Vino e sostenibilità, sulle Colline del Prosecco più spazio a biologico ed enoturismo

La vendemmia notturna organizzata da Sara dei Tos, titolare de La Vigna di Sarah, è stata l'occasione per parlare dell'evoluzione di un territorio Patrimonio Unesco attraverso tecnologia e innovazione

28 settembre 2021 | 10:30
di Giulia Marruccelli

Il biologico come stile di vita, la sostenibilità un modo d'essere. Ecco come si può sinteticamente descrivere il mondo di Sarah dei Tos, titolare de La Vigna di Sarah a Vittorio Veneto (Tv) che anche quest’anno ha rinnovato la liturgia della vendemmia notturna presso il proprio agriturismo collocato proprio sul cocuzzolo della collina Col de Luna a Cuzzuolo, in provincia di Treviso, proprio nelle colline divenute Patrimonio Unesco nel 2019.

 

Sostenibilità chiave di volta per valorizzare un Patrimonio Unesco

Tema di quest’anno è stato “La sostenibilità come chiave per la tutela di un Patrimonio universale”  declinato in un dibattito, condotto da Tessa Gelisio e Massimiliano Ossini, e che ha visto come ospiti Luca Zaia, governatore del Veneto, Marina Montedoro, presidente dell'associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e Giuseppe Collatuzzo, vice presidente del Consorzio di tutela del Prosecco Superiore Docg. Diversi gli argomenti messi in campo. Marina Montedoro ha spiegato come sia importante valorizzare quest’area divenuta Patrimonio dell’Umanità, attraverso un turismo slow e sostenibile, e di come sia importante farla conoscere a livello internazionale per tutto ciò che essa rappresenta: natura, cultura, gastronomia e naturalmente vino. A sviluppare il binomio vino e sostenibilità è stato Giuseppe Collatuzzo che ha sottolineato come da parte del Consorzio Docg ci sia un intenso lavoro di studio per ridurre ulteriormente l’uso di fitofarmaci e la volontà di creare in futuro un BioDistretto, considerando come molte aziende stanno virando biologico.

 

La vendemmia notturna di Sara dei Tos

«La sostenibilità non è solo prodotto, è un modo di essere, di vivere - spiega Sarah dei Tos - Con il nostro evento "Vendemmia Notturna Grappoli di Luna", abbiamo voluto mettere in evidenza come la sostenibilità sia perseguibile attraverso un intelligente uso di tecnologia e innovazione, unite alla passione e al lavoro di uomini e donne del territorio. Un territorio, il nostro, che va salvaguardato, valorizzato e fatto conoscere in tutto il mondo».

Sarah, nel 2019 hai avuto la certificazione biologica per il tuo vino. Cosa ti ha portato a fare questa scelta?
È un percorso che sentivo di dover affrontare e sapevo che necessitava del suo tempo. Anche per me è stato un continuo imparare durante questi anni di conversione e non nascondo che a volte ho avuto anche timori su quanto stavo facendo. Ci vuole tempo perché la terra si abitui e impari a convivere con questa modalità che comporta un nuovo approccio in cui l’ecosistema viticolo sia il più possibile in equilibrio per funzionare al meglio. Ci vuole tempo sì, ma anche pazienza e alla fine tutti i nostri sforzi sono stati premiati con la certificazione biologica ottenuta. Oltre ai 16 ettari di uva Glera biologica ora stiamo lavorando in tal senso anche sui nostri oliveti e verso un orto biodinamico.

Questa tua idea di cambiamento ha influenzato anche il mondo e le persone intorno a te?
All'inizio ho condiviso questo percorso con un collega che poi ha deciso di fare altre scelte perché non era pienamente in sintonia su processi così complessi, continuativi e laboriosi e non era pronto. Io però  credo che le persone si scelgono e adesso ho una squadra bellissima, ognuno con il proprio spessore, esperienza e backgound differenti, come ad esempio l'arte o la filosofia, energie che contaminano e arricchiscono il nostro progetto.



Sarah, perché una vendemmia notturna?
Questa tecnica, utilizzata soprattutto nelle zone calde, aiuta le persone impegnate nella vendemmia e serve per abbassare naturalmente le temperature di raccolta delle uve. E’ una tecnica a mio avviso che porta solo benefici al risultato finale, nel nostro caso è Grappoli di luna, uno spumante Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg dalle bollicine sottili ed eleganti, unico nel suo genere per equilibrio e complessità sensoriale.

In questi anni il tuo vino è cambiato?
Assolutamente sì, è cambiato, e questo ci ha permesso di fare delle selezioni della nostra uva Glera che hanno portato alla nascita del nuovo Ancestrale, il primo Prosecco naturale molto diverso dal classico prosecco, con una solforosa notevolmente bassa e un'ottima tenuta in bottiglia. Pensa che   l’artista Paolo Socal ha reso omaggio a questo vino con una vera e propria opera d’arte ispirata.

Qualche numero sull’export?
Ad oggi il 50% del mio vino è destinato ai mercati esteri, ma per mia scelta sono più focalizzata sul mercato italiano. Credo fermamente che bisogna essere prima tutto presenti nel proprio paese e solo dopo spingersi oltre.

 

Un premio a chi lavora con e per il territorio

A chiudere l’evento la consegna del “Premio La Vigna di Sarah Bio per l’agricoltura eroica” che quest’anno è andato ad una eccellenza del territorio delle Colline del Prosecco: l’Osteria al Castelletto e la sua proprietaria Clementina Viezzer, simbolo di amore e passione per i prodotti del territorio, mixato alla sapienza di antiche tradizioni. «Questo evento - conclude Sarah Dei Tos - è anche un modo per celebrare uomini e donne che lavorano con e per il territorio. L’unicità e la tipicità delle Colline del Prosecco è data infatti dal rapporto tra uomo e natura, ovvero come l’intelligenza umana ha saputo interagire con ciò che il territorio ha saputo offrire e lo ha valorizzato. Un territorio diventato Patrimonio Unesco, il cui riconoscimento è merito dell’operosità della popolazione veneta e di chi ha reso queste colline ciò che sono».

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Alberto Lupini


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