Vendemmia della Malvasia L'eredità di Carlo Hauner a Salina

Seppur breve, è stata un'esperienza indimenticabile. Quattro giorni sull'isola mediterranea di Salina in una casa per metà affacciata sul mare e per l'altra metà di fronte all'oasi naturale del monte Fossa delle Felci

18 settembre 2018 | 15:10
di Renato Andreolassi
Se poi hai la fortuna di incrociare i giorni della vendemmia della mitica Malvasia e scopri che tutto o quasi è merito di un bresciano, Carlo Hauner, rimani a bocca doppiamente aperta. Negli anni '60 infatti, il pittore e designer lombardo ha recuperato e diffuso, portandola a livello di fama internazionale, la Malvasia delle Lipari; vino da meditazione ottenuto da uve passite, già apprezzato nell'antichità.



Sono partito usando solo mezzi pubblici sulle tratte Bergamo-Catania-Messina-Milazzo-Marina di Salina-Malfa. 16 ore di viaggio, per dirla alla Fantozzi, bestiale con un caldo feroce. L'incanto dell'Isola verde per la sua natura lussureggiante ripaga comunque di tutto perché i tre comuni di Santa Marina, Malfa e Leni - poco meno di 3000 abitanti - con spiagge da fachiri, sono di una bellezza che non ha eguali.

Da non perdere una visita al piccolo centro di Pollara con le scogliere a picco sul mare, famoso per le scene del film ''Il Postino'' di Massimo Troisi. Attenzione però ai prezzi perché i soliti furbi ne approfittano nei locali pseudo chic. Per una zuppa di pesce con 3 vongole, 4 cozze e un brodino ti chiedono anche 25 euro. Da gustare invece, a costo equo, il pane cunzato con pesto di capperi e mandorle, melanzane grigliate, cucunci, ricotta al forno e menta. Malvasia super- star senza dimenticare i capperi e i limoni. Una granita con l'aspro succo risana e sconfigge il caldo. Impagabile.

Un'isola da visitare in questi mesi dopo il passaggio delle orde dei vacanzieri e che torna alla normalità consentendo di ammirare la salina che le da il nome o le famigliari lavorazioni dei capperi. Dicevo della vendemmia, tutta manuale, quasi una viticoltura eroica simile a quella della Valtellina. «Sarà nella norma - dicono i produttori - anche se anticipata per il gran caldo. Avremo delle belle soddisfazioni».

Si raccoglie e si pulisce pazientemente già nel campo, grappolo dopo grappolo, poi via con le cassette sulle mitiche Ape Car perché le strade sono ideali per tre ruote o motociclette, scordatevi i fuori strada. Ho visitato oltre che la cantina degli eredi Hauner anche quella di Francesco Fenech, 5 ettari di vigneti fra Capo Faro e San Lorenzo.



18 - 20mila bottiglie escono dalla casa di Malfa. La Malvasia una volta raccolta rimane dai 7 ai 40 giorni ad asciugare e appassire sui cannizzi affinché nella spremitura finale esca il dolce nettare giallo-oro verde, da meditazione. Ideale con la pasticceria secca. 40 giorni in Barrique per la vinificazione, sempre in barrique la maturazione e poi 8 mesi in bottiglia per l'affinamento. Gradazione fra i 13 e 14°.

Di grandi dimensioni Hauner. 18 ettari di terreni sparsi fra le isole di Salina e Vulcano, la produzione comprende oltre alla Malvasia naturale e passita, una notevole selezione di vini bianchi e rossi per complessive 130mila bottiglie. Dal 1997 vien distillata una sorprendente grappa bianca ottenuta dalle vinaccia di Malvasia. Dispone anche di una moderna cantina con botti in acciaio e di un impianto di refrigerazione per una capacità complessiva di 2500 ettolitri. Particolare curioso, le etichette rappresentano i quadri del nonno che dal nulla ha creato un vino che è divenuto un mito e ha dato nuova vita e ricchezza all'isola altrimenti destinata a grama esistenza.

Sette complessivamente le cantine nascoste fra le sette Isole dell'arcipelago delle Eolie che producono l'oro del Mediterraneo.

Per informazioni: www.hauner.it

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