Vino, tra acidità e morbidezze un viaggio tra Marche e Champagne

Il metodo Scacchi abbraccia il metodo Champagne. Un incontro che ha messo a confronto, non in competizione, due esperienze diverse ma legate entrambe dallo sguardo al passato per rendere il futuro ancora più eccellente

Circondati da canti di cicale e sovrastati da un cielo stellato, la storica Villa e Relais Marchese del Grillo di Fabriano (An) ha fatto da palcoscenico ad un “incontro” unico. Le Marche si sono, metaforicamente parlando, incontrate con la regione dello Champagne. Sì avete capito bene. Infatti da un’idea del Patron del Marchese del Grillo, Mario D’Alesio è nato il viaggio degustativo tra la spumantizzazione metodo Scacchi della Cantina Sbaffi e il metodo Champagne con la maison Taittinger. 

Spumante metodo Scacchi: un'invenzione tutta marchigiana

La storia dell'enologia fabrianese, infatti, è segnata dal libro “De salubri potu dissertatio” scritto dal medico Francesco Scacchi ed edito nel 1622, dove lo Spumante metodo Scacchi è un vanto ed una invenzione della zona di Fabriano (An). Il disciplinare di produzione del Metodo Scacchi prevede infatti la possibilità di produrre vini da uve coltivate nel territorio fabrianese e il prof. Francesco Sbaffi dell’omonima cantina ha spiegato la differenza che caratterizza questo spumante ed il segreto è tutto nell’uso del mosto nella presa di spuma senza elementi industriali esterni.

A tavola sono stati portati il “METODO SCACCHI EXTRA BRUT CASTELLARE BIANCO” e il “METODO SCACCHI BRUT PETRIGNONE”, entrambi legati dalla forte acidità e dall’unicità delle uve locali. In contrapposizione ai vitigni fabrianesi, il viaggio è continuato nella maison deux champagne tra le più famose e prestigiose del settore e ancora di proprietà della stessa Famiglia che ha fondato l’azienda, sempre fedele al suo stile e alla propria visione, stiamo parlando della maison Taittinger.

È il 1931 quando Pierre-Charles Taittinger acquista una delle maison storiche dello Champagne, Forest-Forneaux, fondata a Reims nel 1734 e successivamente, non avendo eredi, cambia nome in Taittinger che nei successivi ottant’anni diviene uno principali marchi di Champagne al Mondo. Oggi la maison detiene uno dei vigneti più estesi della zona con circa 300 ettari di Champagne oltre che ad un patrimonio storico di elevata importanza. Avere il proprio nome scritto nelle bottiglie è un vanto e un orgoglio generazionale, afferma la Famiglia, che va tramandato e consrvato.

A guidare il “viaggio” in questa affascinante serata, Paolo Brancati, brand Ambassador Taittinger per l'Italia, che ha speigato come lo stile della Maison viene presentato e interpretato oggi da Vitalie Taittinger che è dal 2019 alla guida dell’azienda e dove l’impegno familiare al servizio dell’eccellenza qualitativa è da sempre una garanzia. Allo stesso modo Brancati ha rimarcato il concetto di come la Famiglia Taittinger detiene il rispetto assoluto concesso al tempo, alla terra e agli uomini per l’elaborazione dei vini. A tavola sono stati portati CHAMPAGNE BRUT CUVEE PRESTIGE e CHAMPAGNE BRUT CUVEE PRESTIGE ROSE’ entrambi legati dalla beva elegante e morbida. 

Il tutto è stato abbinato ad un menu mare e monti ideato dalla Chef del Relais Marchese del Grillo, Marco Cappelletti: 

• Aperitivo di fritti della tradizione marchigiana
• Pangea 2023
• Pincinella al Ragù bianco di Agnello di Fabriano con piselli e mentalità
• Tortello di Vitello Tonnato
• Gelato Artigianale

Una serata ricca di spunti che ha messo a confronto ma non in competizione due esperienze diverse ma legate entrambe dallo sguardo al passato per rendere il futuro ancora più eccellente.