Il "Vin de la Neu" torna a casa in pompa magna
Giovedì 27 aprile al "Pineta Nature Resort" di Coredo, in provincia di Trento, una serata gourmet con una imperdibile "verticale" del pluripremiato gioiello Piwi del giovane winemaker Nicola Biasi
A Coredo (Tn) è nato e, dopo aver girato il mondo raccogliendo Oscar e riconoscimenti nei più importanti concorsi nazionali e internazionali, a Coredo ritorna. Un ritorno a casa, in pompa magna, per il "Vin de la Neu", orgoglio vitivinicolo della Val di Non e del talentuoso winemaker trentino-friulano Nicola Biasi. Al "Pineta Nature Resort" di Coredo tutto è pronto, il 27 aprile, per accogliere una esclusiva serata gourmet con imperdibile "verticale" delle annate storiche del pluripremiato gioiello trentino che appartiene alla famiglia dei vitigni resistenti alle malattie fungine conosciuti con l'acronimo Piwi (PilzWiderstandfähig).
L'annata 2020 del "Vin de la Neu" premiata dal Gambero con i Tre Bicchieri
Come i wine lover già sapranno, l'annata 2020 del "Vin de la Neu" ha fatto incetta di riconoscimenti conquistando gli Oscar assegnati dalle più prestigiose guide del mondo enoico nazionale: i mitici Tre Bicchieri del Gambero Rosso, i 5 grappoli di Bibenda e la Top 10 dei Migliori Vini d’Italia 2023. Il "Vin de la Neu" racchiude nel calice tutta la freschezza e l’armonia delle Dolomiti: un capolavoro creato dall'enologo Nicola Biasi da uve Johanniter in purezza prodotte nella vigna di Còredo, a quasi 1000 metri di quota.
Un viaggio attraverso il tempo per stimolare i cinque sensi dei wine lover
Sarà la Cantina di Bruno Sicher, patron del "Pineta Nature Resort", ad ospitare giovedì prossimo 27 aprile (ore 20) l’evento. Un viaggio attraverso il tempo che stimolerà i cinque sensi dei wine lover e degli appassionati gourmet. La storica verticale del "Vin de la Neu" sarà impreziosita dalla ricca e gustosa cucina tradizionale della brigata di cucina del Pineta Resort con un menù di sei portate preparate sulla stufa a legna.
Alla serata parteciperà anche l’artefice di questo successo vitivinicolo trentino: Nicola Biasi. Miglior giovane enologo d’Italia 2020 per Vinoway, Cult Oenologist 2021 per il Merano Wine Festival ed Enologo dell'anno 2022 per Food and Travel Italia, Nicola è il presente e il futuro dell’enologia italiana grazie alla sua costante convinzione e dedizione nello sviluppare vini di alta qualità, utilizzando vitigni resistenti, legati al territorio, con un approccio sempre attento ad una reale e concreta sostenibilità ambientale.
I posti per la cena con la verticale sono limitati. È consigliata la prenotazione. Per maggiori informazioni contattare il numero telefonico 0463 536866.
Il "Vin de la Neu" uno Johanniter in purezza figlio delle Dolomiti
Il "Vin de la Neu" 2020 di Nicola Biasi è prodotto a Coredo-Predaia nell'Alta Valle di Non a quasi 1000 metri d’altitudine nella vigna di famiglia ed è stato battezzato con questo nome dialettale per l'eccezionale nevicata (la "Neu") del 12 ottobre 2013, giorno della prima vendemmia. Limitatissima (508 bottiglie numerate) la tiratura della prima annata: il 2015. Un migliaio (comprese le magnum) le bottiglie prodotte nelle annate successive.
Questo straordinario vino bianco della Val di Non, un vino dalle caratteristiche complesse che affinano e migliorano negli anni, nasce da una varietà resistente alle malattie fungine della vite: lo Johanniter, un incrocio tra il Pinot Grigio e il Riesling. Ma sono soprattutto il territorio, l’elevata qualità del prodotto e la longevità del vino a essere i veri punti di forza di questo gioiello che ricorda i grandi vini bianchi da invecchiamento francesi.
Nel calice sentori di frutta fresca, mele cotogne, pere e pesca bianca
Nel calice il "Vin de la Neu" è limpido, brillante e si presenta di un bel colore giallo limone con riflessi tendenti al verde. Al naso regala sentori di frutta fresca a polpa bianca con mele cotogne, pere e pesche bianche. Con il passare del tempo, nel calice si alternano note fresche e balsamiche che ricordano la citronella, la menta piperita e l’eucalipto. Al palato il corpo è pieno e avvolgente, la struttura polifenolica di incredibile bellezza con un finale succoso e brillante che coniuga perfettamente la potenza orizzontale alla chiusura verticale.
Nicola Biasi, papà noneso, mamma friulana, una carriera prestigiosa
Nicola Biasi (papà noneso, mamma friulana) vanta un curriculum prestigioso. Nato in Friuli, terra di vini, dopo il diploma di Enotecnico, lavora per importanti aziende friulane come Jermann e Zuani della famiglia Felluga. Prima di trasferirsi in Toscana, lavora per Victorian Alps di Gapsted in Australia e poi in Sudafrica per Bouchard Finalyson, dove amplia le conoscenze enologiche internazionali.
Tornato in Italia lavora per dieci anni come enologo dai Marchesi Mazzei a Fonterutoli (Siena), poi presta la sua consulenza all'azienda San Polo (Montalcino) e alla tenuta Poggio al Tesoro (Bolgheri) della famiglia Allegrini.
Miglior giovane enologo d'Italia, nel 2021 fonda la rete "Vitigni Resistenti"
Nel 2016 Nicola decide di intraprendere l’attività di libero professionista fino ad arrivare nel 2020 a fondare la Nicola Biasi Consulting che vanta consulenze in Toscana, Piemonte, Veneto, Friuli, Trentino e Marche.
Nicola viene premiato nel 2020 durante la Vinoway Wine Selection 2021 come Miglior Giovane Enologo d’Italia e a giugno 2021 durante l’anteprima del Merano Wine Festival riceve l’ambito premio Cult Oenologist, riservato ai sette migliori enologi italiani. Il più giovane di sempre a ricevere questo riconoscimento.
Nello stesso anno fonda la rete d’imprese Resistenti Nicola Biasi, un progetto che raggruppa al momento otto aziende vitivinicole differenti accomunate da un unico obiettivo: produrre vini di eccellenza praticando la vera e reale sostenibilità in vigna e in cantina, salvaguardando in maniera concreta l’ambiente.
A ottobre 2022 I Resistenti di Nicola Biasi ricevono l’ambito riconoscimento per il "Progetto vino dell’anno" da Food and Travel Italia. Nell’ambito della stessa serata Nicola Biasi viene anche insignito del titolo di enologo dell’anno. Chapeau.
In alto i calici. Prosit!
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Alberto Lupini