Il Vino Nobile di Montepulciano si valorizza lanciando il progetto Pievi

Durante le Anteprime toscane il Consorzio ha presentato le ultime iniziative, fra cui quella dedicata alla Pieve. Per l’occasione consegnato anche il premio dedicato all'enologo Giulio Gambelli

28 marzo 2022 | 15:42
di Piera Genta

Nella Fortezza di Montepulciano, in occasione dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, il presidente del Consorzio, Andrea Rossi, ha riassunto il lavoro dei tre anni di lavoro del suo Direttivo in scadenza a maggio. In sintesi: la certificazione della sostenibilità territoriale; tre variazioni al disciplinare per dare maggiore riconoscibilità al vino Nobile, ovvero l’introduzione obbligatoria in etichetta della dicitura Toscana, non solo per  il Vino Nobile di Montepulciano Docg, ma anche per il Rosso e per il Vin Santo di Montepulciano Doc. Inoltre, il vino sfuso in commercio avrà solo il certificato Nobile. Nel frattempo è stato presentato anche il progetto Pievi in attesa dell’ok definitivo dalla Comitato Vini del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Infine, durante la presentazione è stato consegnato il premio in memoria dell'enologio Giulio Gambelli. La decima edizione della manifestazione è andata al lucano Fabio Mecca.

Il percorso di valorizzazione del Vino Nobile di Montepulciano

Sempre in direzione della sostenibilità, in occasione di Anteprime toscane,  il Consorzio ha presentato un ulteriore progetto legato alla sostenibilità ambientale. È stato infatti firmato un protocollo d’intesa con Pefc Italia, un’organizzazione che si impegna a promuovere la gestione sostenibile delle foreste attraverso una certificazione indipendente di terza parte. Nello specifico, le due realtà si impegnano a stimolare le aziende a scelte consapevoli anche mediante l’utilizzo di materiali certificati che tutelano il nostro patrimonio forestale, assicurando la legalità e la sostenibilità del materiale di origine forestale (legno, carta, cartone e sughero). Infatti, i prodotti con la certificazione Pefc garantiscono la provenienza della materia prima da foreste gestite in modo responsabile, con l’obbligo della riforestazione degli alberi abbattuti, e le foreste mantengono alti i livelli dei servizi ecosistemici, come l’azione mitigatrice del cambio climatico.

 

 

Progetto Pievi

Sono oltre 40 le aziende di Vino Nobile di Montepulciano che con la vendemmia 2021 hanno selezionato una partita di Vino Nobile di Montepulciano atto a divenire “Pieve”. Circa 500 mila le bottiglie previste in uscita per la prima annata disponibile (la 2024), pari al 10% circa della produzione di Vino Nobile di Montepulciano.  Dodici sono le Unità geografiche aggiuntive (Cervognano, Cerliana, Caggiole, S. Albino, Valiano, Ascianello, San Biagio, Le Grazie, Gracciano, Badia, Argiano, Valardegna), approvate all’unanimità dall’assemblea dei soci lo scorso 31 marzo. Esse  prendono spunto dalla territorialità delle antiche Pievi che caratterizzarono il distretto poliziano fin dall’epoca tardo romana e longobarda. Tracce della continuità della produzione vitivinicola sia da un punto di vista storico sia paesaggistico si sono trovate nel catasto leopoldino del XVIII secolo ed hanno reso possibile usufruire di una base cartografica storica certa. Per creare delle aree omogenee  delle Pievi è stato fondamentale recepire le informazioni sui suoli caratterizzati prevalentemente da sedimenti riconducibili al Pliocene marino ed al Pleistocene fluvio-lacustre.  Il vino avrà come caratteristiche il territorio, grazie alle 12 sottozone, l’uvaggio sarà legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare. Viene anche istituita una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici la quale avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso.

A sorpresa il presidente del Consorzio ha annunciato la decisione di aspettare ad attribuire le stelle soltanto quando il millesimo sarà in commercio, quindi nel 2024.  «La valutazione che abbiamo espresso fino ad oggi era sulla vendemmia, non sul vino - ha dichiarato Rossi - Da qui la volontà di intraprendere un percorso nuovo. Oggi diamo un giudizio alla vendemmia 2021, nel 2024, nel momento in cui andrà il vino in commercio, daremo le stelle: con un giudizio che sarà sicuramente più coerente».

Per l'occasione consegnata la 10ª edizione del premio Giulio Gambelli

In occasione dell’Anteprima del Vino Nobile è stato consegnato il riconoscimento promosso da Aset Toscana (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana) e dal network di giornalisti “IGP I Giovani Promettenti” (Lorenzo Colombo, Roberto Giuliani, Carlo Macchi, Luciano Pignataro, Andrea Petrini e Stefano Tesi) in memoria dell’enologo Giulio Gambelli. Il riconoscimento premia ogni anno l’enologo il cui lavoro abbia saputo incarnare al meglio l'idea di vino portata avanti da Giulio Gambelli: esaltazione delle tipicità di ogni vitigno, delle caratteristiche del territorio e dell’annata vendemmiale. Tra i requisiti fondamentali per poter partecipare, essere un professionista che nell’anno solare di emanazione del bando non abbia superato i 40 anni di età e laurea in enologia. Ad aggiudicarsi la 10ª edizione del Premio è stato il lucano Fabio Mecca .

Fabio Mecca si laurea a Conegliano Veneto in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche.  Nel 2007 comincia la collaborazione con l'azienda di famiglia Paternoster in Basilicata e con altre fuori regione. Il sito WineNews include l’enologo Mecca tra il meglio dell’enologia Italiana, infatti il suo nome rientra tra i 4 migliori enologi emergenti d’Italia per 2 anni consecutivi. Durante il Vinitaly 2013 viene premiato con la Gran Medaglia di Cangrande; nel 2021 è  l’Enologo dell’anno per la testata Food and Travel. Attualmente segue 20 aziende in tutta Italia, dalla Toscana alla Sicilia.

Al vincitore, oltre alla targa commemorativa, va anche un premio di 1.500 euro, reso possibile grazie al sostegno di alcune delle aziende di cui Giulio Gambelli fu storicamente amico e consulente: Bibbiano, Fattoria di Rodàno, Il Colle, Montevertine, Ormanni, Poggio di Sotto. Sono poi partner del concorso il Consorzio Vino Chianti Classico, il Consorzio Vino Nobile di Montepulciano, il Consorzio Vino Brunello di Montalcino e il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano.

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