Testo unico del vino, sì dalla Camera Maurizio Martina: «Un risultato storico»
22 settembre 2016 | 10:00
Il Testo unico del vino, approvato dalla Camera dei deputati, porterà alla semplificazione delle comunicazioni nel settore vitivinicolo e degli adempimenti a carico dei produttori, andando a tagliare del 50% il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore.
«Con questo provvedimento - commenta il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina - rendiamo il vino italiano sempre più forte e all'avanguardia in Europa. Il Testo unico è frutto di un lavoro parlamentare approfondito e condiviso, che dà alla filiera nuovi strumenti operativi. Avere in una sola norma di 90 articoli tutte le disposizioni, unificando, aggiornando e razionalizzando le leggi esistenti, rappresenta un risultato storico».
«Il risultato di una lunga mobilitazione che - ha precisato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo - auspichiamo possa giungere presto ad una approvazione definitiva con la conferma delle semplificazioni introdotte e il rapido esame da parte del Senato, a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari».
Tra le novità inserite è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici al fine di promuovere interventi di ripristino recupero e salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico. Nuova è anche la disciplina dell'attività di enoturismo, ossia tutte quelle pratiche riguardanti l'accoglienza e l'ospitalità dei turisti presso vigneti e cantine.
Tra le principali innovazioni ci sono le semplificazioni per le comunicazioni da effettuare all'ufficio territoriale del dipartimento dell'ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) in merito alla planimetria dei locali degli stabilimenti enologici. Si prevede poi la facoltà per i vini Dop ed Igp di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità, purché autorizzati dal Mipaaf d'intesa con la regione competente e si ribadisce che solo le denominazioni di origine possono prevedere l'indicazione di sottozone, oltre alla coesistenza di più Docg e/o Doc o Igt nell'ambito del medesimo territorio.
A tutela del patrimonio viticolo nazionale viene stabilito che possono essere impiantate, reimpiantate o innestate soltanto le varietà di uva da vino iscritte al Registro nazionale delle varietà di viti e classificate per le relative aree amministrative come varietà idonee. Inoltre viene istituito dal Mipaaf uno schedario viticolo contenente informazioni aggiornate sul potenziale produttivo nel quale dovrà essere iscritta ogni unità vitata idonea alla produzione di uva da vino.
È poi previsto un sistema sanzionatorio meno soffocante per le imprese grazie ad una risoluzione preventiva delle irregolarità attraverso il ravvedimento operoso, prevedendo la riduzione delle sanzioni amministrative pecuniarie nel caso di violazioni riguardanti comunicazioni formali e qualora non sia già iniziato un procedimento da parte dell'organismo di controllo. Infine vengono previste norme per la produzione e la commercializzazione degli aceti ottenuti da materie prime diverse dal vino e per la tenuta dei registri di carico e scarico da parte di talune categorie di operatori del settore delle sostanze zuccherine. Il Testo unico del vino approvato dalla Camera, declinato in otto Titoli e in 90 articoli, andrà ora all'esame del Senato.
«Con questo provvedimento - commenta il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina - rendiamo il vino italiano sempre più forte e all'avanguardia in Europa. Il Testo unico è frutto di un lavoro parlamentare approfondito e condiviso, che dà alla filiera nuovi strumenti operativi. Avere in una sola norma di 90 articoli tutte le disposizioni, unificando, aggiornando e razionalizzando le leggi esistenti, rappresenta un risultato storico».
«Il risultato di una lunga mobilitazione che - ha precisato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo - auspichiamo possa giungere presto ad una approvazione definitiva con la conferma delle semplificazioni introdotte e il rapido esame da parte del Senato, a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari».
Tra le novità inserite è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici al fine di promuovere interventi di ripristino recupero e salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico. Nuova è anche la disciplina dell'attività di enoturismo, ossia tutte quelle pratiche riguardanti l'accoglienza e l'ospitalità dei turisti presso vigneti e cantine.
Tra le principali innovazioni ci sono le semplificazioni per le comunicazioni da effettuare all'ufficio territoriale del dipartimento dell'ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) in merito alla planimetria dei locali degli stabilimenti enologici. Si prevede poi la facoltà per i vini Dop ed Igp di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità, purché autorizzati dal Mipaaf d'intesa con la regione competente e si ribadisce che solo le denominazioni di origine possono prevedere l'indicazione di sottozone, oltre alla coesistenza di più Docg e/o Doc o Igt nell'ambito del medesimo territorio.
A tutela del patrimonio viticolo nazionale viene stabilito che possono essere impiantate, reimpiantate o innestate soltanto le varietà di uva da vino iscritte al Registro nazionale delle varietà di viti e classificate per le relative aree amministrative come varietà idonee. Inoltre viene istituito dal Mipaaf uno schedario viticolo contenente informazioni aggiornate sul potenziale produttivo nel quale dovrà essere iscritta ogni unità vitata idonea alla produzione di uva da vino.
È poi previsto un sistema sanzionatorio meno soffocante per le imprese grazie ad una risoluzione preventiva delle irregolarità attraverso il ravvedimento operoso, prevedendo la riduzione delle sanzioni amministrative pecuniarie nel caso di violazioni riguardanti comunicazioni formali e qualora non sia già iniziato un procedimento da parte dell'organismo di controllo. Infine vengono previste norme per la produzione e la commercializzazione degli aceti ottenuti da materie prime diverse dal vino e per la tenuta dei registri di carico e scarico da parte di talune categorie di operatori del settore delle sostanze zuccherine. Il Testo unico del vino approvato dalla Camera, declinato in otto Titoli e in 90 articoli, andrà ora all'esame del Senato.
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Alberto Lupini
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