Il Vermentino di Gallura di Siddùra tra i 12 migliori vini d'Italia
A dirlo è la rivista inglese Decanter, che lo ha inserito tra i “Super Italians”, i vini che rappresentano il futuro dell'enologia del nostro Paese. Bene anche il rosato Nudo: 91 punti da Wine Enthusiast
Il Vermentino di Gallura Docg Bèru, della cantina Siddùra, è stato inserito nell’esclusivo novero dei “Super-Italians”, i 12 vini migliori italiani che – secondo gli esperti degustatori della rivista inglese – rappresentano il futuro dell’enologia tricolore.
Decanter premia il Vermentino di Siddùra
Il bianco longevo dell’azienda di Luogosanto è stato selezionato e recensito con 94 punti da Susan Hulme, esperta di vino di nota fama e prestigiosa firma del Decanter. «Bèru rappresenta una variazione del Vermentino di Gallura – scrive la Hulme -. Grazie ad un delicato passaggio in piccole botti di rovere, questo vino assume una struttura rotonda e cremosa che gli conferisce un importante potenziale di invecchiamento».
Il Decanter riconosce al Bèru la filosofia rivoluzionaria che contraddistingue il metodo di vinificazione della cantina Siddùra: riscattare il Vermentino dall’identificazione in “vino da bere entro l’anno”, per riconoscergli una longevità più marcata.
L’attenzione del Decanter, non solo uno dei magazine più autorevoli del settore ma anche tra i concorsi di vino più importanti a livello mondiale, si è concentrata sui vini capaci di distinguersi nel panorama viticolo italiano per essere stati concepiti con filosofie lungimiranti e innovative. Il Vermentino Bèru risponde a queste caratteristiche: «Questi Super Italians – scrive il Decanter – non sono solo ottimi vini, ma rappresentano il meglio che il futuro dell’enologia italiana ha da offrire».
Non solo Decanter
Bèru è stato indicato tra i migliori Vermentino anche da Sud Top Wine, il concorso di “Cronache di Gusto”. La giuria internazionale, coordinata dal giornalista enogastronomico Daniele Cernilli, ha scelto il vino di Siddùra in rappresentanza dell’eccellenza vinicola della Sardegna.
I protagonisti della cantina
Dino Dini, enologo di Siddùra: «Ho semplicemente raccolto una mia precedente esperienza, quando assaggiavamo con il mio maestro Giacomo Tachis il Vermentino fermentato in piccoli fusti di rovere e lo trovavamo a dir poco eccellente. Con quella stessa materia prima coltivata stavolta in Gallura – commenta Dini - è stato facile per me pensare di rivivere quell’esperienza ai massimi livelli di eccellenza».
La cantina Siddùra, fin dalle origini, promuove i vitigni autoctoni sardi a livello internazionale attraverso azioni mirate di valorizzazione del territorio sardo e del terroir tipico del nord est dell’Isola. «La promozione dei vini sardi – dichiara Piero Aru, responsabile commerciale della cantina - passa attraverso la valorizzazione dell’intero territorio. Lo stesso slogan della cantina “Sardegna in purezza” dimostra come l’intento di Siddùra sia sempre stato quello di promuovere la Sardegna, come territorio e come produzione».
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Piace anche il Cannonau rosato Nudo
Wine Enthusiast, una delle riviste di riferimento del mondo enologico mondiale, ha recensito il Cannnonau rosè di Siddùra, Nudo, assegnandogli 91 punti. Il riconoscimento del magazine americano è arrivato al termine del ciclo di degustazioni dirette da Kerin O’Kfee, responsabile delle recensioni dei vini italiani per il magazine statunitense. Nudo, Cannonau DOC di Siddùra nella delicata e riconoscibile versione rosé ha conquistato la giuria di esperti.
«La recensione di Wine Enthusiast – dichiara Dino Dini– gratifica il lavoro svolto dall’azienda e dal suo team, che mediante la tecnica della pressatura diretta dove la macerazione avviene direttamente durante la pressatura, ha saputo al meglio interpretare lo stile dei rosati provenzali, ottenendo un vino dal colore rosato pallido, con aromi fruttati e dal gusto fresco».
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Alberto Lupini
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