Il vino rosso riduce il rischio di mortalità: la scoperta di uno studio americano
Secondo una recente ricerca Usa, l'aumento del consumo di alimenti contenenti flavonoidi, tra cui il vino rosso, ha portato a un aumento delle aspettative di vita nella popolazione americana di mezza età
Da anni c'è chi porta avanti una battaglia personale - alla Don Chisciotte e Sancio Panza contro i mulini a vento - contro il vino e i danni che questo provocherebbe alla salute. Tra queste persone va assolutamente citata la professoressa Antonella Viola, biologa, ricercatrice e docente all'Università di Padova, che qualche settimana aveva affermato che il vino riduce la grandezza del cervello ed aumenta, nelle donne, il rischio di tumore al seno. Purtroppo per loro, però, - va inclusa anche l'Irlanda con l'assurda proposta di legge sulle etichette - un recente studio condotto negli Stati Uniti ha dimostrato come il consumo di vino rosso possa ridurre la mortalità dell'11% (specialmente nelle persone di mezza età).
Gli alimenti contenenti flavonoidi (tra cui il vino rosso) riducono la mortalità precoce nelle persone di mezza età
Risultati a cui il presidente dell'Uci (Unione Coltivatori Italiani), Mario Serpillo, ha espresso il proprio plauso e la propria soddisfazione: «Questo studio è particolarmente importante perché ristabilisce una corretta posizione riguardo la salubrità del vino rosso il cui consumo consapevole, contrariamente a quanto sostenuto di recente da alcuni paesi membri dell’Unione Europea, non solo non è nocivo per la salute ma aumenta le aspettative di vita». La prestigiosa rivista americana Bmc Medical Education ha pubblicato la ricerca "Change in habitual intakes of flavonoid-rich foods and mortality in US males and females". Secondo l'assunto scientifico di questo studio, l'aumento del consumo di alimenti contenenti flavonoidi, tra cui il vino rosso, ha portato a una riduzione del rischio di mortalità precoce nella popolazione americana di mezza età.
Questo studio mette in luce l'importanza di incoraggiare il consumo di alimenti come il vino rosso, i peperoni ed altri ancora che sono parte integrante della dieta mediterranea, al fine di ridurre il rischio di mortalità precoce. Serpillo, rappresentante dell'Uci, ha accolto questi risultati come una «prestigiosa conferma alla nostra dieta mediterranea e alle eccellenze italiane che continuano ad essere un punto di riferimento per uno stile di vita sano». Inoltre, l'Unione Coltivatori Italiani chiede con grande determinazione che «vengano contrastati gli attacchi ricevuti a livello europeo e che siano sfatati i pregiudizi che vorrebbero etichettare il vino ed altri prodotti incriminati dal nutriscore in maniera negativa».
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Alberto Lupini
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