“Le vie del Bianchello”, un progetto per far conoscere la Doc del Metauro

Curata da Vignaioli d'Autore, si tratta di un'iniziativa apripista della Regione Marche per mettere in mostra il vitigno autoctono di Pesaro e Urbino, sia nel calice sia attraverso l'enoturismo

28 giugno 2022 | 16:33
di Carla Latini

Il 27 Giugno, in tarda serata e nella splendida cornice del Ristorante Symposium a Colli al Metauro condotto dallo chef Lucio Pompili, Federico Quaranta (Rai1 e Rairadio2) con la spontanea passione che mette in tutte le sue performance ha presentato 'Le Vie del Bianchello' a cura dei 'Vignaioli d'Autore', nove imprenditori uniti per la Doc Bianchello del Metauro. Con loro il vice Presidente della Regione Marche Mirco Carloni, Alberto Mazzoni, direttore di IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini), Gino Sabatini presidente Camera di Commercio Marche e la professoressa Elena Viganò dell’Università di Urbino con lo studio: Biodiversità: vincolo o fattore di sviluppo? Durante l’evento si sono collegati anche Bruno Gambacorta, Eat Parade Rai2 e Gioacchino Bonsignore, Gusto, Canale 5. Viene così lanciata una nuova campagna di comunicazione nazionale che si lega a tutte le bellezze e le eccellenze del territorio.

Per un Bianchello da Vivere, un Bianchello da Conoscere e un Bianchello da Gustare: non esiste una sola via del Bianchello, ma tante quante sono le esperienze da provare lungo i percorsi che conducono alle cantine dei 'Vignaioli d'Autore', l'amata Doc marchigiana, vino bianco simbolo del territorio, che nel 2019 ha celebrato 50 anni di Denominazione controllata e che nel 2021 ha chiuso con un totale di 1 milione di litri di vino, + del 20% rispetto all'annata precedente.

Le vie del Bianchello: storia, territorio e tradizione 

I 'Vignaioli d'Autore' ripartono con slancio e, per fare conoscere sempre di più in Italia la Doc, vitigno autoctono della provincia di Pesaro e Urbino, e per rendere ancora più attrattiva la destinazione vitivinicola agli appassionati wine lovers, amanti curiosi dei valori delle tradizioni locali, aprono 'Le Vie del Bianchello del Metauro Doc', tra i primi progetti del genere nelle Marche con la nuova campagna nazionale di comunicazione della Doc, improntata fortemente sul digital e sui canali social, che punta alla bellezza del territorio, alla storia antica, ai paesaggi da sogno, alla tradizione vitivinicola millenaria. Da Pesaro, capitale della cultura 2024 a Urbino, centro del Rinascimento e patrimonio Unesco attraversando un territorio ricco di tesori artistici, prelibatezze e tipicità made in Italy, di grande interesse per il turista moderno.

Un'eccellenza cullata dall'Adriatico 

Dall’Appennino all’Adriatico, la Doc locale unisce le nove cantine dei Vignaioli d’Autore e traccia le ‘Vie del Bianchello del Metauro Doc’. Un’eccellenza che nasce in un territorio caratterizzato da dolci colline, allietate dalla brezza proveniente dall’Adriatico e protette, quando si risale verso l’interno in un percorso lungo 80 Km costellato da splendidi borghi, dalle sponde del Metauro. “Vignaioli d'Autore” è prodotto da 9 cantine artefici di quasi 40 diverse etichette (delle tipologie previste dalla Doc: tradizionale, superiore, passito e spumante). Il Bianchello del Metauro deve il suo nome dal “biancame”, vitigno con cui è prodotto, e dal territorio in cui nasce. Quello del Metauro, il più importante fiume delle Marche, il cui corso ha inizio nell’Appennino marchigiano dove confluiscono il “Meta”, che proviene dal valico appenninico di Bocca Trabaria (Pesaro e Urbino), e l’“Auro” che ha le sue sorgenti in terra toscana.

La data simbolo: 2 aprile 1969 

La sua valorizzazione trova, come data simbolo, quella del 2 aprile 1969. Proprio 50 anni fa il Bianchello del Metauro ha infatti ottenuto il riconoscimento della Doc, la Denominazione di Origine Controllata, richiesta dagli stessi produttori locali. Conquistando tale marchio, il Bianchello è entrato a far parte dei vini regionali di pregio. Ma questo “gioiello” delle Marche porta con sé una storia millenaria.

Sono passati infatti 2.226 anni dalla Battaglia del Metauro del 207 a. C., raccontata da Tacito, secondo il quale ha inizio il passato leggendario del Bianchello. Lo storico latino, sostiene infatti che questo vino abbia giocato un ruolo importante durante l’invasione dei cartaginesi e, in particolare, durante la sanguinosa Battaglia in cui le truppe romane sconfissero l’esercito cartaginese di Asdrubale inebriato dal troppo Bianchello bevuto la sera prima dello scontro.

L'esperienza in cantina 

La visita per gli appassionati wine lovers si fa esperienza nelle cantine con degustazioni, cene in vigna, pic nic tra i filari a cura dei 'Vignaioli d’Autore’ che sono: Bruscia, Cignano, Claudio Morelli, Il Conventino di Monteciccardo, Di Sante, Fiorini, Cesare Mariotti, Terracruda, Fattoria Villa Ligi. Per intensificare l’esperienza, alcuni di loro propongono: trekking, bird watching, e bike, osservazioni astronomiche, musiche e concerti, attività artistiche e reading, dibattiti. Un territorio vocato alla coltivazione della vite e alla produzione di grandi vini, che qui non è solo un prodotto ma un culto come è un rito sedersi a tavola e gustarsi i migliori prodotti della tradizione gastronomica.

Un vino storico da scoprire 

La campagna di comunicazione 'Le Vie del Bianchello del Metauro Doc' lancia un nuovo messaggio da parte dei 'Vignaioli d'Autore', protagonisti in abito bianco nello splendore della natura della vigna: «Per riscoprire un vino che è già parte della tradizione, è necessario trovare nuovi canali e nuove alleanze che lo raccontino in maniera creativa e inedita», dice Tommaso Di Sante, portavoce del gruppo. 'Vignaioli d'Autore' è un progetto aperto e in divenire, nato con l’obiettivo di dare una nuova notorietà a un vino storico attraverso eventi e iniziative che favoriscano la conoscenza del marchio e delle caratteristiche di ogni cantina.

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Alberto Lupini


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