze un po' particolari, non tipiche dell'Alto Adige».

Non quindi uno sguardo esclusivo all'Alto Adige, non una manifestazione che si limita a qualche assaggio autoctono senza guardare oltre, ma un evento che edizione dopo edizione continua a crescere, ad evolversi, comprendendo vini che escono dai confini regionali e coinvolgono l'Italia tutta portandola ai piedi dei promontori dell'Alto Adige. «Perché per me il vino ha un significato importante. Stare bene a tavola e mangiare bene non può prescindere da un buon calice in abbinamento. Abbiamo una delle montagne più belle del mondo: un buon pasto e un buon bicchiere di vino aiutano ad apprezzarla e a goderla di più». E in questo Michael, albergatore dopo esperienze di cuoco, ci mette competenza, oltre che passione e amore, guidando i suoi commensali nelle degustazioni come lungo le piste di sci di tutto il comprensorio, dalla Badia alla Val Gardena, dalla Marmolada a Cortina.



L'entusiasmo di Costamoling si è quest'anno concretizzato in una serie di avvincenti appuntamenti. A cominciare dalla serata organizzata alla Stüa Ladina dello Sporthotel Panorama, angolo gourmet dove i piatti del capace Alexander Egger sono stati accostanti ai vini di due importanti produttori come Damijan Podversic (Collio) e Speri (Valpolicella). Per l'occasione Egger, chef di formazione tedesca ma con un forte spirito montano, ha realizzato un menu ad hoc, cominciando dalla Terrina di zucca, tartufo e formaggio di capra, Granny Smith, confit di radicchio; primo piatto i Fagottini di crauti e pane di segale, ragù di Kaminwurz, espuma di patata, cavoletti di Bruxelles; a seguire Duetto di cervo con purea di sedano, insalata di cappuccio rosso, confit di carote e polenta bianca; a chiudere il dessert, Mascarpone e philadelphia, salblè di semi di zucca, sorbetto d'uva fragolina e crema di fragolino.



Dopo il Collio e Valpolicella la "scelta enologica" di Costamoling si è rivolta alla grande Toscana, precisamente al Castello di Ama, cantina simbolo del Chianti Classico. Tra le sue etichette sono state degustate prima L'Apparita 100% Merlot nella cornice del rifugio Piz Arlara: qui, in compagnia di Marco Pallanti, sono state degustate le annate 2011, 2009, 1992, 1988 e 1987. A seguire spazio al Chianti Classico Gran Selezione San Lorenzo al Punta Trieste, forse la vinoteca più alta d'Italia e frequentata d'inverno da sciatori gourmand.



Un'altra esperienza assolutamente inusuale è stata quella di degustare grandi vini a diverse altitudini per scoprire ogni volta sensazioni olfattivo-gustative differenti. Protagonisti tre Super tuscan: Ornellaia, Sassicaia e Solaia, tutti e tre annata 2013. Le stesse tre etichette, come detto, sono state degustate in tre diverse location: prima ai 2752 metri del rifugio Lagazuoi (forse in assoluto la più bella terrazza sulle Dolomiti), per poi raggiungere i 2028 del rifugio di Punta Trieste e finire a Corvara, allo Sporthotel Panorama. Sensazioni olfattive e gustative che si sono modificate man mano che si scendeva, con un'alternarsi di gradimento per questa o quell'etichetta. Alla fine, giusto per cronaca, ai punti ha vinto Ornellaia.

Fra gli altri eventi da segnalare, una degustazione di birre artigianali sempre allo Sport Hotel Panorama guidata da Carmelo Li Pomi della birreria Monpiër.



Tutto questo grazie, come detto, all'amore per il vino del titolare dello Sporthotel Panorama, un amore «nato da diverso tempo. Per me il vino è passione, è un amore da condividere con gli amici e con i clienti dell'hotel. Sono questi ultimi a chiedermi spesso dei consigli sulle etichette da scegliere, non solo altoatesine». Ed è questo forse l'obiettivo più interessante di un evento che ha tanto spazio e opportunità per crescere ancora.

Per informazioni: www.sporthotel-panorama.com/it/hotel-corvara

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