Vino italiano negli Stati Uniti: ordini al +1,1%. E arrivano i fondi Ocm

Il mercato del vino italiano negli Usa mostra luci e ombre, ma a preoccupare sono soprattutto le previsioni dell'Ue sulla produzione di vino: -23% per l'Italia. Il Masaf intanto presenta l'avviso per accedere ai fondi Ocm

03 maggio 2024 | 12:53

Nonostante un calo di consumi del 9,5% nel primo trimestre rispetto all'anno precedente, con una flessione che tocca tutti i segmenti, dai bianchi (-11,5%) ai rossi (-8%) fino agli spumanti (-6%), si registra un lieve segnale di ripresa (+1,1%) per gli ordini di vini italiani negli Stati Uniti. Fondamentali, per l'Unione italiana vini (Uiv), per la ripresa i fondi Ocm il cui avviso è stato presentato dal ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida e che mette a disposizione degli operatori 22 milioni di euro a cui vanno aggiunti 71 milioni di euro per bandi regionali e multiregionali per un investimento complessivo che supera i 90 milioni di euro. Ma le previsioni sulla produzione del vino dell'Unione Europea destano preoccupazione.

Come va il vino italiano negli Stati Uniti?

Secondo l'Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), su base SipSource, che monitora le vendite nel 75% degli esercizi commerciali statunitensi, marzo ha fatto registrare un calo del -13%, accentuando il trend negativo già avviato nel 2023. Tra le denominazioni più colpite, Barolo, Chianti Docg e Pinot Grigio, mentre Asti Docg rimane stabile, Chianti Classico cresce leggermente e Brunello di Montalcino registra un notevole rialzo a due cifre.

Nonostante il quadro congiunturale non sia roseo, i dati doganali mostrano una mini-ripresa degli ordini nel primo trimestre, con un +1,1% in volume (80 milioni di litri) e un +2,6% in valore (508 milioni di dollari) rispetto al 2023, che si era chiuso con un calo del -13%. In particolare, gli spumanti segnano un calo del 4,6% a volume, mentre i vini in bottiglia registrano un +0,6%. Tuttavia, questo dato positivo è da intendersi come un recupero rispetto al crollo del 2023 e non come un ritorno ai livelli pre-crisi. Il primo trimestre 2024 si era infatti chiuso con un 3% di bottiglie in più dirette negli Usa, segno di un iniziale slancio frenato poi dal mese di marzo.

Ocm, arrivano i fondi per il vino italiano

Il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti, si auspicava: «Per la ripresa un fattore determinante per il medio-lungo periodo è quello della promozione, con i fondi Ocm che restano strategici per un mercato ancora ad alto potenziale come gli Stati Uniti».

Lollobrigida, nel presentare il nuovo avviso Ocm vino “Promozione sui mercati dei paesi terzi” che va incontro a quelle che sono le richieste degli operatori del mercato, ha esultato: «L’avevamo detto e l’abbiamo fatto anche prima del previsto. All’inizio ci siamo trovati davanti a meccanismi farraginosi che occorreva sistemare, ma adesso abbiamo ben chiaro come procedere e ci stiamo muovendo per una più grande valorizzazione dell’export del vino. Sin da subito per il governo Meloni investire nelle imprese è stata una priorità e lo dimostrano le diverse attività di sostegno e iniziative per la promozione che abbiamo messo in campo. Con questo nuovo avviso sulla "Promozione sui mercati dei paesi terzi dell’Ocm vino" abbiamo cercato il modo migliore per valorizzare l'export e, anche per questo, coinvolto tutti gli operatori e il sistema delle fiere».

Cosa sono i fondi Ocm per il vino

«Apprezziamo - ha detto Lamberto Frescobaldi, presidente Uiv - nei tempi e nei modi il lavoro svolto dal ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare in merito al bando 2024-2025 dell’Ocm Promozione Paesi Terzi. In particolare, vista la delicata fase che il comparto vino sta vivendo sui mercati internazionali, riteniamo che dare più tempo alle imprese per elaborare le azioni strategiche di promozione rappresenti un passo avanti molto significativo. Quanto al merito, pur nei limiti dettati dal decreto in vigore, Unione italiana vini ritiene ci siano dei passi avanti significativi in materia di maggior flessibilità».

L’avviso emanato dal Ministero ha l’obiettivo di migliorare la competitività del settore vitivinicolo attraverso l’apertura, la diversificazione e il consolidamento dei mercati in Stati esteri ed è rivolto sia ai produttori di vino che alle loro organizzazioni e associazioni. In particolare, saranno finanziate, con un contributo a fondo perduto che può arrivare al 50% delle spese sostenute, attività di promozione e pubblicità, campagne di informazione, la partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale ed ulteriori attività promozionali.  

Attività che saranno realizzate al di fuori dei confini dell’Unione europea, al fine di veicolare la qualità delle produzioni dei vini. La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata per il 3 luglio 2024. Le iniziative verranno attuate dal 16 ottobre 2024 al 15 ottobre 2025.

«Le tempistiche previste dal bando - dichiara la presidente di Federvini Micaela Pallini - offrono maggior tempo alle imprese per programmare al meglio le strategie promozionali. Un segnale di concreta attenzione verso i bisogni dell’Impresa, che unitamente ai primi passi avanti fatti nella direzione della semplificazione amministrativa, ci fanno ben sperare per il rafforzamento di questa misura fondamentale per la competitività del vino italiano nel mondo».

Vino italiano, per l'Unione Europea crollerà la produzione

Tra agosto 2023 e luglio 2024 l'Unione europea vedrà un calo della produzione di vino del 10% che corrisponde a circa 143 milioni di ettolitri: si tratta del dato più basso dal 2017-18 su base annua. In calo soprattutto l’Italia (-23%), seguita dalla Spagna (-21%).

 

Un crollo dovuto "alle condizioni meteorologiche avverse”, secondo l'ultimo rapporto sulle prospettive a breve termine per i mercati agricoli dell'Ue, pubblicato dalla Commissione europea in cui si sottolinea che il settore continua a essere influenzato da numerosi eventi al di fuori del controllo degli agricoltori, come le crisi climatiche e geopolitiche, che esercitano pressioni in termini di prezzi, domanda e reddito. Il calo è stato determinato anche dalle “frequenti piogge nelle regioni dell'Italia centrale e meridionale, e le conseguenti malattie fungine delle viti". Date le forti diminuzioni in Spagna e Italia, secondo Bruxelles la Francia tornerà a essere il primo produttore di vino in Ue.

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024