Un restyling grafico e la presentazione delle nuove annate sono stati l'occasione per il titolare dell'azienda veronese, Fabio Dei Micheli di ricordare le potenzialità del rosato gardesano
23 giugno 2021 | 12:00
Tanto in vigna, poco in cantina. È questa la filosofia dell'enologo
Fabio Dei Micheli che, insieme alla sorella Serena,
guida la Tenuta La Presa a Caprino Veronese.
120 ettari complessivi sparsi fra la costa veronese del Garda, il Monte Baldo e le colline moreniche.
Clima ideale per il Chiaretto, portabandiera dell'azienda assieme al
Bardolino e al
Lugana. I tre vini di punta della cantina che annualmente produce (e vende)
500mila bottiglie con l'obiettivo di arrivare ad un milione e mezzo. Il 70% letteralmente vola verso mercati esteri, Germania anzitutto.
Qualità e sostenibilità in primis
«Produciamo
vini semplici, puliti ed eleganti. In giro - ha detto Fabio Dei Micheli durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove annate e del restyling grafico - e sul nostro territorio c'è molta confusione. Noi stiamo cercando di
intercettare il gusto dei consumatori e di fare
attenzione ad un mercato in continua evoluzione, all'insegna della qualità. Sul bio siamo prudenti, anche se la nostra filosofia aziendale è quella della
massima sostenibilità ambientale».
Non solo vino per La Presa
La Presa è nata negli anni '90 grazie all'intuizione di Adelino, il padre di Fabio e Serena, che piano ha acquisito i primi 15 ettari di terreni sull'altopiano di Caprino a 400 metri d'altezza, per arrivare agli attuali 120. Nel contempo la famiglia ha ristrutturato anche un casale del 1400, appartenuto a Malaspina ed oggi trasformato in un moderno agriturismo, B&B, centro eventi e wine relais. Assieme alle vigne,
anche 800 piante di olivi.
Le potenzialità del territorio e le opportunità del Chiaretto
«
Crediamo molto in questo territorio - ha rimarcato Fabio - perché abbiamo scoperto che ci permette di fare vini che durano nel tempo. Ho fatto 25 vendemmie, tutte diverse e tutte in
grande crescita qualitativa. Facciamo 12-13 trattamenti all'anno, ma la nostra forza e fortuna e che qui c'è un bel ricambio d'aria».
Quella del Chiaretto di Bardolino, secondo i giovani ed entusiasti conduttori di La Presa, in futuro sarà l'occasione per dimostrare a livello internazionale che
la zona del lago di Garda e del Bardolino non ha nulla da invidiare ad altre realtà ben più blasonate, e che il Chiaretto è ora in grado di affermarsi a livello mondiale in termini di qualità e fruibilità, e dimostrare di essere il vero
portabandiera dei rosati italiani. Anche se, conclude onestamente Fabio, «
il mondo dell'enologia è da affrontare con grande prudenza».