Vino, il clima piega la vendemmia ma il primato produttivo resta all'Italia

07 settembre 2017 | 12:11
Una vendemmia scarsa, mediamente in calo del 26,1% lungo i filari di tutta la Penisola, e complessa nella gestione in cantina. Quest'anno fare il vino non sarà un gioco da ragazzi ma «nonostante il calo produttivo, con previsioni di raccolta poco al di sopra sopra i 40 milioni di ettolitri, l'Italia conferma il primato produttivo mondiale del nostro Paese davanti a competitor del calibro di Spagna (38,4 milioni) e Francia (37,2 milioni)». È il quadro della campagna vinicola elaborato da Uiv - Unione italiana vini e Ismea per l'Osservatorio del vino, ed illustrato, presso la sede del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, da Ernesto Abbona, presidente Uiv.



«La flessione produttiva - ha detto il neo presidente Uiv - ci sprona a lavorare con maggior decisione per incrementare il valore del prodotto e delle nostre esportazioni. I primi mesi del 2017 segnano un recupero del prezzo medio a litro che, però, ancora non basta: dobbiamo cogliere il trend di ripresa di questi mesi (+6,4% in valore) per migliorarlo ulteriormente, anche per rispondere in maniera adeguata al generale aumento dei prezzi dei vini all'origine registrato nelle diverse aree del Paese, che aiuta a stabilizzare la sostenibilità economica di tutti gli anelli della filiera. È chiaramente presto per fare proclami, ma mantenendo questo ritmo di crescita a fine anno si potrebbe arrivare alla soglia dei 6 miliardi di euro per un volume superiori ai 21 milioni di ettolitri».

Anche la Coldiretti parla di primato produttivo mondiale per l'Italia del vino rispetto a Francia (le prime stime danno una produzione in forte calo Oltralpe, per un totale stimato di 36-37 milioni di ettolitri a causa delle gelate tardive) e Spagna (oltre alle gelate è anche la siccità ad aver messo a dura prova i viticoltori).

Con 103mila ettari coltivati, inoltre, l'Italia conquista anche la leadership mondiale per incidenza delle vigne biologiche sul totale per effetto di una crescita esponenziale, spinta dall'aumento straordinario della domanda con le vendite che in Italia sono state pari a 275 milioni di euro (+34%) e le esportazioni che hanno raggiunto i 192 milioni di euro (+ 40%) nel 2016, secondo Nomisma.

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Alberto Lupini


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