Thomas Niedermayr alla ricerca della purezza del vino naturale
30 settembre 2017 | 11:36
Oltre il biologico, perché natura è qualità nella sua forma più sublime. È questo il motto del giovane viticoltore Thomas Niedermayr, che ad Appiano sulla Strada del Vino (Bz) guida dal 2012 la tenuta di famiglia Hof Gandberg producendo vini naturali. Seguendo le orme del padre Rudolf, “bioniere” in Alto Adige dall’inizio degli anni Novanta e tra i primissimi ad aver piantato in Italia varietà naturalmente resistenti, oggi Thomas è tra i più entusiasti coltivatori dei vitigni “Piwi”. Il termine è l’acronimo del termine tedesco “Pilzwiderstandsfähig”, che significa “resistente alle malattie fungine” e indica le uve nate dagli incroci sviluppati direttamente in vigneto tra varietà europee (vitis vinifera) e specie americane e asiatiche.
Grande merito dei vitigni Piwi va all’Istituto Statale Agrario di Friburgo: per decenni ha ricercato una risposta naturale alle malattie della vite che oggi si stanno diffondendo anche in Italia. Il beneficio principale di queste varietà dai nomi esotici (Bronner, Solaris, Cabernet Cantor, Souvignier gris, Muscaris e Cabernet Cortis, per citare le principali coltivate da Thomas) è la loro capacità di difendersi da sole da peronospora e oidio, senza alcun bisogno di pesticidi e quasi senza altri trattamenti consentiti in agricoltura biologica.
Sono i vini del futuro? No, per Thomas Niedermayr sono i vini del presente: in circa 5 ettari di vigna a poco più di 500 metri d’altitudine nascono i vini bianchi monovarietali Bronner, Solaris e Souvignier gris, la cuvée Sonnrain, il vino macerato dal colore ambrato Abendrot e gli uvaggi rossi Gandfels e Beerl. Sono bottiglie dai nomi originali quanto i loro profumi e sapori, capaci di rispecchiare fedelmente l’andamento delle stagioni e di distinguersi per una sorprendente bevibilità, conservando l’innata eleganza altoatesina. Lieviti autoctoni, fermentazioni spontanee, nessuna chiarifica o filtrazione: la natura decide il tempo di evoluzione dei vini.
«I vitigni Piwi - spiega Thomas - permettono a chi lavora in vigna di riscoprire che cosa può dare la terra libera da ogni trattamento chimico, ma curata ogni giorno con attenzione. Solo seguendo ogni passo dalla vigna alla cantina si può garantire l’assoluta purezza e autenticità del vino naturale». Con la vendemmia 2017 l’uva raccolta è entrata per la prima volta nella nuova cantina realizzata da Thomas impiegando materie prime e metodi di costruzione i più naturali possibili. Interrata sotto il vigneto, la cantina sfrutta le energie della terra e le risorse della natura, a partire dalla legna del bosco attorno alla tenuta di famiglia.
Per informazioni: www.thomas-niedermayr.com
Thomas Niedermayr
Grande merito dei vitigni Piwi va all’Istituto Statale Agrario di Friburgo: per decenni ha ricercato una risposta naturale alle malattie della vite che oggi si stanno diffondendo anche in Italia. Il beneficio principale di queste varietà dai nomi esotici (Bronner, Solaris, Cabernet Cantor, Souvignier gris, Muscaris e Cabernet Cortis, per citare le principali coltivate da Thomas) è la loro capacità di difendersi da sole da peronospora e oidio, senza alcun bisogno di pesticidi e quasi senza altri trattamenti consentiti in agricoltura biologica.
Sono i vini del futuro? No, per Thomas Niedermayr sono i vini del presente: in circa 5 ettari di vigna a poco più di 500 metri d’altitudine nascono i vini bianchi monovarietali Bronner, Solaris e Souvignier gris, la cuvée Sonnrain, il vino macerato dal colore ambrato Abendrot e gli uvaggi rossi Gandfels e Beerl. Sono bottiglie dai nomi originali quanto i loro profumi e sapori, capaci di rispecchiare fedelmente l’andamento delle stagioni e di distinguersi per una sorprendente bevibilità, conservando l’innata eleganza altoatesina. Lieviti autoctoni, fermentazioni spontanee, nessuna chiarifica o filtrazione: la natura decide il tempo di evoluzione dei vini.
«I vitigni Piwi - spiega Thomas - permettono a chi lavora in vigna di riscoprire che cosa può dare la terra libera da ogni trattamento chimico, ma curata ogni giorno con attenzione. Solo seguendo ogni passo dalla vigna alla cantina si può garantire l’assoluta purezza e autenticità del vino naturale». Con la vendemmia 2017 l’uva raccolta è entrata per la prima volta nella nuova cantina realizzata da Thomas impiegando materie prime e metodi di costruzione i più naturali possibili. Interrata sotto il vigneto, la cantina sfrutta le energie della terra e le risorse della natura, a partire dalla legna del bosco attorno alla tenuta di famiglia.
Per informazioni: www.thomas-niedermayr.com
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