Vini francesi in enoteca Il boom di bianchi e spumanti
Trend di crescita positivo per i prodotti transalpini nei negozi italiani. A rivelarlo è un’indagine condotta da Vinarius. Solo il 7% delle attività commerciali ha registrato un calo delle vendite nel 2018
25 giugno 2019 | 16:47
La qualità del prodotto, dalla vigna alla cantina, e la capacità di comunicare tale qualità ai mercati, è il segreto del successo della vitivinicoltura francese anche in Italia. Meno nota è la presenza e l’appeal che i vini francesi hanno all’interno delle enoteche nel nostro Paese ed è questo l’oggetto dell’indagine condotta da Vinarius, l’Associazione delle Enoteche Italiane. Nell’occasione, Vinarius ha voluto indagare come vengono trattate le referenze dei nostri cugini d’oltralpe nelle nostre enoteche.
A tal fine è stato somministrato un questionario ai soci dell’associazione. I risultati raccontano innanzi tutto che tutte le tipologie dei vini francesi sono proposte in egual misura in enoteca: rossi, bianchi, spumanti e vini da dessert. Leggermente meno presenti invece i vini rosati francesi che sono proposti in circa in una enoteca su tre.
Il trend di vendita registrato nel 2018 è stato in generale positivo: circa il 48% delle enoteche che hanno partecipato all’indagine indica vendite in aumento, un 45% vendite invariate e solo un 7% registra vendite in calo. Analizzando i trend di vendita che si sono registrati negli ultimi 3 anni per tipologia, i risultati indicano un vero e proprio boom per gli spumanti: il 70% delle enoteche ha infatti registrato un aumento delle vendite; il 27% indica un trend in equilibrio stabile, mentre solo il 3% indica un calo delle vendite; per i vini bianchi le vendite in aumento per il 45% e stabili per il 55%. Nessun calo, così come per i rossi, in crescita nel 42% e stabili nel rimanente 58%. Meno bene i rosati: vendite stabili per il 63%, in aumento per il 18% e in calo per il 17%.
Interessante da notare la rispondenza sull’analisi della presenza nelle enoteche di Champagne prodotti da Recoldant Manupulant (RM): l’80% circa indica di averne in referenza in enoteca e solo il 20% si affida ancora solo a grandi maison. Sempre sullo champagne, la maggioranza dei clienti in enoteca richiede prodotti a base Pinot Noir (45%) o Chardonnay (41%). Meno richiesto è invece il Pinot Meunier (14%)
I vini bianchi maggiormente richiesti nelle enoteche risultano essere i Bianchi Alsaziani e al secondo posto troviamo i bianchi della Borgogna. Testa a testa per il 3° posto tra i Bianchi della Loira e di Bordeaux. Molto meno richiesti e quindi anche meno conosciuti, risultano essere i vini bianchi provenienti dalla Jura e da altre regioni francesi. Relativamente ai vini rossi, sul gradino più alto del podio troviamo i vini della Borgogna, subito dopo i vini rossi di Bordeaux, mentre al terzo posto i vini di Beaujolas e Cotes Du Rhone.
Per quanto concerne il comparto dei distillati, nelle enoteche italiane la fanno da padrone il Cognac e Armagnac che risultano presenti in tutte le enoteche, il Calvados è segnalato presente nel 80% delle enoteche rispondenti e i distillati di frutta nel 48%.
L’indagine, che si inserisce nell’ambito della costante attività di studio e ricerca condotta da Vinarius in questi anni, rappresenta un’ulteriore conferma dell’importanza per l’Associazione di comprendere ed essere costantemente aggiornata sulle dinamiche di mercato e le preferenze dei consumatori. Questi aspetti infatti rappresentano un elemento fondamentale per creare una profonda conoscenza del comparto vino in Italia ma anche all’estero.
Per informazioni: www.vinarius.it
In enoteca si vendono sempre più vini francesi
A tal fine è stato somministrato un questionario ai soci dell’associazione. I risultati raccontano innanzi tutto che tutte le tipologie dei vini francesi sono proposte in egual misura in enoteca: rossi, bianchi, spumanti e vini da dessert. Leggermente meno presenti invece i vini rosati francesi che sono proposti in circa in una enoteca su tre.
Il trend di vendita registrato nel 2018 è stato in generale positivo: circa il 48% delle enoteche che hanno partecipato all’indagine indica vendite in aumento, un 45% vendite invariate e solo un 7% registra vendite in calo. Analizzando i trend di vendita che si sono registrati negli ultimi 3 anni per tipologia, i risultati indicano un vero e proprio boom per gli spumanti: il 70% delle enoteche ha infatti registrato un aumento delle vendite; il 27% indica un trend in equilibrio stabile, mentre solo il 3% indica un calo delle vendite; per i vini bianchi le vendite in aumento per il 45% e stabili per il 55%. Nessun calo, così come per i rossi, in crescita nel 42% e stabili nel rimanente 58%. Meno bene i rosati: vendite stabili per il 63%, in aumento per il 18% e in calo per il 17%.
Interessante da notare la rispondenza sull’analisi della presenza nelle enoteche di Champagne prodotti da Recoldant Manupulant (RM): l’80% circa indica di averne in referenza in enoteca e solo il 20% si affida ancora solo a grandi maison. Sempre sullo champagne, la maggioranza dei clienti in enoteca richiede prodotti a base Pinot Noir (45%) o Chardonnay (41%). Meno richiesto è invece il Pinot Meunier (14%)
I vini bianchi maggiormente richiesti nelle enoteche risultano essere i Bianchi Alsaziani e al secondo posto troviamo i bianchi della Borgogna. Testa a testa per il 3° posto tra i Bianchi della Loira e di Bordeaux. Molto meno richiesti e quindi anche meno conosciuti, risultano essere i vini bianchi provenienti dalla Jura e da altre regioni francesi. Relativamente ai vini rossi, sul gradino più alto del podio troviamo i vini della Borgogna, subito dopo i vini rossi di Bordeaux, mentre al terzo posto i vini di Beaujolas e Cotes Du Rhone.
Per quanto concerne il comparto dei distillati, nelle enoteche italiane la fanno da padrone il Cognac e Armagnac che risultano presenti in tutte le enoteche, il Calvados è segnalato presente nel 80% delle enoteche rispondenti e i distillati di frutta nel 48%.
L’indagine, che si inserisce nell’ambito della costante attività di studio e ricerca condotta da Vinarius in questi anni, rappresenta un’ulteriore conferma dell’importanza per l’Associazione di comprendere ed essere costantemente aggiornata sulle dinamiche di mercato e le preferenze dei consumatori. Questi aspetti infatti rappresentano un elemento fondamentale per creare una profonda conoscenza del comparto vino in Italia ma anche all’estero.
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